Quanto manca a Natale? Forse non ci rendiamo conto che questa domanda circola tra molti dipendenti già dal rientro dalle ferie estive.
Il periodo di ferie è indubbiamente un momento piacevole e positivo, ma perché i lavoratori sentono così tanto il peso del rientro? Amajor ha rilevato tramite un algoritmo matematico il livello di benessere delle aziende del Nord Italia. Con un questionario anonimo, somministrato tramite una piattaforma digitale, la Società Benefit della provincia di Padova ha identificato un indice, oltre che qualitativo, anche quantitativo delle diverse aree che incidono sul benessere dei lavoratori. Come capacità dell’imprenditore di gestire, formare e far crescere il personale, etica aziendale, chiarezza dei processi e dei ruoli, comunicazione orizzontale e verticale, adeguatezza degli ambienti.
Quali sono gli indicatori del benessere in azienda
L’indagine, svolta in un periodo di cooperazione media di 3 anni su più di 100 realtà del Nord Italia, somministrando 450 questionari, ha evidenziato come la gestione delle persone e l’etica siano correlate a un clima positivo per il 95% dei casi. Aspetti supportati da una buona comunicazione tra imprenditore e lavoratori, e tra collaboratori stessi.
Nello specifico, la comunicazione verticale è più efficace per la creazione di un ambiente lavorativo sano per l’86% dei casi. Ma non basta se non supportata da un clima disteso tra professionisti. Inoltre, quando le aziende investono per implementare ambienti e strumenti, spesso si verifica una carenza di attenzione verso le persone. Lo dice circa l’82% delle realtà prese in esame.
Secondo Eros Peronato, CEO di Amajor “siamo troppo concentrati a creare ambienti tecnologici e di design senza dare valore alle cose importanti: le persone. Sottostimiamo la forza del senso di appartenenza a un gruppo, che dovrebbe rappresentare un luogo in cui incontrarsi per uno scambio trasparente e sicuro tra professionisti, dove vincono la meritocrazia e la collaborazione. E dove i lavoratori si riconoscono nei valori aziendali”. Perché le persone, una volta rientrate dalle vacanze estive, si chiedono subito quanto manca a Natale e non vedono l’ora di scappare di nuovo? Forse, aggiunge Peronato, “mancano il senso di appartenenza al gruppo e la consapevolezza da parte dell’imprenditore. Perché questo non è solo un modo di dire, ma un grido di allarme”.
Quanto manca a Natale? Idee per invertire la rotta
Al managmenet bastano piccoli accorgimenti per rilevare problematiche interne che, se non considerate, possono portare a maggiore turnover e rallentamento della crescita aziendale.
Li riassumiamo:
- porsi la domanda “quanta fatica si fa a ottenere i risultati che ci si è prefissati?”: un’azienda che lavora coesa e unita verso obiettivi definiti non crea resistenza, anzi, accende proposte e spinge verso la loro realizzazione;
- misurare il tempo dei manager valutando quanto dedichiamo alla strategia e quanto all’operatività: se si dedica l’80% a pratiche operative ed emergenze, non si stanno valutando i “buchi organizzativi” che stressano struttura e persone;
- avere un sistema di KPI chiaro e condiviso circa le performance aziendali per impostare la struttura su una base meritocratica ed evitare fraintendimenti, confusione e insoddisfazione tra team e con il vertice;
- elaborare strategie di rilevazione del sentiment costante e anonima, così che le persone si sentano libere di esprimere i propri dubbi, consigli e impressioni sul contesto organizzativo.