Chi cerca trova? Non sempre i candidati ottengono risposta

Capofila nella ricerca di nuove opportunità la GenZ: secondo un'indagine Linkedin, oltre il 63% di giovani sono intenzionati a cambiare, mentre quasi la metà dei lavoratori italiani conferma la difficoltà nel ricevere riscontro dai recruiter

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Candidati tramite linkedin

Lavoratori e lavoratrici in Italia sono, in maggioranza, attivi nella ricerca di nuove opportunità professionali per il 2025: oltre 2 persone su 5 sono aperte a nuove sfide professionali, ma i candidati lamentano di non ottenere sempre riscontro.

Infatti, il 45% dei professionisti dichiara di aver ben presente cosa significhi essere “ghostato” a seguito dell’invio di un application. 3 persone su 10 (30%) dicono di aver già vissuto questa esperienza. Lo scenario italiano fotografato da Linkedin trova riscontro nei dati globali della ricerca, da cui emerge che quasi 3 persone su 5 intendono cercare un nuovo lavoro quest’anno. La metà degli intervistati, però, sostiene che la ricerca sia diventata più difficile rispetto al 2024.

Cosa (e come) cercano i candidati italiani

Capofila tra i candidati a nuove opportunità professionali la GenZ, con oltre il 63% degli intervistati italiani. A fronte del 55% dei millennial. Interessante anche la minore differenza di genere. Il 46% delle donne sta sondando il mercato, mentre il 41% degli uomini che dichiara di non essere, al momento, intenzionato a cambiare. Tra chi sta valutando nuove opportunità, la principale motivazione è la possibilità di un aumento di retribuzione, come dichiarato dal 41% degli intervistati. Seguita da ricerca di una migliore work-life balance (27%), voglia di trovare un nuovo contesto e crescere professionalmente (22%) e maggior volontà di mettere a frutto le proprie competenze (20%).

Se le motivazioni economiche sono cruciali per cambiare, la ragione principale per restare invece è aver raggiunto un buon equilibrio tra vita privata e professionale (30%). Seguita da una valutazione positiva del clima di lavoro e del rapporto con i colleghi (24%). L’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulle dinamiche di ricerca è già evidente: il 27% dei professionisti italiani utilizza questa tecnologia a supporto dell’invio di nuove candidature, in primis la GenZ (43%). Inoltre, se quasi 2 persone su 5 dichiarano di non essere sicure di come l’AI possa essere d’aiuto, il 37% è intenzionato a sfruttare al meglio il suo potenziale.

Perché cercare lavoro può essere stressante

Tra chi è alla ricerca di un nuovo lavoro, il 19% non ha ancora trovato l’opportunità giusta. Non stupisce, perciò, che la metà dei professionisti dichiari che cercare lavoro sia frustrante. Ma quali le ragioni? Per 2 lavoratori su 5 (39%) la difficoltà maggiore risiede nell’individuare un’offerta che risponda ai propri criteri di ricerca. Ostacolo considerato più rilevante anche della negoziazione salariale, indicata dal 24%.

A far crescere la frustrazione è anche l’assenza di feedback da parte degli hiring manager. Quasi la metà (48%) dei lavoratori in Italia concorda sul fatto che sia diventato più difficile ricevere riscontro. Mentre 2 professionisti su 5 (36%) affermano di candidarsi a più lavori che mai, ma di ricevere comunque meno risposte. Ben il 20% degli intervistati ha indicato proprio l’assenza di riscontri come uno dei principali ostacoli nella ricerca.

Idem per chi ricerca e seleziona profili

Qual è la prospettiva di chi sta dall’altra parte? In Italia, il 65% degli hiring manager intervistati da LinkedIn sostiene che, nel 2024, è diventato più difficile trovare candidati in grado di soddisfare i requisiti necessari per una posizione aperta.

In particolare:

  • oltre la metà (51%) sostiene che il processo di ricerca e selezione sia diventato frustrante;
  • il 48% dichiara di ricevere candidature da parte di professionisti non adatti al ruolo;
  • il 45% lamenta la difficoltà di trovare talenti con le giuste competenze tecniche.

In generale, il 62% dei recruiter dichiara di spendere più tempo nella ricerca di profili di candidati adatti. Tra chi si occupa di individuare e selezionare candidati, l’AI gode di alta considerazione. Ed è già stata integrata da molti nel processo di ricerca: per il 64% permette di trovare più facilmente candidati e per il 63% rende l’iter più veloce.

Come migliorare la ricerca di lavoro

Guardando al 2025, ecco i consigli di Olga Farreras Casado, LinkedIn Career Expert, per migliorare e distinguersi nella ricerca di lavoro.

Priorità alla capacità di adattarsi

Affrontare un mercato del lavoro competitivo come quello attuale non è semplice. Per questo è cruciale concentrarsi sulla capacità di adattarsi, per aprire nuove opportunità di crescita professionale. Durante il processo di selezione, è importante evidenziare le soft skill, come flessibilità e capacità di comunicazione, e dedicare del tempo a svilupparle. LinkedIn sostiene i potenziali candidati attraverso i LinkedIn Learning Courses, tra cui Building Career Agility and Resilience in the Age of AI e Landing a Job as a Skills-First Candidate, gratuiti fino al 31 marzo 2025.

Aggiornare sempre il profilo LinkedIn

Mai come oggi è essenziale mantenere il profilo LinkedIn aggiornato. Poiché è spesso il primo luogo dove i recruiter cercano nuovi talenti e reperiscono le informazioni sui candidati. Per distinguersi, è utile evidenziare le competenze nella sezione “Esperienza”. Chi inserisce cinque o più competenze nel proprio profilo riceve fino a 5,6 volte più visualizzazioni da parte dei reclutatori e 24 volte più messaggi InMail.

Trovare il giusto match in sicurezza

Il nuovo strumento “job match” aiuta i candidati a capire rapidamente se le proprie competenze e qualifiche corrispondono agli annunci di lavoro. Per offrire tranquillità e sicurezza nella ricerca di nuove opportunità, gli annunci verificati su LinkedIn ora mostrano un badge di avvenuta verifica.

Scoprire nuove opportunità

Esplorare su LinkedIn i ruoli emergenti, come quelli nella lista “Jobs on the Rise”, permette di ottenere informazioni pratiche sulle posizioni emergenti, disponibilità di lavoro da remoto, competenze più richieste per ciascun ruolo, principali città dove avvengono le assunzioni e altro ancora, a sostegno della ricerca di impiego.

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