Il lavoro visto dalla Gen Z

“Il posto del lavoro” di Daniele Marini e Irene Lovato Menin esplora le scelte formative e professionali dei giovani italiani, proponendo soluzioni per facilitarne l’ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro

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Il posto del lavoro di Daniele Marini e Irene Lovato Menin

di Greta Gironi | Il saggio “Il posto del lavoro. La rivoluzione dei valori della GenZ”, scritto da Daniele Marini e Irene Lovato Menin ed edito da Il Sole 24 Ore, esplora le scelte formative e professionali dei giovani italiani, proponendo soluzioni innovative per facilitarne l’ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro.

Si tratta di un libro, basato su approfondite ricerche condotte da Community Research & Analysis, che si rivolge a tutti coloro che intendono comprendere appieno il presente e il futuro dei giovani nel contesto lavorativo italiano. In Italia, i giovani oltre a essere una risorsa preziosa, sempre più scarsa, e alcuni spinti a emigrare all’estero in cerca di migliori opportunità, sono spesso vittime di stereotipi incapaci di cogliere le dinamiche che li caratterizzano. Vivono in un’epoca radicalmente diversa da quella delle generazioni precedenti, caratterizzata dalle ripercussioni dell’esperienza pandemica, della rivoluzione digitale e della continua trasformazione del mondo del lavoro alla quale stanno contribuendo essi stessi.

Il posto del lavoro non è fisso

Oggi i giovani, costretti alla flessibilità, all’idea segmentata del lavoro, al percorso accidentato o, altrimenti, pieno di cambiamenti interessanti, non prospettano per loro un futuro lineare. Per reazione è saltato il modello studio-lavoro-pensione perché il vecchio modello non sopravvive al sospetto di essere solo un inganno. Che li considera solo portatori di contributi previdenziali per altri più che per sé. Ora i giovani hanno trovato una sorta di antidoto: rifiutano il percorso ansiogeno del lavoro.

Chiedono certezze per il tempo libero perché non credono nel lavoro totalizzante. Danno un valore al tempo diverso da quello conosciuto finora, rovesciando il motto di Benjamin Franklin in “Il denaro è il tempo”. Conta il tempo per sé, per le relazioni, per tutelare la propria salute, per gli hobby e lo sport. Il concetto di posto fisso è ormai superato: i giovani guardano al lavoro come a un percorso dinamico, meno legato a un luogo fisico e più centrato sulla propria occupabilità. Il lavoro per i ragazzi di oggi non sarà l’unico valore di riferimento. Vi sono alcune dimensioni che vengono prima, che lo attorniano, a mostrare come sempre di più si declini la necessità di forme e luoghi lavorativi che tengano in considerazione l’extralavoro. Cioè la dimensione familiare, oppure quella del benessere e del tempo libero.

Perché leggerlo

Il volume analizza in modo scientifico le forme di lavoro e le modalità, già a partire dalle scelte formative e professionali dei giovani italiani, per proporre soluzioni diverse e nuove sia nell’ingresso, sia nella permanenza nel mercato del lavoro di oggi e di domani.

Chi lo ha scritto

Daniele Marini è professore di Sociologia dei Processi Economici all’Università di Padova. Direttore scientifico di Community Research&Analysis, è editorialista del Sole 24 Ore. Fra le sue opere più recenti sul lavoro, Fuori classe e, in collaborazione con Irene Lovato Menin, L’avvento del light working. Irene Lovato Menin è psicologa e ricercatrice, assegnista di ricerca all’Università di Padova, collabora alle ricerche di Community Research&Analysis. Scrive per Il Sole 24 Ore ed Economia Trentina.


Titolo Il posto del lavoro. La rivoluzione dei valori della GenZ
Autori Daniele Marini e Irene Lovato Menin
Editore Il Sole 24 Ore, 2024
Argomento Lavoro

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