Fondi Interprofessionali e politiche attive del lavoro

0
192
Politiche attive del lavoro

I Fondi Interprofessionali possono e devono avere un ruolo più attivo nell’ambito delle politiche attive del lavoro.

“Ciò che sembra tracciare in maniera più esplicita il ruolo dei Fondi Interprofessionali nel prossimo futuro è il decreto sul piano nuove competenze – transizioni del 29 marzo 2024 a firma congiunta del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali”, spiega Egidio Sangue, direttore di FondItalia.

Il piano ha l’obiettivo di introdurre meccanismi stabili di contenimento e contrasto del fenomeno del disallineamento tra domanda e offerta nel mercato del lavoro. “Si intende pervenire a una governance che veda il coordinamento di Ministero del Lavoro e Regioni, per quanto riguarda l’attuazione del programma Gol. Ma che coinvolga soggetti pubblici e privati, centri per l’impiego, istituzioni, parti sociali e Fondi Interprofessionali. Considerati ormai principali player in tema di supporto tecnico, promozione e finanziamento per la formazione e l’aggiornamento professionale dei lavoratori occupati”.

Il rilancio delle politiche attive del lavoro

Stefania Tomaro, direttore di Fonservizi, sottolinea come negli ultimi si sia verificata “una positiva inversione di tendenza sul tema delle politiche attive del lavoro, dopo che per anni erano state messe in un angolo da investimenti e azioni quasi interamente incentrati sulle politiche passive”. Evidenziando anche il ruolo determinante del Fondo Nuove Competenze, nato dopo la pandemia per permettere a imprese e lavoratori di aggiornare le competenze. Fonservizi ha finanziato la formazione delle aziende che hanno fatto richiesta del Fnc sia attraverso il Conto Formazione Aziendale sia attraverso avvisi pubblici dedicati.

In generale, dice Tomaro, i risultati sono stati positivi. “I dati accorpati evidenziano come alle 6.710 aziende che hanno ricevuto l’approvazione dell’istanza nel 2021, si aggiungono altre 7.513 nel 2022, per un numero totale di 14.223 imprese. Con il coinvolgimento di 708.821 lavoratori e un monte ore complessivo di oltre 93 milioni di ore di formazione finanziate. A fronte di un finanziamento complessivo pari a 2,33 miliardi di euro”.

Il supporto strategico e operativo

Il direttore di Fondoprofessioni, Franco Valente, non ha dubbi nel sostenere che i Fondi possano avere un ruolo importante nelle politiche attive del lavoro. Ma richiama l’attenzione sul fatto che questo ruolo venga effettivamente riconosciuto. “Colloquiando con le parti sociali, i Fondi possono arricchire il proprio ruolo non solo come gestori di risorse per la formazione dal punto di vista amministrativo. Diventa importante fare in modo che si recuperi la funzione originaria dei Fondi come frutto di una concertazione. Enti consapevoli del proprio valore nel contesto delle politiche per il lavoro”.

Carlo Parrinello, direttore di Fondolavoro, parla infine del contributo all’occupabilità che i Fondi possono dare “in termini di qualificazione e riqualificazione dei lavoratori. Anche in funzione inclusiva per il superamento del divario sociale correlato con le sperequazioni a tripla G (geografia/generazione/ genere). In un contesto economico, quello attuale, in continua e per certi versi imprevedibile evoluzione”.


Ti potrebbero interessare anche:

Fondi e formazione: la storia continua
I fondi interprofessionali oggi
Quali contenuti per la formazione continua oggi?

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here