Il contributo delle norme ISO alla sostenibilità

Il quadro normativo fornito da ISO sui sistemi di gestione offre un riferimento fondamentale alle imprese, parti attive nella creazione di un sistema economico e sociale più sostenibile

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Norme iso per la sostenibilità

di Antonio Lucchini |

La sostenibilità, intesa nel suo significato più ampio, ambientale e sociale, è diventata una priorità per governi, istituzioni, enti locali, imprese e per la comunità, con richiami sempre più rivolti anche a comportamenti individuali.

Per attivarsi in proposito, le imprese, chiamate in causa per dare il proprio contributo, hanno a disposizione riferimenti precisi. La Direttiva Csrd 2022/2464/UE, rappresenta un elemento importante di una strategia volta a promuovere un capitalismo responsabile e sostenibile, in tutti i settori economici. Inoltre, c’è il quadro normativo fornito da ISO sui sistemi di gestione. Una buona governance generale, infatti, si tramuta in un contributo importante per le parti sociali verso la creazione di un sistema economico e sociale più sostenibile.

Dai prodotti alle persone

La norma ISO 9001 è il primo sistema che, nato per il controllo dei prodotti, progressivamente si è esteso diventando una norma di impostazione organizzativa. Oltre alla prevenzione dei reclami e all’enfasi sulla affidabilità, con la visione della qualità dei prodotti come frutto della qualità dei processi, l’introduzione della struttura di alto livello che ha fornito l’impostazione di un quadro unitario dell’organizzazione. Per facilitare e quindi promuovere lo sviluppo di sistemi integrati, ha permesso di dare maggiore consistenza ai sistemi di gestione.

Infine, è stata introdotta la necessità di adeguarsi a una politica di valutazione dei rischi e delle opportunità. La seconda norma, in ordine di priorità, è stata la ISO 14001 per la gestione ambientale. La quale nell’ultima revisione, oltre all’adeguamento alla struttura di alto livello, ha sponsorizzato la valutazione del ciclo di vita di prodotto. Questo per dare modo, a ogni organizzazione, di valutare ogni potenziale impatto sull’ecosistema e non fermarsi a una mera logica di business. Dunque, per cominciare a pensare in modo circolare e limitare, o perlomeno considerare, il consumo di risorse.

Da considerare poi la norma sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, ISO 45001, che ha avuto una forte diffusione prima come norma Ohsas. Poi, appunto, come norma ISO, e ha posto l’enfasi sulla sostenibilità come elemento cardine nei confronti delle prime parti interessate: i lavoratori. Inoltre, ha messo in luce la necessità di lavorare in prevenzione e con la collaborazione di tutti per evitare discontinuità. In primis in quanto legate a eventi drammatici e poi per evitare un potenziale periodo di assenza dal mercato, che potrebbero comportare situazioni critiche per la sopravvivenza dell’impresa stessa. Per tutte queste norme, le parti interessate sono elementi preponderanti, da tenere costantemente attenzionate e informate. In modo che l’azienda sia sempre sorvegliata e stimolata a gestire in modo oculato i processi.

Norme ISO sostenibilità: verso il 2030

Il concetto di sostenibilità ha quindi preso via via una connotazione più orientata alla necessità di pensare alla continuità nel business di ogni organizzazione. Dando priorità alla continuità della propria presenza sul mercato come elemento distintivo di affidabilità, sicurezza per gli investitori, rassicurazione per il mercato e posto di lavoro attrattivo.

Allargato alle tematiche sociali, il concetto di sostenibilità include anche la governance come terzo cardine di un modello di sviluppo che sappia coniugare crescita economica e inclusione sociale ed ecologicamente premiante. Veniamo quindi all’elemento governance, che in sostanza identifica la capacità, di chi ha responsabilità apicali nell’organizzazione, di condurre l’impresa attraverso le sfide del mercato con un occhio attento a questi elementi che incidono sulla valutazione dei consumatori. Questi ultimi sono sempre più informati e attenti, connessi alla filiera e alla catena del valore e, quindi, più selettivi e sensibili a temi fino a poco tempo fa sottovalutati o sconosciuti.

La governance è implicita in ogni sistema di gestione preconizzato dalle norme ISO, che specificano requisiti precisi per il management aziendale. Partendo da ruoli e autorità definite, strategie in linea con visione e missione e sistemi di monitoraggio periodico e continuo relativamente agli obiettivi prefissati. Avendo definito una struttura organizzativa standard, è chiaro che tutte le norme certificabili, cioè norme in cui i requisiti sono obbligatori, pur restando all’interno di uno schema volontario, sono diventate un riferimento per le organizzazioni.

Parlare di sostenibilità significa occuparsi quindi anche di risparmio e di gestione dell’energia (ISO 50001), di attenzione alla gestione dei dati (ISO 27001), di continuità del business (ISO 22301) e di schemi proprietari su carta, plastica. Tutto in un’ottica di salvaguardia del patrimonio aziendale e di ottimizzazione del consumo di risorse, orientandosi sempre più verso l’economia circolare. Le risorse non sono inesauribili e le norme ISO offrono una biblioteca e un patrimonio studiato sulla base di best practice a livello mondiale, strutturate in requisiti a misura di ogni tipo di organizzazione.

Cosa richiede l’Agenda

L’agenda 2030 ha formalizzato i 17 obiettivi prioritari, universali, ambiziosi, globali, misurabili e interconnessi. Cercando di tracciare un percorso virtuoso per le organizzazioni che contempli tutti gli aspetti distintivi per vincere la povertà, combattere le disuguaglianze e le discriminazioni crescenti, promuovere prosperità, sostenibilità, responsabilità ambientale, inclusione sociale, uguaglianza di genere e rispetto per i diritti umani. Garantendo coesione economica, sociale e territoriale e rafforzando pace e sicurezza.

Leggere le norme e impostare sistemi di gestione secondo i requisiti espressi è un modo pratico per cominciare a orientarsi verso un’economia ambientale, sociale e performante nello spirito dei 17 obiettivi dell’agenda 2030. Considerando che il 2030 è già domani.


Antonio Lucchini è AD della divisione italiana di SQS, associazione svizzera per la certificazione dei sistemi di qualità e di management.

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