Accompagnare i cittadini per far crescere i lavoratori

Costruire un sistema di misure personalizzate che accompagni i cittadini in ogni fase della loro vita, rendendoli parte attiva della transizione digitale ed ecologica, è la missione dell’Assessorato al Lavoro della Regione Lombardia, dal 2023 guidato da Simona Tironi

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Intervista a Simona Tironi, assessore Lavoro e Istruzione di Regione Lombardia

di Virna Bottarelli | I dati sul lavoro in Regione Lombardia sono positivi: il tasso di occupazione ha raggiunto il 69,3%, mentre quello di disoccupazione è sceso al 4,1% e, in alcune province, è addirittura inferiore al 3%.

Anche i numeri del sistema produttivo parlano di una regione economicamente forte, il cui Pil si colloca al decimo posto in Europa. In una classifica che, tra l’altro, non considera i territori ma gli Stati. Tra i tanti fattori che storicamente hanno fatto della Lombardia il motore del Paese, c’è anche una politica regionale occupazionale attenta alle evoluzioni del contesto economico e sociale del territorio. Lo conferma Simona Tironi, che dal 2023 è alla guida dell’Assessorato all’Istruzione, Formazione, Lavoro di Regione Lombardia.

“I dati positivi che riguardano la Lombardia evidenziano la capacità del sistema produttivo e formativo di rispondere efficacemente alle sfide della transizione digitale ed ecologica -ambientale”, dice. “Il Governo Regionale ha risposto alla crescente richiesta di competenze tecniche con iniziative che favoriscono l’occupazione giovanile. Riducendo i Neet da 116.000 a 88.000 grazie a un maggior coinvolgimento nel sistema formativo e a programmi dedicati. Investiamo sul rafforzamento delle competenze tecniche e Stem e sosteniamo chi trova difficoltà di inserimento lavorativo, con programmi di riqualificazione e supporto su misura per favorire l’accesso al lavoro qualificato. Abbiamo tracciato un percorso e continueremo a seguirlo, consapevoli che il lavoro di oggi richiede adattabilità e competenze sempre aggiornate”.

Quanto investe Regione Lombardia nelle Politiche Attive del Lavoro e quali obiettivi vi siete dati, per la vostra legislatura, in tema di occupazione?

Non da oggi abbiamo destinato ingenti risorse alle Politiche Attive del Lavoro, in particolare attraverso strumenti come “Dote Unica Lavoro”, l’ex Programma Garanzia Giovani oggi confluito in “Gol” (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), “Formare per Assumere”, “Duld” (Dote unica lavoro disabili) e da ultimo lo stesso Programma Gol. Oltre a varie misure mirate a target specifici.

Con Gol, in particolare, puntiamo alla riqualificazione massiva di disoccupati,lavoratori  vulnerabili e persone a rischio esclusione. L’obiettivo per questa legislatura è innalzare il tasso di occupazione complessivo. Riducendo al contempo il divario tra domanda e offerta di lavoro, con un’attenzione particolare ai settori emergenti come la digitalizzazione e la transizione ecologica.

Inoltre, stiamo lavorando per promuovere l’occupazione giovanile, femminile e quella degli over 50, offrendo strumenti concreti per aumentare la stabilità occupazionale. Al centro dei nostri sforzi vi è anche l’inclusione di persone con disabilità, su cui stiamo per lanciare la nuova Dote Unica Lavoro Disabili, o fragilità sociali, per cui puntiamo molto su un approccio per progetti. Agito da reti miste tra istituzioni, operatori del lavoro, della formazione ed enti del terzo settore.

Quali criticità vanno ancora risolte nell’ambito delle Politiche Attive del Lavoro e come le sta affrontando Regione Lombardia?

Una delle principali criticità è il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle disponibili sul mercato del lavoro. Per affrontare questo problema, stiamo ampliando i percorsi formativi e di riqualificazione, con Formare per Assumere, ma anche con Gol, che offrono percorsi personalizzati a chi sta cercando lavoro.

Un’altra criticità riguarda la disparità tra territori: alcune aree della Lombardia risultano meno dinamiche e registrano tassi di disoccupazione più alti. Per questo, abbiamo lanciato progetti specifici, i Patti Territoriali, con un focus sulla formazione e l’innovazione. Inoltre, stiamo lavorando per semplificare la burocrazia e migliorare la collaborazione tra centri per l’impiego, agenzie private e imprese, affinché i servizi siano più accessibili ed efficienti.

L’inclusione delle categorie vulnerabili, come le persone con disabilità, rimane una priorità. Per cui stiamo potenziando incentivi e misure di accompagnamento al lavoro. Al tempo stesso, la riduzione del gender gap rimane un obiettivo di priorità elevata, per il quale stiamo attuando diverse misure.

Quale impatto ha sull’attività il Piano Nuove Competenze e Transizioni?

Ha un impatto significativo, poiché sostiene l’adeguamento e il potenziamento delle competenze richieste dal mercato del lavoro. Soprattutto in relazione alle transizioni digitale ed ecologica. Questo Piano si allinea con le strategie di Regione Lombardia, che da anni investe nella formazione professionalizzante per rispondere ai fabbisogni emergenti delle imprese locali e valorizzare il capitale umano del territorio.

Regione Lombardia ha stanziato significative risorse del Pnrr per rafforzare il sistema duale, che collega istruzione e lavoro. Ha ampliato i programmi formativi di qualità e inclusivi nel sistema IeFP (Istruzione e Formazione Professionale). La nostra Regione mantiene stabilmente il primato in Italia per numero di percorsi formativi e iscritti nel sistema duale. A livello nazionale, infatti, la metà degli studenti iscritti a percorsi duali si trova proprio in Lombardia. Regione che eccelle anche nell’apprendistato di I livello, finalizzato al conseguimento di un titolo di studio: oltre un terzo degli apprendisti italiani in questa categoria, infatti, è lombardo.

Le direttive attuali puntano anche a facilitare l’occupazione attraverso il programma Gol e a supportare le scuole con risorse mirate, per aggiornare le infrastrutture educative. Il Piano contribuisce dunque a una visione di sviluppo sostenibile e innovativo, che Regione Lombardia intende perseguire per consolidare la competitività e la resilienza del proprio sistema economico e formativo.

Inoltre, il Decreto interministeriale del 29 marzo 2024, che approva il Piano Nuove Competenze – Transizioni, promuove l’utilizzo di “percorsi formativi in contesti lavorativi”. Questo riconosce il tirocinio come vero e proprio strumento formativo, adottando così il principio del modello duale, praticato da sempre in Regione Lombardia. Il luogo di lavoro, e non l’aula teorica, diventa l’ambiente principale per trasmettere competenze professionali, formando figure capaci di inserirsi rapidamente nel mercato del lavoro.

In uno scenario complessivamente positivo, ci sono comunque settori in sofferenza e crisi aziendali che destano particolare preoccupazione? Accennava anche a territori più in difficoltà rispetto ad altri…

Regione Lombardia adotta un approccio integrato per la gestione delle crisi aziendali. Fondato sul coordinamento con le istituzioni locali e sul coinvolgimento delle parti sociali, in particolare dei sindacati, oltreché degli operatori pubblici e privati specializzati. Questo modello armonizza le politiche di protezione passiva, come gli ammortizzatori sociali, con le politiche attive del lavoro. Al fine di preservare, potenziare e riorientare le competenze dei lavoratori.

Nel 2024, i settori industriale-metalmeccanico e terziario-commerciale sono stati particolarmente colpiti da licenziamenti e cassa integrazione straordinaria. Spesso legati a delocalizzazioni verso l’estero o all’impatto di normative comunitarie, specialmente quelle inerenti alla transizione ecologica. A livello territoriale, le aree maggiormente interessate sono l’area metropolitana di Milano e le province di Monza Brianza e Bergamo. Con ulteriori criticità settoriali tra Pavese e Alto milanese, rispettivamente nei comparti calzaturiero e della microelettronica.

Capitolo formazione: qual è lo stato di salute della formazione professionale in Lombardia?

La formazione professionale in Lombardia è solida e innovativa, con una rete di oltre 10.000 professionisti e più di 110 enti accreditati alla IeFP, che formano oltre 55.000 allievi. Il sistema IeFP è caratterizzato da un modello duale che integra istruzione e lavoro. Assicurando ai giovani competenze allineate alle esigenze del mercato e un tasso di occupazione del 70% entro un anno dal diploma.

Per il 2024/2025, Regione Lombardia ha impegnato oltre 334 milioni di euro da fondi regionali, statali, europei e Pnrr, rafforzando percorsi innovativi e professionalizzanti. Questo sistema risponde così alle sfide della transizione digitale ed ecologica, fornendo ai giovani una formazione concreta e orientata al lavoro. Innovazione, concretezza e visione sono le tre direttrici lungo le quali Regione Lombardia orienta la propria azione.

Chi sono in Lombardia i lavoratori che oggi hanno più bisogno di imparare e di aggiornarsi? Che tipo di supporto possono trovare presso la Regione?

I lavoratori che oggi necessitano maggiormente di aggiornamento e riqualificazione sono coloro che si trovano in settori fortemente influenzati dall’innovazione tecnologica e dalla transizione ecologica. Tra questi, particolare attenzione è rivolta ai disoccupati di lunga durata, ai giovani, alle donne e ai lavoratori in transizione.

Regione Lombardia, tramite la misura “Formare per assumere” si propone di ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Colmando il gap di profili e competenze in fase di assunzione tramite il finanziamento di percorsi formativi abbinati a incentivi occupazionali. In particolare, la misura finanzia incentivi occupazionali, differenziati anche sulla base della difficoltà di ingresso nel mercato del lavoro, associati a voucher per la fruizione di percorsi formativi. La prima edizione della misura è stata avviata nel 2021. Con una dotazione finanziaria di 26 milioni di euro: la misura ha coinvolto 2.142 datori di lavoro e incentivato un totale di 3.663 assunzioni.

Sulla base del successo ottenuto nell’ambito del PR FSE+ 2021-2027 di Regione Lombardia, il provvedimento è stato confermato per una seconda edizione, con una dotazione complessiva di 25 milioni di euro. Sono stati coinvolti a oggi oltre 3.879 lavoratori (di cui 1.871 donne, il 48,2%) e 2.387 imprese. Per un importo complessivo di 20,8 milioni di euro (ndr: dati aggiornati al 4 ottobre 2024).

Guardando ai lavoratori di domani, con quali iniziative la Regione supporta le scuole affinché i percorsi di studio siano in linea con le esigenze del lavoro attuale e futuro?

Sosteniamo le scuole del territorio con iniziative che mirano a garantire un’offerta formativa aggiornata e in linea con le evoluzioni del mercato del lavoro. L’ampliamento dell’offerta formativa regionale si integra con le filiere tecnologico-professionali. Sviluppate attraverso una stretta collaborazione tra istituzioni formative, Fondazioni Its Academy e istituzioni scolastiche.

Queste filiere sono frutto di un intenso dialogo con il tessuto imprenditoriale e permettono di formare competenze adeguate alle nuove richieste professionali. Legate, come già accennato, alle trasformazioni che stiamo vivendo. Inoltre, abbiamo favorito il coinvolgimento della IeFP nelle sperimentazioni con le scuole e le Its Academy e istituito un tavolo tecnico di coordinamento. Questo tavolo supporta la definizione di un’offerta formativa specifica e innovativa, che riguarda percorsi duali di durata quadriennale, che consentiranno di accedere alla formazione tecnica superiore e all’esame di Stato senza dover svolgere l’anno di formazione integrativo.

Che cosa significa, infine, guidare l’Assessorato all’Istruzione, Formazione e Lavoro di una Regione riconosciuta come motore produttivo del Paese?

Significa mettere al centro della propria azione la persona, riconoscendone il ruolo fondamentale nelle scelte formative e professionali. Si tratta di portare avanti un impegno che si fonda su quattro pilastri:

  • libertà di scelta, volta a promuovere l’autonomia dei giovani attraverso strumenti come il modello dotale, che consente di selezionare percorsi formativi personalizzati;
  • centralità delle competenze, che mira a sostenere lo sviluppo delle capacità individuali per incrementare sia la qualità della vita sia la produttività del territorio;
  • qualità del lavoro e welfare, orientati a favorire l’equilibrio tra vita e lavoro, assicurando condizioni occupazionali dignitose e significative;
  • erogazione di servizi innovativi e accessibili, che forniscono supporto continuo, formazione e soluzioni digitali per rispondere alle sfide occupazionali attuali e future.

È un incarico che implica la costruzione di un sistema di misure personalizzate, che accompagnino i cittadini lombardi in ogni fase della loro vita. Sostenendo e valorizzando i cambiamenti che le nuove tecnologie e le evoluzioni del tessuto economico introducono.

Simona Tironi, assessore lavoro e istruzione di Regione LombardiaChi è Simona Tironi

Simona Tironi è nata nel 1982 a Brescia. Dopo il diploma in ragioneria si laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Brescia e inizia a lavorare come responsabile marketing per un’azienda locale. Già assessore all’Istruzione e Cultura e poi vicesindaco del comune di Travagliato, viene eletta nel 2018 consigliere regionale della Lombardia. Per cinque anni ricopre il ruolo di vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche sociali, impegnandosi su tematiche inerenti alla tutela dei minori, la prevenzione e cura dei disturbi alimentari e i caregiver familiari, la neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza, l’autismo e la prevenzione oncologica. Il 13 febbraio 2023 è rieletta alle regionali e nominata Assessora all’Istruzione, Formazione, Lavoro di Regione Lombardia.

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