HR manager, mediatori contro il mismatch

La figura del responsabile delle risorse umane, che ogni giorno ascolta i candidati e l’azienda, può essere la leva giusta per le organizzazioni che vogliono crescere e trattenere i talenti

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Il ruolo dell'HR manager per la competitività delle aziende

Se il problema è fare incontrare domanda e offerta, il ruolo di mediazione dell’HR manager diventa oggi più che mai la chiave per superare il gap.

Ma quanto viene valorizzata all’interno delle imprese? Secondo la ricerca condotta su un campione di 400 professionisti HR da Reverse, manca un percorso di crescita chiaro e definito. Nonché la formazione costante, nonostante gli HR Manager diano molta importanza ai valori aziendali e li trasmettano ai propri collaboratori.

Pregi e difetti dell’HR Manager oggi

Per il 64% degli HR Manager manca la predisposizione di un preciso percorso di crescita. Inoltre, il 40% degli intervistati ha confermato che in un anno ha partecipato a meno di 5 ore di formazione. Eppure, uno dei principali motivi per cui i professionisti del settore cambierebbero lavoro sono i valori aziendali, subito dopo i motivi economici o di carriera. Gli HR Manager tengono molto all’allineamento valoriale per sé e per i propri collaboratori, sintomo di un attaccamento alla professione e alle persone.

Scendiamo un attimo dal carro impazzito del “non riesco ad assumere” e ascoltiamo chi sta tra l’incudine e il martello. Comprendendo davvero l’intermediario, l’HR Manager che ogni giorno ascolta i candidati e l’azienda, possiamo trovare le soluzioni per le organizzazioni che vogliono crescere, o anche solo sopravvivere” afferma Alessandro Raguseo, CEO di Reverse.

Come valorizzarlo di più

Quello che serve è la valorizzazione delle competenze e delle persone interne, per far crescere la propria impresa. Come? Concordando con ciascuno di loro un percorso chiaro e definito, che mostri gli step necessari da raggiungere insieme. E affiancando a un sistema graduale anche degli incentivi economici: dalla ricerca è infatti emerso che il 44% non ha un premio aziendale. Non bisogna dimenticare infine la formazione. In un mondo dove ogni giorno ci sono stimoli, aggiornamenti e strumenti informatici nuovi, bisogna prendersi cura del know-how della propria azienda. Il rischio è quello di rimanere indietro in un mercato altamente competitivo.

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