Nell’odierno contesto lavorativo la modalità di lavoro, tra presenza, smart working e lavoro ibrido, rappresenta un punto centrale per i dipendenti e anche per chi sta valutando di nuove opportunità di carriera.
Si sta infatti diffondendo una doppia tendenza quasi antitetica. Da un lato le aziende chiedono ai collaboratori più presenza in ufficio, mentre altre realtà favoriscono un approccio smart, che combini lavoro in presenza e da remoto. In questo contesto, LHH ha condotto un’indagine sul punto di vista del Middle Top Management, per delineare la direzione intrapresa dalle aziende in Italia.
Più risultati grazie al lavoro ibrido
Secondo il Middle Top Management ci sono alcuni approcci e policy da adottare per aumentare l’engagement dei lavoratori. E, di conseguenza, anche migliorare i risultati in termini di performance. Nonostante oltre 1 figura dirigenziale su 5 (22%) pensi che la strada giusta sia la massima flessibilità, tra smart working (14%) e full remote working (8%), per il 72% dei rispondenti c’è invece la terza via dell’equilibrio. Ovvero un buon mix tra lavoro in presenza e smart working, praticamente il lavoro ibrido. A chiudere il cerchio, solo il 6% del management ritiene che l’approccio più efficace per raggiungere gli obiettivi di business prefissati sia il lavoro in presenza.
“Dalle realtà più piccole a quelle più strutturate, i rapidi cambiamenti in atto richiedono apertura mentale e resilienza”, commenta Luca Semeraro, Country President Italy SVP Recruitment Solutions Poland, Switzerland and the Netherlands. “È dunque cruciale trovare un terreno comune tra necessità di dipendenti e manager, reimpostando le aspettative di performance considerando primaria la centralità della persona. Senza perdere di flessibilità, è importante riconoscere quanto alcuni momenti in presenza possano essere più arricchenti e possano avere un maggior impatto sui team. Ad esempio, alcune riunioni in ufficio favoriscono l’attenzione, aumentano la motivazione, permettono di fornire feedback più incisivi, incoraggiano l’apprendimento, in ottica di sviluppo della persona nella sua totalità”.
Al tempo stesso, grazie al remote working i lavoratori si sono sentiti autonomi e responsabilizzati. Questo si è tradotto in maggior engagement, che favorisce performance di business. “Engagement e performance sono indipendenti da remote working, presenza fisica o lavoro ibrido, ma si legano intrinsecamente al concetto di fiducia e apertura che l’organizzazione consegna ai propri team”, conclude Luca Semeraro.