Incentivi per giovani e donne

Arrivano i nuovi incentivi del Decreto Coesione per le assunzioni effettuate a partire da settembre 2024: protagonisti sono i giovani, le donne e il Mezzogiorno

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Arrivano i nuovi incentivi del Decreto Coesione

di Mario Cassaro |

Il Decreto Legge n. 60/2024, cosiddetto Decreto Coesione, convertito in Legge n. 95 del 4 luglio 2024, ha introdotto nuove agevolazioni contributive a favore dei datori di lavoro che, a partire da settembre 2024, effettuano assunzioni a tempo indeterminato di giovani e di donne. Analizziamo le principali caratteristiche di tali incentivi.

Assumere giovani

Per i datori di lavoro privati che dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025 assumono lavoratrici e lavoratori che non hanno compiuto il trentacinquesimo anno di età e non hanno mai avuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato, è previsto l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico, con esclusione dei premi e contributi Inail. Ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

L’incentivo spetta per 24 mesi in riferimento alle assunzioni stabili, ossia con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Ma possono fruirne anche i datori di lavoro che trasformano il contratto di lavoro subordinato da tempo determinato a tempo indeterminato. La misura dell’esonero è pari a 500 euro mensili per ciascun lavoratore, nei limiti della spesa autorizzata. Se le assunzioni sono effettuate in una sede o unità produttiva ubicata in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna la misura è incrementata a 650 euro mensili.

Sono esclusi dal beneficio i rapporti di lavoro domestico, l’apprendistato e le assunzioni di dirigenti. Si prevedono anche requisiti stringenti per l’applicazione e il mantenimento del beneficio. Difatti, per poter beneficiare dell’esonero contributivo, il datore di lavoro, nei sei mesi precedenti l’assunzione, non deve aver effettuato licenziamenti per motivi economici nella medesima unità produttiva.

Se il datore di lavoro, nei sei mesi successivi all’assunzione, licenzia il lavoratore incentivato per giustificato motivo oggettivo o un altro dipendente con la medesima qualifica impiegato nella medesima unità produttiva, subirà la revoca dell’esonero e il recupero del beneficio già fruito. È previsto un particolare meccanismo di “portabilità” che consente al datore di lavoro di fruire dell’esonero in argomento anche in relazione ai lavoratori prima occupati a tempo indeterminato presso un altro datore di lavoro che abbia beneficiato parzialmente dell’esonero.

Nell’ambito del “Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027” si prevede inoltre, per i giovani under 35 che avviano un’attività imprenditoriale in settori strategici (tecnologie innovative, transizione digitale ed ecologica) tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025, l’esonero dei contributi previdenziali fino a 800 euro mensili. Per un massimo di tre anni e non oltre il 31 dicembre 2028. Quest’ultimo beneficio, previsto dall’art. 21 del Decreto Coesione, si applica in riferimento alle assunzioni con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato effettuate dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025, di soggetti che alla data dell’assunzione non abbiano compiuto il trentacinquesimo anno di età.

Assumere donne svantaggiate

Nello stesso arco temporale che va dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, i datori di lavoro privati che assumono a tempo indeterminato donne di qualsiasi età e prive di un impiego regolarmente retribuito, possono fruire per un periodo di 24 mesi dell’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a loro carico, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail.

L’assunzione deve riguardare donne di qualsiasi età, prive di impiego da almeno 24 mesi, ovunque residenti. Ovvero da almeno 6 mesi, se residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale Unica per il Mezzogiorno. O se l’assunzione avviene in una professione o in un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere (superiore almeno del 25%, come individuato annualmente da apposito decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali). La misura mensile dell’esonero è di 650 euro, a condizione che si realizzi un incremento occupazionale netto, calcolato sulla differenza tra i lavoratori occupati, rilevati in ciascun mese, ed il numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti.

Decreto Coesione e incentivi per il Mezzogiorno

Le Zes (Zone Economiche Speciali) sono aree geografiche delimitate allo scopo di promuovere lo sviluppo economico e l’attrazione di investimenti in alcune regioni svantaggiate e caratterizzate da ritardi infrastrutturali. La Zes Unica per il Mezzogiorno ricomprende le regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Abruzzo.

Ai datori di lavoro privati che dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025 assumono a tempo indeterminato, in una sede o unità produttiva ubicata nella Zes Unica, è riconosciuto l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico. L’esonero non si applica ai premi e ai contributi Inail. L’importo mensile massimo dello sgravio è pari a 650 euro per ciascun lavoratore. Ai fini dell’accesso al beneficio, il lavoratore deve aver compiuto 35 anni di età e risultare disoccupato da almeno 24 mesi. L’esonero è applicabile per massimo 24 mesi e la platea dei beneficiari comprende esclusivamente i datori di lavoro privati con un organico fino a dieci dipendenti nel mese di assunzione.

Oltre i datori di lavoro con organico superiore a 10 lavoratori, sono escluse dall’esonero anche le assunzioni di personale con qualifica dirigenziale, i rapporti di lavoro domestico e di apprendistato. Il beneficio spetta alle imprese che, nei sei mesi precedenti l’assunzione, non abbiano effettuato licenziamenti (individuali o collettivi) per motivi economici nella medesima unità produttiva. Anche in questo caso è prevista la revoca qualora, nei sei mesi successivi, il datore proceda al licenziamento per giustificato motivo oggettivo del lavoratore incentivato. O di altro dipendente con la medesima qualifica impiegato nella stessa unità produttiva.

Applicabilità e fruibilità

I datori di lavoro che intendono beneficiare delle agevolazioni devono rispettare le condizioni generali previste dall’articolo 31 del D.Lgs. n. 150/2015 ed essere in possesso di un Durc regolare. Inoltre, non devono essere responsabili di violazione in materia di lavoro e legislazione sociale, ivi comprese le violazioni in materia di tutela delle condizioni di lavoro, nonché di salute e sicurezza. E non devono aver proceduto, nei sei mesi precedenti l’assunzione, a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo e a licenziamenti collettivi di lavoratori con la medesima qualifica del lavoratore o della lavoratrice incentivati.

Gli incentivi previsti dal Decreto Coesione non sono cumulabili con altri esoneri o riduzioni vigenti. Ma sono compatibili, senza alcuna riduzione, con la maggiorazione del costo del lavoro ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni, introdotta dal D.Lgs. n. 216/2023 (la cosiddetta maxi-deduzione).

Infine, sebbene le agevolazioni siano applicabili a decorrere dal 1° settembre 2024, si ricorda che la loro effettiva operatività è subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea (tranne per l’assunzione di donne svantaggiate). E anche all’emanazione di specifici decreti attuativi del Ministero del Lavoro di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Mario Cassaro, consulente del lavoroChi è Mario Cassaro

Mario Cassaro è iscritto all’ordine dei Consulenti del Lavoro di Latina, ed esercita da oltre venti anni la professione con passione e costante dedizione. Dal 2010 è consigliere nel Consiglio Provinciale dei Consulenti del Lavoro di Latina. È autore e relatore in ambito giuslavoristico di numerosi approfondimenti e collabora con riviste specializzate e siti web su temi di lavoro.

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