Tra 2022 e 2027, per la quasi totalità delle classi di professioni, la domanda di lavoro sarà determinata da una domanda di tipo aggiuntivo e non sostitutivo.
Si prospetta un incremento pari a 747mila individui. Un’espansione dello 0,6% in media all’anno che consentirà allo stock di occupati di sfiorare i 26 milioni e 500mila persone a fine periodo. Nel quinquennio in esame mostrano un profilo di crescita migliore le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione, il gruppo legislatori, imprenditori e alta dirigenza e le professioni tecniche.
All’estremo opposto si colloca il gruppo artigiani, operai specializzati e agricoltori, caratterizzato da una leggera riduzione della domanda, e le professioni esecutive nel lavoro d’ufficio. Sono questi alcuni dei dati contenuti in un focus del rapporto Inapp 2023.
Le professioni più dinamiche
Le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi dovrebbero mostrare, nei prossimi 5 anni, un aumento i termini percentuali del 6,9%, per un totale di 350 mila addetti in più. A trainare la crescita, le professioni dei servizi alla persona e, in particolare, dell’assistenza qualificata. Riflesso della tendenza all’invecchiamento della popolazione, ma anche di una maggiore attenzione alla cura della salute. A sostenere la domanda delle professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi concorrono, inoltre, la ripresa del terziario e del turismo.
Le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione dovrebbero continuare a crescere anche nei prossimi 5 anni, registrando un incremento del 4,9%, pari a oltre 181mila unità in più. Si confermano alcuni elementi strutturali dell’occupazione italiana, caratterizzata da un’incidenza rilevante di specialisti della formazione e della ricerca (docenti di tutti i livelli e ricercatori). E da specialisti in scienze umane, sociali, artistiche e gestionali. Parallelamente, rivestono un peso più modesto gli esperti in ambito scientifico-tecnologico e delle scienze della vita. Gli specialisti Ict sono caratterizzati da una crescita intensa della domanda aggiuntiva. Tale incremento proviene per il 70% dai comparti dei servizi più affini (servizi di informazione e comunicazione, attività finanziarie e assicurative e attività professionali, scientifiche e tecniche), ma è rilevante anche La meccanica.
Anche gli specialisti in scienze umane, sociali, artistiche e gestionali mostrano una crescita sostenuta. Si tratta di una categoria professionale molto eterogenea che spazia da esperti in materie giuridiche a specialisti di economia e gestione, da esperti di psicologia fino a specialisti dell’ambito letterario-artistico. All’interno di tale categoria è il gruppo degli specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie a offrire il maggiore contributo alla crescita. Così come per le professioni intellettuali, anche per le professioni tecniche è previsto per i prossimi anni un incremento occupazionale di circa 123mila addetti, pari a un incremento percentuale del 2,7%.
Al loro interno un ruolo primario è svolto dalle professioni in campo scientifico, ingegneristico e della produzione, richieste in maniera trasversale dall’industria manifatturiera. La domanda aggiuntiva di professioni tecniche è supportata anche dai tecnici della salute, a ulteriore conferma della centralità del tema. Si riducono, invece, gli occupati nell’area amministrativo-gestionale e nelle attività finanziarie e commerciali.