Dare un senso agli spazi di lavoro

La sostenibilità e il benessere negli uffici, come negli spazi di co-working, è un tema di grande attualità: l'esperienza delle aziende che credono in questo cambiamento

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La sostenibilità e il benessere negli spazi di lavoro: esempi

“L’ambiente ufficio nel tempo si è trasformato in maniera significativa, la qualità degli spazi di lavoro collaborativi ha assunto più centralità e, insieme, la scelta da parte delle aziende di coinvolgere fornitori impegnati dal punto di vista della sostenibilità e dell’ambiente, anche in un’ottica di cost-saving e obiettivi Esg, si rivela una discriminante in grado di fare la differenza”.

Sono parole di Giulio Giampieri, presidente di Culligan Italiana. L’azienda, che opera a livello internazionale nel settore del trattamento acqua, ha visto nel 2023 una crescita del 12,5% nell’installazione dei sistemi di erogazione allacciati alla rete idrica negli uffici. Come dire: se proprio dobbiamo tornare in azienda, facciamolo in modo sostenibile. Che si tratti di uffici privati o spazi di coworking, in effetti, fare in modo che l’ambiente di lavoro sia sinonimo di sostenibilità può fare la differenza nel mercato del lavoro attuale, in termini di attrattività, per dipendenti e clienti.

Progettare spazi di lavoro ibrido e flessibile

Anche Luca Brusamolino, che da sempre studia il rapporto tra le persone e gli spazi fisici di lavoro e con Workitect, società che ha fondato insieme a Simone Casella, si occupa di design di spazi di lavoro, afferma che quello della sostenibilità in ufficio è oggi un tema di grande attualità. Attenzione, però, a non fare del facile greenwashing. “Il tema va affrontato in modo strutturato, condividendo le competenze con aziende, progettisti ed esperti per realizzare spazi che contribuiscano realmente allo sviluppo sostenibile e al benessere delle persone”, afferma.

Un esempio concreto di quanto espresso da Brusamolino è il progetto seguito nel 2023 da Workitect per NextEnergyGroup, operatore nel settore dell’energia solare. L’azienda era alla ricerca, a Milano, di nuovi spazi che riflettessero la propria identità, imprescindibile da un focus sulle persone e la sostenibilità. Progettata secondo i principi dell’Activity Based Working (modello teorico secondo cui le persone dovrebbero scegliere l’ambiente di lavoro più adeguato a seconda del tipo di attività da svolgere), la sede prevede 54 postazioni operative in open space, intervallate con spazi di supporto e separate dal corridoio tramite armadiature e fioriere. Non mancano poi le sale meeting, una grande area break con un biliardo richiudibile a forma di tavolo, una zona library e una grande sala conferenze.

L’impatto è decisamente green: verde, legno, ambienti aperti e luminosi. Gli spazi sono piacevoli, di design, ma è il loro impatto sui dipendenti e su chi li vive quello che conta maggiormente. Come spiega Gianluca Boccanera, Global Managing Director di Starlight, società del Gruppo NextEnergy, quest’ultimo è stato più che positivo. “Vedo una maggiore presenza in ufficio e vedo più persone che vivono gli spazi aziendali che, concepiti secondo un principio di flessibilità, si prestano molto all’interazione”.

Cosa significa Green Office Revolution

Il progetto NextEnergyGroup è stato presentato in occasione di un webinar moderato nei mesi scorsi da Brusamolino e dal titolo emblematico: Green Office Revolution. Al webinar ha preso parte, tra gli altri, Gianandrea Ciaramella, professore associato presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano.

“L’ufficio non è morto”, osserva. “Anche se sta attraversando una fase difficile nel mercato immobiliare, si sta diffondendo la consapevolezza che il suo valore come asset è oggi strettamente legato alla sua sostenibilità e alla sua capacità di essere funzionale alle esigenze delle persone. Del resto, la centralità delle persone non è un elemento nuovo. Già nel 1902 Andrew Carnegie nel saggio The Empire of Business scriveva che l’unico capitale insostituibile di un’organizzazione è il sapere dei suoi membri e la produttività di questo capitale dipende dall’efficienza con cui i membri condividono le loro competenze”.

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