Il business coaching guadagna terreno

Il 96% delle aziende italiane è propenso ad adottare il business coaching per promuovere la crescita dei propri collaboratori

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Nel campo specifico del business coaching, le prospettive per il futuro sono particolarmente rosee: il 96% delle aziende italiane si dice propenso ad avviare dei percorsi dedicati o a continuare quelli già intrapresi.

Questo è quanto emerge dall’indagine Il Business Coaching nelle aziende italiane (2024), la prima indagine italiana sul tema promossa da Speexx e realizzata da BVA Doxa con la partecipazione dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano. Con l’obiettivo di mappare l’impatto del coaching sul benessere e lo sviluppo delle persone in azienda, BVA Doxa ha intervistato per conto di Speexx i responsabili HR di organizzazioni con almeno 250 dipendenti operanti in diversi settori su tutto il territorio italiano.

Business coaching: programmi e metodi

Quando si parla di business coaching, il 99% degli intervistati sa di cosa si tratta o almeno ne ha sentito parlare. Nell’86% dei casi le discussioni interne all’azienda si sono concretizzate con l’attivazione di programmi dedicati. La ragione principale per farlo è la crescita dei collaboratori (84%), insieme alle chance di aumentare le opportunità di business (51%).

Quanto alle aree aziendali di maggiore impatto del business coaching, troviamo:

  • organizzazione e gestione del personale (34%),
  • pianificazione strategica (20%) e commerciale (19%),
  • customer care (11%),
  • comunicazione (6%),
  • produzione (5%).

L’indagine ha, inoltre, rilevato quanto sia efficace affidarsi a risorse esterne specializzate. La modalità in outsourcing è stata indicata da gran parte del campione intervistato come particolarmente vantaggiosa (64%). Quest’approccio aiuta a rafforzare i team (53%) e le persone tendono ad aprirsi di più con un interlocutore esterno (40%).

Identikit del percorso ideale

Il 60% del campione ritiene il contenuto di gran lunga più importante rispetto alla modalità di erogazione. Infatti, si registra praticamente un pari merito tra chi resta fedele agli incontri dal vivo (20%) e chi predilige il coaching online. Per il 19% questa modalità garantisce maggiore flessibilità.

Quanto al momento ideale di attivazione, il 36% degli intervistati ritiene più utile avviare questo tipo di percorsi quando l’azienda si trova in una situazione economica sana. Un preponderante 55% sostiene che qualsiasi momento è quello giusto per avvicinarsi al business coaching. Una riflessione anche sulla figura del business coach. Le sue caratteristiche e abilità devono essere cucite su misura rispetto alla realtà aziendale e agli obiettivi professionali degli utenti. Tra le qualità più apprezzate, la capacità di sapersi concentrare sui cambiamenti (28%), l’esperienza acquisita nel settore in cui opera l’azienda (25%) e la capacità di porre le domande giuste ai suoi interlocutori (25%).

Chi ha intrapreso un percorso di coaching aziendale è soddisfatto dei risultati e del processo di crescita innescato. Sebbene per il 46% ci siano ancora margini di miglioramento, il 54% si ritiene pienamente soddisfatto. Di questi, ben il 71% appartiene alla fascia più giovane del campione con un’età inferiore ai 45 anni.

 

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