di Laura Reggiani | Abbiamo incontrato Francesco Baroni, Presidente di Assolavoro, l’Associazione Nazionale di Categoria delle Agenzie per il Lavoro in Italia.
Una realtà che rappresenta e tutela le principali società che operano nella somministrazione di lavoro, nella ricerca e selezione del personale e nella formazione professionale, con l’obiettivo di favorire un’occupazione di qualità. Garantendo tutele per i lavoratori e risposte efficaci alle esigenze delle imprese. Come ci ha spiegato il Presidente Francesco Baroni, attraverso il dialogo con le istituzioni, le aziende e i lavoratori, Assolavoro promuove politiche attive del lavoro, formazione continua e soluzioni per ridurre il mismatch tra domanda e offerta di competenze nel mercato del lavoro.
Qual è il ruolo di Assolavoro nel mercato del lavoro italiano e quali sono le principali sfide che le Agenzie per il Lavoro si trovano ad affrontare?
Assolavoro rappresenta e tutela le Agenzie per il Lavoro e, più in generale, collabora attivamente con tutti gli stakeholder per definire misure, politiche e servizi che favoriscano l’occupazione di qualità. Garantendo le migliori tutele per le persone, risposte coerenti ai bisogni delle aziende in termini di competenze, professionalità e flessibilità. E il rispetto delle regole definite dai policy maker a livello nazionale e regionale.
Le Agenzie per il Lavoro, pertanto, si pongono come partner strategici per le imprese e, contemporaneamente, come facilitatori per chi intende entrare o rientrare nel mondo del lavoro, grazie a un sistema di servizi tutti gratuiti per i candidati e per i lavoratori. La somministrazione di lavoro, giova ricordare, garantisce contratti con la retribuzione e le tutele tipiche del lavoro dipendente. Rappresentando un baluardo contro il lavoro sottotutelato e irregolare.
Negli ultimi anni il mondo del lavoro è cambiato profondamente. Come le Agenzie per il Lavoro stanno rispondendo a questi cambiamenti?
Operando quotidianamente a fianco di migliaia di imprese di tutti i settori, le Agenzie per il Lavoro rappresentano un osservatorio privilegiato per avere sempre contezza delle novità che prendono forma settore per settore. In particolare, la digitalizzazione e la sostenibilità rappresentano i due driver di cambiamento più impattanti anche per il mercato del lavoro.
Le nostre Agenzie sono all’avanguardia sia per rispondere alle esigenze che manifestano le aziende, sia per offrire a candidati e lavoratori un’esperienza di servizio sempre più basata su sistemi di digitalizzazione e di automazione dei processi. Attraverso la formazione centrata sulle esigenze reali del mercato, le Agenzie, inoltre, favoriscono l’aggiornamento delle competenze con corsi che coinvolgono oltre 300mila persone in un anno.
Quali sono le principali tendenze occupazionali che state osservando nel mercato del lavoro temporaneo e somministrato?
Il mercato del lavoro attuale si caratterizza per due fenomeni fondamentali. La decrescita demografica e, quindi, la scarsità di lavoratori e il mismatch di profili professionali, e il mancato incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Il primo fenomeno ha determinato già da tempo una rivoluzione nell’approccio ai processi di ricerca e selezione: sempre più spesso sono i candidati – se muniti delle giuste competenze – a scegliere le aziende. Le imprese, dal canto loro, puntano a fidelizzare sempre di più i talenti e a trattenerli.
Il mismatch è un fenomeno complesso che le Agenzie “combattono” quotidianamente, è la vera sfida da affrontare nel mondo del lavoro e vale oltre 40 miliardi di euro. In merito agli andamenti e alle prospettive, il 2025 si preannuncia un anno in salita per l’occupazione. La cui crescita attesa resterà al di sotto dell’1%. In questo, però, le Agenzie hanno dalla loro la grande capacità di adattarsi rapidamente alle esigenze delle imprese.
Per quanto riguarda più da vicino il nostro settore, stiamo assistendo a un aumento dei contratti in somministrazione a tempo indeterminato, oltre uno su tre nel 2024. Contestualmente è invece calata lievemente la quota dei somministrati a tempo determinato. Il mercato del lavoro richiede ora un aggiornamento delle competenze e per questo le Agenzie per il Lavoro sono sempre più impegnate nella formazione mirata.
Il lavoro in somministrazione può essere un trampolino per un’occupazione stabile? Disponete di dati in merito?
Dai dati più recenti risulta che i giovani che entrano nel mondo del lavoro tramite Agenzie accedono prima a un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Inoltre, tre lavoratori su quattro con un contratto a tempo determinato tramite Agenzia trovano una nuova occupazione entro 90 giorni dalla fine del contratto. Ne deriva che la somministrazione è la porta di ingresso privilegiata per l’entrata dei giovani nel mondo del lavoro. Offre una stabilizzazione più veloce e più “duratura”, anche rispetto ai contratti diretti con le imprese. Inoltre, nei casi di cessazione del rapporto di lavoro, chi lavora con le Agenzie trova più spesso e più velocemente un nuovo lavoro.
Le politiche attive del lavoro sono spesso un punto debole in Italia. Cosa si potrebbe fare per renderle più efficaci e quale potrebbe essere il ruolo delle Agenzie per il Lavoro?
Le Agenzie per il Lavoro svolgono un ruolo centrale nell’orientamento, nella formazione e nell’accompagnamento al lavoro. E, sempre più spesso, si rivelano fondamentali nel supportare le persone nella gestione delle ormai sempre più frequenti transizioni di lavoro. In quest’ottica, dal rafforzamento della collaborazione con le istituzioni nazionali e regionali potrebbe migliorare la crescita qualitativa e quantitativa dell’occupazione.
Le Agenzie, infatti, sono strategiche nel dare una risposta efficace e di valore alle sfide poste dal mercato del lavoro, in quanto mantengono un dialogo quotidiano con le imprese del nostro Paese. La fine del programma Gol, prevista per quest’anno, pone una sfida in termini di continuità delle misure per accompagnare al lavoro quelle platee di lavoratori che, nonostante le dinamiche positive dell’occupazione, rimangono distanti dal mercato per via di specifiche esigenze che richiedono interventi mirati e personalizzati.
Quali sono le competenze oggi più richieste dalle aziende e come le ApL possono supportare i lavoratori nel loro aggiornamento professionale e nel contrastare il fenomeno del mismatch?
Dalle analisi elaborate dall’Osservatorio Datalab di Assolavoro emerge che, con l’innovazione tecnologica in corso, le competenze “digital” risultano largamente richieste. Particolare attenzione sarà data all’impiego dell’intelligenza artificiale, basti pensare che, nel settore dei servizi, circa la metà delle aziende italiane ha già introdotto l’Intelligenza Artificiale nei suoi processi. Nella nostra attività quotidiana di supporto all’incontro fra domanda e offerta riscontriamo anche una richiesta fortissima di competenze legate alle professioni del settore manifatturiero quali, ad esempio, manutentori, operatori di macchine utensili, tecnologi, esperti di supply chain, ecc.
Tutte competenze di alto valore che, spesso, non vengono promosse adeguatamente. Le competenze che i lavoratori dovranno acquisire non sono soltanto tecniche. Anche le soft skill, come il problem solving e la capacità di lavoro in team, sono sempre più ricercate nei candidati. Data, appunto, l’importanza dell’aggiornamento delle competenze, anche per effetto dei rapidi cambiamenti del mercato del lavoro, le Agenzie hanno potenziato la formazione gratuita dei lavoratori, garantita dal fondo bilaterale di settore Forma.Temp.
Inoltre, con il rilascio alla fine dei corsi del Digital Badge per la certificazione delle competenze acquisite, riusciamo a valorizzare le skills ottenute anche in esito a percorsi di formazione brevi e mirati, assicurandone la portabilità tramite il badge digitale. Nel corso dell’ultimo evento di Assolavoro, a gennaio presso la sede del Supercomputer di Bologna, poi, abbiamo approfondito l’utilizzo delle microcredenziali. Un nuovo ulteriore strumento per la rilevazione delle skill dei lavoratori che offrirebbe maggiori modularità, agilità e flessibilità.
La normativa sul lavoro in somministrazione è adeguata ai bisogni attuali del mercato? Ci sono proposte di miglioramento che Assolavoro sta portando avanti?
Con la recente approvazione del Collegato Lavoro sono state introdotte importanti novità che impattano molto positivamente sul settore della somministrazione e che favoriscono ancora di più l’occupazione dei lavoratori tramite Agenzia. Tra le tante novità, ad esempio, la rimozione della causale anche oltre i 12 mesi per l’impiego delle platee svantaggiate e molto svantaggiate.
Gli interventi a garanzia di contratti tutelanti sono sempre necessari. In particolare quelli finalizzati a uno snellimento della normativa e che sottolineino il ricorso alla somministrazione come forma di lavoro regolare e sicura. Stiamo naturalmente lavorando su diversi altri tavoli che vanno dall’orientamento all’immigrazione collegata al lavoro, in linea con il piano Mattei. Infine, stiamo immaginando iniziative più efficaci per intervenire nei casi di crisi aziendale.
Si parla spesso di precarietà e scarsa tutela. Come Assolavoro risponde a queste preoccupazioni? Il Ccnl per i lavoratori in somministrazione è uno strumento fondamentale per garantire diritti e tutele. Quali sono le principali novità in questo senso?
Per dare una risposta concreta alle esigenze dei lavoratori, il nostro settore prevede una bilateralità robusta e articolata. Se, da un lato, il fondo Forma.Temp garantisce la formazione professionale ai lavoratori tramite Agenzia, con l’ente bilaterale Ebi.Temp si finanzia il welfare di settore oltre alle misure di sostegno per i lavoratori. In questo modo puntiamo a fornire una rete di servizi, assistenza e sostegno al reddito per tutti i lavoratori tramite Agenzia.
Inoltre, con la firma dell’Ipotesi di Accordo di rinnovo del Ccnl dei lavoratori in somministrazione, siamo andati a rafforzare e introdurre una serie di misure a riprova che il settore è in grado di affrontare le sfide sempre nuove del mercato del lavoro. Abbiamo puntato a potenziare il welfare sanitario, introducendo delle prestazioni assicurative nuove per un maggior benessere dei lavoratori in somministrazione. Rafforzata ulteriormente anche la formazione, quanto mai importante nell’attuale panorama italiano. Uno strumento necessario per il contrasto alla precarietà.
Quali sono le sfide e le opportunità per le Agenzie per il Lavoro nei prossimi anni?
Per le Agenzie, ma in generale per il mercato del lavoro italiano, le sfide più significative riguardano la riduzione del mismatch tra domanda e offerta e la lotta all’inverno demografico attraverso nuove modalità di gestione dei processi di immigrazione e la valorizzazione di tutte le persone inattive. Contrastando, soprattutto, l’esclusione di donne e giovani. Sarà, inoltre, importante garantire continuità occupazionale ai lavoratori e accompagnare le persone nelle transizioni lavorative per contrastare l’inattività.
Tutto questo in un contesto anche globale che sta affrontando le grandi rivoluzioni legate a sostenibilità e digitalizzazione. Per le imprese, oggi, è sempre più importante valorizzare le “green skill”. Ma anche l’Intelligenza Artificiale, specialmente nell’efficientamento dei processi aziendali. La formazione continua risulta in questo fondamentale, in particolare per quanto riguarda il necessario reskilling dei lavoratori, anche nel caso di crisi aziendali. Assolavoro, con la formazione finanziata dal fondo bilaterale di settore, forma oltre 300mila lavoratori ogni anno, favorendone così la continuità occupazionale.
Per concludere, qual è il suo sogno per il mercato del lavoro italiano del futuro?
Un mercato del lavoro più inclusivo, che favorisca ancora di più le donne e i giovani. Un mercato del lavoro che garantisca a tutte le persone la libertà di scelta del proprio impiego e le relative opportunità di crescita. Un sistema in cui ogni lavoratore possa anche formarsi continuamente, cambiare percorso quando necessario e costruirsi una carriera ricca di soddisfazioni.
|