Nasce il primo Manifesto sugli impatti dell’AI nell’impresa del futuro

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Impatti AI Manpower

ManpowerGroup Italia ha lanciato il Primo Manifesto sugli impatti dell’AI nell’impresa del futuro.

Il documento, che definisce una serie di impegni tangibili a cui le aziende potranno aderire, per favorire una gestione e uno sviluppo virtuoso, etico e consapevole del mondo del lavoro, è stato creato collettivamente e con il contributo di esperti di AI in occasione della prima Annual Conference di ManpowerGroup dal titolo “The Exchange – Disegniamo insieme il futuro del lavoro” che si è tenuta il 30 maggio a Milano.

“L’Annual Conference di ManpowerGroup ha rappresentato per noi l’opportunità di unire forze e idee e collaborare attivamente nella definizione di un percorso verso un mondo del lavoro più equo, dinamico e orientato al futuro” ha dichiarato Anna Gionfriddo, Amministratrice Delegata di ManpowerGroup Italia. “Abbiamo voluto che la legacy dell’evento fosse il Primo Manifesto sugli impatti dell’AI nell’impresa del futuro. Un documento che, proponendo impegni concreti e utili a guidare le aziende in questo nuovo territorio, vuole stimolare una riflessione sulla centralità del capitale umano. Siamo, infatti, profondamente convinti che il capitale tecnologico sia legato a doppio filo con il capitale umano e, solo grazie a questa combinazione di elementi, il futuro del lavoro possa davvero essere sostenibile e a misura di persona”.

Cinque ambiti di adozione dell’AI

Attraverso il contributo degli esperti che hanno preso parte alla giornata di lavori, il Manifesto definisce cinque differenti ambiti, quelli in cui l’adozione dell’AI potrà avere più significative ripercussioni sul capitale umano e sull’organizzazione aziendale: etica e responsabilità, qualità della vita, cultura e leadership, formazione e competenze, governance e processi. Ognuno di questi ambiti identifica un impegno specifico da parte delle aziende, per un totale di 5 azioni: l’impresa del futuro dovrà essere etica e responsabile, l’impresa del futuro vedrà il benessere come priorità, l’impresa del futuro punterà sulla leadership che ispira e unisce, l’impresa del futuro promuoverà una formazione continua, l’impresa del futuro vedrà nell’adattabilità il successo. Infine, all’interno delle varie azioni, sono state identificate 15 challenge utili a gestire in modo virtuoso gli impatti dell’AI sul lavoro.

A orientare la stesura del Manifesto hanno contribuito Paola Pisano, docente di gestione dell’Innovazione all’Università di Torino, Cosimo Accoto, filosofo tech, research affiliate e fellow del MIT Boston, Tomas Chamorro-Premuzic, Chief Innovation Officer di ManpowerGroup Global, e Leandro Pecchia, docente di bioingegneria elettronica e informatica all’Università Campus Bio-Medico Roma.

Gli impatti dell’AI sul lavoro

Se le aziende guardano con ottimismo all’Intelligenza Artificiale, con il 72% dei datori di lavoro che ritiene che impatterà positivamente sul business e il 55% che prevede benefici anche in termini occupazionali, sono, al contrario, le lavoratrici (51%) e il personale operativo (43%) a esprimere le maggiori preoccupazioni e perplessità circa il suo impiego. Il nodo cruciale rimane quello delle competenze e della formazione: il 78% dei datori di lavoro teme di non riuscire a formare i dipendenti abbastanza velocemente per stare al passo con gli sviluppi tecnologici nei prossimi tre anni. La rapidità con cui le innovazioni si affacciano sul mondo del lavoro rende, infatti, sempre più complesso per larga parte delle aziende (80%) pianificare il fabbisogno futuro di talenti.

Da qui la necessità, espressa da quasi la totalità dei manager (92%), di una nuova organizzazione del lavoro che, attraverso l’introduzione di strategie flessibili, permetta alle aziende una maggiore adattabilità e una capacità migliore di risposta ai cambiamenti. Dalla creazione di pool di talenti settoriali (91%), all’adozione di un approccio alle assunzioni basato sulle competenze (89%), dall’utilizzo di piattaforme di talenti online (89%), all’aumento di lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato o determinato (88%), fino all’offerta di una maggiore flessibilità interna (88%) e all’assunzione di talenti dall’estero (88%).  Il 79% dei manager intervistati afferma inoltre che, assumere una quota di lavoratori già esperti e con competenze legate all’AI, è un modo efficace per diffondere la conoscenza tra tutte le persone dell’azienda.


È possibile consultare il Primo Manifesto sugli impatti dell’AI nell’impresa del futuro al seguente link: https://www.manpowergroup.it/articoli/the-exchange-il-manifesto.

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