di Francesca Cardinali |
Nel contesto sempre più urgente della transizione ecologica e dell’economia circolare, FondItalia fa la sua parte come promotore del dialogo e della formazione sulle tematiche legate alla sostenibilità.
Un impegno che si è consolidato nel corso dell’ultimo anno attraverso una serie di iniziative concrete e interventi mirati, in cui la diffusione di buone pratiche, l’educazione delle imprese e il confronto con gli stakeholder sono stati centrali. Fra le iniziative promosse dal Fondo c’è la partecipazione come sponsor al quinto “Forum regionale per lo sviluppo sostenibile”. Nell’ambito del quale il Fondo ha contribuito a favorire il dialogo con il territorio lombardo sulla transizione verso un sistema più sostenibile.
Il Forum, che tocca cinque città lombarde, ha preso il via lo scorso 13 settembre da Brescia e continuerà fino al 30 ottobre 2024. Un evento che rappresenta un momento annuale di rendicontazione delle azioni compiute nell’ambito del Protocollo lombardo per lo sviluppo sostenibile. Con il coinvolgimento di oltre 60 soggetti, tra cui FondItalia, impegnati a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
La tappa di Brescia: un esempio concreto
Nella prima tappa del Forum, con un evento intitolato “Lombardia Terra di Impresa e Lavoro – Il futuro circolare dell’impresa”, FondItalia ha presentato una case history rilevante per illustrare il proprio contributo alla transizione circolare nelle imprese. Carlo Raccosta, rappresentante di un Ente Attuatore collaborante con il Fondo, ha presentato un progetto formativo sviluppato presso un’azienda metalmeccanica di Brescia, specializzata nello stampaggio a caldo di metalli non ferrosi.
L’intervento ha fornito un esempio tangibile di come l’economia circolare possa essere integrata nei processi produttivi attraverso la formazione. L’obiettivo del progetto è stato formare le imprese all’adozione di pratiche sostenibili, come la condivisione, il riutilizzo, la riparazione e il riciclo di materiali, prolungando così il ciclo di vita dei prodotti e riducendo al minimo i rifiuti. Un tipo di formazione che aiuta le imprese a rimanere competitive in un mercato globale sempre più orientato alla sostenibilità.
Guardando avanti: Milano e la sostenibilità
La partecipazione del Fondo promosso da Ugl e FederTerziario al Forum regionale culminerà il 30 ottobre a Milano con l’evento conclusivo che promette di essere un momento di sintesi e rilancio per le azioni future. In questa occasione, FondItalia offrirà il proprio contributo attraverso un intervento focalizzato su nuove prospettive di sostenibilità, illustrando ulteriori iniziative che coinvolgeranno una più ampia platea di stakeholder e promuovendo una collaborazione più stretta tra pubblico e privato.
FondItalia ha già manifestato il proprio interesse a estendere la sua partecipazione anche a eventi futuri resi possibili dai co-organizzatori del Protocollo regionale per lo sviluppo sostenibile, a seguito di manifestazioni di interesse. Questo ulteriore impegno dimostra la volontà del Fondo di essere non solo un attore chiave, ma anche un catalizzatore di idee e soluzioni per una transizione ecologica efficace.
La strategia FondItalia: educare per innovare
FondItalia ha utilizzato la partecipazione al Forum per evidenziare le azioni in corso e quelle in fase di programmazione in tema di sostenibilità. La presenza del Fondo ha garantito una piattaforma di scambio e confronto con enti locali, istituzioni, imprese e altri stakeholder. Promuovendo la collaborazione tra pubblico e privato per una transizione green condivisa.
Nel corso dell’iniziativa sono stati presentati anche i risultati dell’Avviso FEMI 2023.01, pubblicato il 30 novembre 2022, che ha previsto un Asse FNC dedicato al finanziamento di progetti formativi nell’ambito della seconda edizione del Fondo Nuove Competenze. Questo fondo ha supportato la rimodulazione delle ore di lavoro per permettere ai dipendenti di frequentare percorsi di sviluppo delle competenze, con un focus sia sulle competenze digitali sia su quelle relative alla transizione ecologica.
Complessivamente, sono stati finanziati 305 percorsi formativi, per un totale di 35.200 ore di formazione che hanno coinvolto 7.005 lavoratori. Di questi, circa il 10% si è concentrato su abilità legate alla transizione ecologica, con un forte accento sulle innovazioni volte alla promozione della sensibilità ecologica, alla valorizzazione del patrimonio ambientale e alla riduzione degli sprechi. Le competenze maggiormente trattate nell’ambito dei progetti finanziati hanno incluso l’analisi dei dati ambientali, la gestione dei rifiuti e la valutazione del ciclo di vita delle risorse. Dimostrando un impegno concreto nell’affrontare le sfide ambientali attraverso la formazione.
Transizione ecologica e rigenerazione urbana
A proposito del connubio tra formazione e sostenibilità, lo scorso 30 settembre FondItalia ha promosso, insieme a Fortune Italia, un convegno dal titolo “L’economia circolare per la rigenerazione del patrimonio culturale: riuso adattivo e governance collaborativa. Soluzioni per la sostenibilità e lo sviluppo sociale”. L’evento, che si è tenuto a Roma, negli spazi dell’Associazione Civita, ha avuto come obiettivo esplorare le opportunità e le sfide legate alla rigenerazione urbana e al riuso del patrimonio culturale dismesso.
Nel corso del meeting è stato discusso il ruolo delle istituzioni pubbliche nella gestione del patrimonio culturale e nella promozione di una crescita intelligente e inclusiva, basata su innovazione e conoscenza. La tavola rotonda “Riuso adattivo e soluzioni per la sostenibilità” in particolare si è concentrata sulla necessità di azioni che possano trasformare il patrimonio culturale in una risorsa per lo sviluppo sociale ed economico.
“L’Italia, con il suo immenso patrimonio culturale e il forte legame delle comunità locali alle proprie radici storiche, rappresenta un laboratorio unico per sperimentare nuove politiche di sostenibilità, all’insegna del fattore cultura”, spiega il direttore di FondItalia Egidio Sangue. “Per questo, il nostro Fondo ha voluto concentrare i suoi sforzi nel rafforzare il rapporto tra cultura e scienza, un binomio fondamentale per il benessere della collettività. Il nostro obiettivo è fornire risorse utili a promuovere questo legame presso le imprese aderenti e gli enti di formazione, creando sinergie tra stakeholder e promuovendo azioni di divulgazione. A tal fine, abbiamo attivato due importanti collaborazioni. La prima con il Cnr-Isem, l’Istituto di Studi sull’Europa Mediterranea del Cnr, con cui abbiamo avviato un Osservatorio sulle trasformazioni del lavoro e della formazione continua, in particolare nel Mezzogiorno d’Italia”.
“Questa collaborazione” prosegue Sangue, “ci ha permesso di condurre ricerche sul rapporto tra innovazione, formazione e sviluppo economico. Oltre a organizzare seminari, convegni e webinar su temi cruciali come la valorizzazione del capitale umano e il recupero dell’ambiente costruito. La seconda collaborazione è con gli Stati Generali del Patrimonio Italiano, con cui stiamo lavorando a un programma di promozione e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del Paese. Questo programma mira a trasformare il nostro patrimonio in un vero e proprio ‘asset’ di sviluppo economico. Creando opportunità di lavoro per le future generazioni e costruendo ‘ecosistemi di occupazione’ capaci di interagire con i cluster europei. Crediamo fermamente che la formazione continua e l’incremento delle competenze professionali siano essenziali per la rinascita del settore dei mestieri legati alla valorizzazione del patrimonio culturale”.
Sangue crede sia indispensabile “fornire ai lavoratori, sia attuali che futuri, nuove progettualità culturali e competenze di project management che possano influenzare positivamente le politiche strutturali del Paese. È essenziale, inoltre, garantire l’accesso e la mobilità nei mercati transizionali del lavoro e cogliere le sfide dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione. Formando operatori 4.0 pronti per il futuro”.
Un percorso di sostenibilità condivisa
In un periodo storico in cui la sostenibilità è diventata una priorità ineludibile, FondItalia ha scelto di porsi come promotore di un cambiamento concreto, attraverso la formazione, il dialogo e la collaborazione. Il percorso evidenzia l’importanza di una sinergia tra pubblico e privato, di una formazione continua e di un approccio inclusivo e innovativo che possa rispondere alle sfide globali con soluzioni locali. L’intenzione è rafforzare il finanziamento della formazione necessaria a formare competenze utili per sostenere un’economia circolare e in grado di promuovere la sostenibilità in settori chiave per la crescita del sistema Italia.