di Virna Bottarelli | “Oggi, il people management, come gestione del capitale relazionale, non può essere più una tantum demandato all’improvvisazione e all’iniziativa dei singoli. Bensì, è necessario avvalersi del supporto della tecnologia, in quanto consente di organizzare e analizzare in profondità informazioni, dati e potenziali opportunità derivanti dagli stessi”.
Le parole di Benedetto Buono, direttore del Professional Program in Business Networking della Polimi Graduate School of Management e fondatore di Buono & Partners, offrono un punto di partenza utile per approfondire la gestione delle risorse umane. Anche se Buono si riferisce al capitale relazionale come a un più ampio network di soggetti interni ed esterni all’impresa, che ne alimentano il business, le relazioni, quindi le persone e l’elemento umano, la tecnologia è un fattore oggi centrale per chiunque si occupi di HR. O, per lo meno, per chi ha compreso che, gestire dipendenti e collaboratori, non è solo una questione amministrativa, ma un’attività più complessa.
Strumenti di people management
Un caso che ben rappresenta il connubio tra elemento umano e tecnologia nella gestione delle persone è quello di Francesco Ferri e Marco Poggi, rispettivamente AD di Gellify e presidente di Mida. Gellify si definisce una “Innovation Factory internazionale che supporta le aziende nei processi di innovazione e digital transformation”. Mida è una società di management consulting che da decenni si occupa di change management e people transformation.
Le due realtà hanno recentemente consolidato una partnership attraverso l’ingresso di Gellify nel capitale di Mida. Un’operazione che mette a fattor comune la capacità tecnologica di sviluppo software della prima e la competenza umanistica della seconda. Spiega Ferri: “Sviluppiamo soluzioni software e di System Integration che aiutano il processo di digitalizzazione di imprese di tutti i settori, dal manifatturiero ai servizi bancari. Siamo consapevoli che qualsiasi strategia di innovazione tecnologica, seppur implementata nel miglior modo possibile a livello di strumenti, non funziona se le persone non hanno le capacità, le attitudini e le competenze per interpretare l’innovazione nel proprio quotidiano”.
Anche gli strumenti più avanzati, quindi, rischiano di non innescare un cambiamento positivo senza il coinvolgimento dell’individuo. Senza quella connessione tra potenzialità della tecnologia e sviluppo della persona che è competenza di Mida. “Siamo una delle più longeve società di consulenza nell’ambito del capitale umano, con competenze che variano da quelle manageriali a quelle psico-sociali”, dice Marco Poggi. “Oggi la grande sfida delle aziende è avere un insieme di persone capaci di esprimere qualità fino a qualche anno fa non così rilevanti: essere innovativi, creativi, flessibili, collaborativi, resilienti. Il nostro obiettivo è creare le condizioni affinché queste capacità si possano realmente sviluppare e generare quindi valore nell’interesse dell’azienda e delle persone stesse”.
Il passaggio alla people ecology
Innovare i processi organizzativi in azienda non è un imperativo solo per migliorare l’efficienza e il business. Nelle imprese più virtuose il concetto è chiaro: gestire le persone significa anche fare in modo che in azienda esse stiano bene, diano il meglio di sé e rendano l’azienda stessa protagonista del cambiamento. “La grande sfida”, dice Poggi, “è fare in modo che effettivamente le aziende siano l’avamposto di una trasformazione anche sociale”. L’obiettivo è molto nobile, ma come calarlo nella quotidianità di un HR?
La tecnologia indubbiamente aiuta, ma l’importante è renderla funzionale alla crescita personale. È ciò che Mida e Gellify chiamano “people ecology”. In questa ottica, l’essere umano è al centro di un’esperienza di lavoro che diventa un’esperienza di emancipazione e sviluppo personale. “L’ecologia di cui parliamo è un contesto organizzativo in cui le persone non agiscono isolate, ma sono inserite in un ecosistema nel quale il digitale concorre a creare un’esperienza di valore per l’azienda e per le persone stesse”, spiega Poggi.
“Strumenti, metodologie e software per il miglioramento dei processi aziendali e dell’organizzazione, a diversi livelli, sono oggi accessibili a tutte le aziende”, aggiunge Ferri. “Pensando al mondo dell’HR, sono ormai numerosi i tool che, basandosi sull’Intelligenza Artificiale generativa, consentono di migliorare l’efficacia dei processi interni di gestione proattiva del personale”.