Sanità integrativa tra sfide e riforme

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Si è svolta presso il Cnel la giornata di studio “La Sanità Integrativa tra sfide, riforme ed esigenze di una nuova narrazione”, promosso dall’Osservatorio Nazionale Welfare e Salute, presieduto da Ivano Russo.

L’Osservatorio Nazionale Welfare e Salute ha il fine di valorizzare il ruolo del “secondo pilastro” del Sistema Sanitario, la Sanità Integrativa, una forma di tutela che permette di integrare e/o sostituire le prestazioni pubbliche nell’ambito dei servizi medico-sanitari. Ha aperto i lavori il presidente del Cnel, Renato Brunetta, che ha portato i saluti istituzionali del Consiglio. 

“Stiamo preparando un disegno di legge delega Cnel sugli stili vita, nella chiave della sostenibilità del welfare”, ha affermato il presidente Brunetta. “Abbiamo scelto un approccio olistico, che investe la sfera della sanità ma anche molte altre dimensioni, come lo sport, la formazione, il lavoro. Vogliamo coinvolgere tutti i ministeri competenti, per costruire insieme una nuova narrazione. Perché gli stili di vita non possono dipendere dalla pubblicità dei grandi produttori di beni di consumo, che inducono a cattive abitudini e i cui effetti ricadono poi sulla salute e quindi sulla sostenibilità degli schemi di welfare.

È un discorso delicato, dove la logica autoritaria e paternalistica non serve. Occorre invece educazione, cultura, libera partecipazione. Su questo stiamo lavorando. Il mio sogno è che nelle scuole si possa insegnare la corretta alimentazione, i comportamenti che fanno star bene, la qualità della vita. I lavoratori e le loro rappresentanze, i corpi intermedi, le parti sociali, il volontariato possono svolgere un ruolo centrale per favorire una sostenibilità consapevole, legata agli stili di vita”. 

Rappresentanza sociale per governare il welfare

“Il tema dei corpi intermedi e il tema del welfare” ha aggiunto il presidente del Cnel “sono strettamente legati. Le dinamiche transizionali e in particolare quelle legate alla rivoluzione digitale, tendono a desertificare la rappresentanza, politica e sociale. Ci si illude che bastino le piattaforme digitali, che incidono sulla nostra vita a 360 gradi ma sono senza rappresentanza. Dobbiamo allora chiederci quale tipo di democrazia è implicita nelle piattaforme.

Per questo il tema della rappresentanza sociale sta tornando assolutamente centrale. Perché attraverso il lavoro passa non solo la dignità delle persone ma anche gran parte del loro reddito e del ruolo che hanno nella vita del Paese. E attraverso il lavoro passa il welfare. Solo attraverso la rappresentanza sociale e i corpi intermedi possiamo pensare di governare la dimensione del welfare, sia sul piano delle pensioni che della sanità”. 

La contrattazione per garantire la sostenibilità

“Le dinamiche tra welfare e lavoro devono essere necessariamente riviste, per affrontare il nodo della sostenibilità. Il sistema a ripartizione comincia a perdere appeal. Se diminuisce la base occupazionale e aumenta la speranza di vita la sostenibilità diventa difficile. I sistemi a ripartizione cominciano a mostrare la corda, gli manca ossigeno. Tutti i sistemi universalistici devono essere ripensati e in questa riflessione è di cruciale rilevanza la contrattazione, quella nazionale ma soprattutto quella aziendale, di territorio, di settore.

La contrattazione mette insieme i due mondi del pubblico e del privato. L’universalismo del pubblico e la sensibilità e la ‘raffinatezza’ del privato, che permette di modulare il welfare sanitario sulla base dei territori, delle aziende, delle varie tipologie di lavoro e anche delle caratteristiche familiari del lavoratore. Ma pensiamo anche ai guadagni di produttività, che attraverso la contrattazione e in particolare a quella decentrata possono essere distribuiti più equamente, legando produttività e welfare aziendale”, ha concluso Brunetta.

La sanità integrativa a supporto del servizio sanitario 

“Il CNEL è un organo di rilevanza costituzionale, la casa del dialogo sociale, dei corpi intermedi e delle rappresentanze socio-economiche”, ha sottolineato Ivano Russo, presidente dell’Osservatorio Nazionale Welfare e Salute.

È quindi un onore essere qui oggi, per trattare il tema della sanità integrativa, sottolineando in questo contesto il ruolo centrale dello Stato e della Costituzione, in particolare gli articoli 32 e 38. Quando abbiamo deciso di creare questo osservatorio, l’obiettivo era raccontare la storia, la missione di questo settore. Le radici affondano nel periodo del 1992/93, dopo il trattato di Maastricht che ha segnato l’inizio di un periodo di contenimento della spesa pubblica. In questo contesto, abbiamo sviluppato tre obiettivi. Il primo è quello di valorizzare il sistema di welfare, con il sostegno dello Stato.

Il secondo scopo è attirare l’attenzione del legislatore sull’implementazione della sanità integrativa e sulle riforme da attuare; vogliamo creare e promuovere un dibattito su questo tema, informando e fidelizzando il pubblico tramite le attività dell’osservatorio. Come terzo obiettivo, vogliamo supportare il Servizio Sanitario Nazionale con proposte concrete tramite analisi e discussion paper e incoraggiare le riforme sulla governance del sistema sanitario e la questione della meritocrazia per il personale”. 

Contrattazione collettiva centrale nel sistema welferistico 

Cesare Damiano_Sanità Integrativa“La contrattazione collettiva sta riacquistando un ruolo centrale nel nostro sistema welferistico. Nelle ultime settimane sono stati rinnovati diversi CCNL che vanno nella direzione giusta, includendo notevoli miglioramenti in termini di tutela del welfare, a partire dalla protezione sanitaria del lavoratore. Viviamo in una fase storica dominata dall’incertezza. Per uscirne abbiamo bisogno di una visone europea comune dove il welfare pubblico è dominante. Il sistema pubblico può essere supportato dal welfare integrativo. A tal proposito è necessario riformare la legislazione di sostegno in materia di sanità complementare e urge un cambio di passo più deciso sulla contrattazione collettiva in materia di protezione sanitaria”. Così ha commentato Cesare Damiano, presidente dell’Associazione Lavoro e Welfare, già ministro del Lavoro.


Nel corso della giornata di studio, è stato presentato il report “La spesa sanitaria privata in Italia nel 2023”, realizzato dalla Fondazione GIMBE: per approfondire cliccare qui

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