Uso etico dell’intelligenza artificiale? Le richieste di ProfessionItaliane

Trasparenza e conoscenza dei processi, tutela di utenti e professionisti, integrazione del codice deontologico e competenze digitali sono i primi temi da approfondire

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Uso etico dell'intelligenza artificiale

Promuovere un uso etico dell’intelligenza artificiale, introducendo un sistema sanzionatorio per chi non rispetta i valori, incentivare il ruolo di terzietà dei professionisti ordinistici nei confronti della Pa e dei cittadini, incoraggiare una formazione mirata per i professionisti sul corretto utilizzo degli strumenti digitali.

Sono alcune proposte avanzate da ProfessionItaliane, l’associazione costituita dal Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) in rappresentanza di 23 Consigli Nazionali degli Ordini e oltre 2,3 milioni di professionisti, in un primo documento presentato alla Presidenza del Consiglio dei ministri sul tema. Trasparenza e conoscenza dei processi decisionali, tutela di utenti e professionisti, integrazione del codice deontologico e competenze digitali sono le parole chiave su cui vertono le proposte. Anche alla luce del quadro regolatorio dell’intelligenza artificiale già approvato dal Parlamento europeo (AI Act) e in vista di successivi provvedimenti attuativi.

Cosa significa uso etico dell’intelligenza artificiale

Secondo ProfessionItaliane, è essenziale che l’impiego dell’IA e il ruolo della mediazione siano guidati dai principi deontologici cui ogni professionista deve aderire. Risulta fondamentale promuovere l’uso dell’intelligenza artificiale per amplificare le capacità umane e migliorare i servizi erogati. Mantenendo un solido impegno verso la trasparenza, l’algoretica e il supporto alle decisioni umane. Presupposti cruciali per costruire sistemi di IA responsabili ed efficaci, che contribuiscano al progresso tecnologico senza compromettere i valori etici fondamentali.

Tra gli altri aspetti, assicurare l’equità nell’accesso agli strumenti digitali e la promozione di percorsi formativi sullo sviluppo e l’uso etico dell’intelligenza artificiale. ProfessionItaliane, infatti, ritiene che i professionisti debbano essere consapevoli, tra gli altri, del funzionamento degli algoritmi, del ruolo delle emozioni nei processi decisionali e dei principi etici e filosofici delle nuove tecnologie.

“Siamo lieti di aver offerto il nostro contributo per l’elaborazione di linee guida che definiscano un uso responsabile ed etico dell’intelligenza artificiale. Questo strumento, che sta già rivoluzionando l’assetto lavoristico e sociale, deve essere normato per garantire il rispetto della deontologia che governa ogni attività professionale”, dichiara il presidente di ProfessionItaliane, Armando Zambrano. Gli fanno eco le parole del vice presidente Rosario De Luca: È necessario che l’intelligenza artificiale venga adeguatamente regolamentata, per permettere alle aziende e agli studi professionali di lavorare meglio e in sicurezza. Per questo riteniamo fondamentale avere un approccio costruttivo e positivo. Ma nella consapevolezza che sarà una rivoluzione del mondo del lavoro e non solo. Rivoluzione da affrontare con la disponibilità a formarsi e rimettersi in gioco”.

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