di Tiziano Menduto | Lavoro sicuro, anche se si tratta di digitale? In relazione all’evoluzione tecnologica e digitale che riguarda anche il mondo del lavoro, l’EU-Osha, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, ha promosso nel triennio 2023/2025 la campagna “Lavoro sano e sicuro nell’era digitale”.
La campagna, che abbiamo già presentato in un precedente articolo della rivista, sottolinea che la crescente digitalizzazione dell’economia e l’uso delle tecnologie digitali offrono diverse opportunità, ma presentano anche sfide e rischi per la salute e sicurezza sul lavoro.
Robotica avanzata e intelligenza artificiale
Tra i cinque temi prioritari affrontati, emergono l’automazione e l’impiego di sistemi robotici. La robotica avanzata, con sistemi basati sull’Intelligenza Artificiale, sta infatti espandendosi in vari settori, come produzione industriale, sanità e istruzione, portando con sé robot in grado di svolgere compiti ripetitivi o operazioni complesse e rischiose.
Se l’automazione dei compiti può comportare vantaggi significativi in ambito salute e sicurezza, ad esempio, come abbiamo visto, allontanando i lavoratori dagli ambienti di lavoro pericolosi e riducendone il carico di lavoro, l’utilizzo della robotica avanzata e dell’Intelligenza Artificiale può comportare anche diversi rischi.
Rischi psicosociali
Ad esempio, i rischi psicosociali possono insorgere per mancanza di fiducia nelle nuove tecnologie, per lo scarso livello di accettazione di tali strumenti o per la paura di perdere il posto di lavoro. In alcuni casi, nonostante le aziende affermino di voler ricollocare i dipendenti in nuove posizioni attraverso percorsi di formazione, il timore di licenziamento tende a prevalere, soprattutto nella fase iniziale dell’adozione dei nuovi sistemi.
Questa percezione di insicurezza lavorativa è strettamente legata all’aumento del rischio di depressione, ansia e stress. Inoltre, l’eventuale processo di miglioramento delle competenze e di ampliamento delle qualifiche dei lavoratori, connesso all’utilizzo di sistemi robotici, può aumentare il carico di lavoro cognitivo che questi cambiamenti comportano.
Rischi fisici e cybersicurezza
La campagna europea accenna anche ai possibili rischi fisici derivanti dal lavoro con un sistema autonomo o semiautonomo e ai rischi fisici e ambientali residui che permangono quando si lavora con i macchinari. Anche se questi sistemi sono sottoposti a una adeguata valutazione del rischio per garantire che siano sicuri, ci sarà sempre un rischio residuo di lesioni dovuto a malfunzionamenti imprevisti, a un uso improprio o a un errore umano.
Riguardo poi al tema della riservatezza dei dati, la campagna sottolinea che qualsiasi sistema basato sull’Intelligenza Artificiale sul luogo di lavoro deve rispettare le più recenti normative in materia di riservatezza e protezione dei dati. Le imprese devono promuovere la trasparenza, minimizzando la possibilità e la percezione di una violazione della privacy tra i lavoratori. Un altro punto cruciale è la cybersicurezza: alcuni sistemi richiedono misure specifiche di protezione, poiché eventuali minacce informatiche possono avere ripercussioni dirette sulla salute e sicurezza dei lavoratori.
Lavoro sicuro e digitale: serve un approccio olistico
Parliamo anche dei possibili suggerimenti per le aziende che hanno implementato o hanno intenzione di implementare questi sistemi. In un’intervista al giornale PuntoSicuro, Maurizio Curtarelli, Senior Research Project Manager dell’agenzia EU-Osha, sottolinea che quando si introducono nuove tecnologie è necessario coinvolgere i lavoratori sin dall’inizio. Consultarli, favorire la loro partecipazione alle decisioni.
Bisogna informarli di che cosa succede, del perché si sta introducendo una nuova tecnologia, rassicurandoli circa l’impatto sui posti di lavoro. Inoltre, bisogna spiegare al lavoratore che la tecnologia è lì per supportarlo, per migliorare dei processi, per ottimizzare dei processi e non per rubargli o intensificare il suo lavoro. È bene pensare già in fase di progettazione delle nuove macchine a come il lavoratore si rapporterà ai sistemi robotici.
Quali saranno le esigenze dei lavoratori in questa nuova fase? Tenerne conto è necessario sia per l’accettazione che per l’uso corretto delle nuove tecnologie. È anche importante fare un’analisi accurata dei compiti lavorativi e adattare la macchina a questi compiti e ai lavoratori. Altri aspetti rilevanti sono la comunicazione e l’informazione. Bisogna infatti informare i lavoratori, stabilire dei canali di comunicazione chiari e predisporre degli adeguati meccanismi di supporto.
In sintesi, Maurizio Curtarelli sottolinea l’importanza di un approccio olistico nell’analizzare l’uso delle tecnologie e il loro impatto sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Le tecnologie, di per sé, sono neutre. Ma è fondamentale valutare il loro impiego in relazione alle dinamiche del contesto lavorativo, al modo in cui verranno utilizzate, ai processi organizzativi e operativi in cui sono integrate e al loro effetto complessivo sui lavoratori.
* Articolo realizzato in collaborazione con PuntoSicuro, dal 1999 il primo quotidiano on-line sulla sicurezza.