Fare formazione soffermandosi sul fare

L’evento “Cirfood District Academy: l’approccio sensoriale all’apprendimento” ha ufficialmente avviato la nuova proposta formativa connessa al cibo e al suo valore, anche nella crescita professionale delle persone, nell’innovativa rete del Cirfood District di Reggio Emilia

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L’evento sulla formazione esperienziale "Cirfood District Academy: l’approccio sensoriale all’apprendimento"

di Maria Cecilia Chiappani | Formazione esperienziale, pratica concreta, percezioni sensoriali: elementi che si fanno strada anche nell’evoluzione delle aziende.

Da questa consapevolezza Cirfood, realtà di spicco nel panorama della ristorazione collettiva, ha lanciato la propria Cirfood District Academy. Un polo dedicato alla formazione esperienziale e pensato per supportare sia la formazione interna sia le imprese, i professionisti e gli studenti del territorio nello sviluppo di nuove competenze attraverso un approccio innovativo. Fondato su cibo e alimentazione come strumenti di apprendimento.

Il tema non è nuovo, vista la nostra recente intervista a Luca Sartelli, People & Organization Executive Director di Cirfood. Lo abbiamo consolidato partecipando alla giornata inaugurale della Cirfood District Academy, nella sede di Reggio Emilia.

Il polo esperienziale della Food Valley

L’evento “Cirfood District Academy: l’approccio sensoriale all’apprendimento” ha coinvolto imprese, università e istituzioni in una tavola rotonda sulle tendenze della formazione e sul valore dell’apprendimento evolutivo. Il tutto nel contesto del Cirfood District, centro di ricerca e innovazione per il food service realizzato a Reggio Emilia in prossimità della sede aziendale.

Si tratta infatti di un hub all’avanguardia dove sperimentare nuove soluzioni per la nutrizione e i servizi connessi al cibo, integrando sostenibilità, benessere e cultura alimentare. Ecco perché la nuova Academy si inserisce come tassello strategico nella crescita del capitale umano, tramite un modello di formazione che supera i tradizionali schemi didattici e si concentra sull’apprendimento esperienziale.

Attraverso percorsi su misura, l’Academy offre, sia alle 12mila persone Cirfood sia alle realtà esterne, l’opportunità di lavorare sulle competenze trasversali. Potenziando la collaborazione nel gruppo e la creatività attraverso attività immersive. “Nel 2024 abbiamo erogato oltre 100mila ore di formazione. Forti di queste basi, l’evoluzione verso l’esterno ci è sembrata naturale”, ha raccontato Chiara Nasi, presidente di Cirfood. “Oggi possiamo offrire uno spazio unico, sia per lo sviluppo di competenze nel food sia come catalizzatore di imprese e scuole che vogliano fare formazione e team building tramite la metafora del cibo. Obiettivi, garantire la crescita sostenibile, ambientale, sociale e culturale. Proiettarci al domani, per creare continuità e innovazione anche in ottica intergenerazionale”.

Apprendere attraverso il fare

“La conoscenza alimenta ciò che siamo e soprattutto ciò che vogliamo essere”, ha aggiunto Elisa Castagnetti, People Care Development, Welfare e Internal Communication Manager di Cirfood. “Seed the future è il nostro modo di fare formazione: seminare conoscenza e fare sì che le persone, non solo in Cirfood, possano crescere. Mettiamo il nostro patrimonio culturale a disposizione della comunità seguendo i tre pilastri dell’inclusività, della personalizzazione e della continuità”.

A supporto di questa visione, i partecipanti hanno vissuto in prima persona alcune attività proposte dall’Academy, tra cui team cooking e laboratori sensoriali. Queste esperienze hanno dimostrato come il cibo possa diventare un elemento chiave per lo sviluppo delle soft skill e per l’efficacia del lavoro di squadra. Interessante, in tal senso, la presenza della prorettrice dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Luisa Torri, che ha sottolineato la fattiva collaborazione con l’Academy. Sia nella realizzazione del laboratorio sensoriale sia nella definizione di percorsi orientati all’apprendimento esperienziale.

Opportunità per territorio e aziende

“Crediamo che il confronto sia oggi più che mai la strada per crescere e stare al passo con l’evoluzione della società, dei consumatori, della tecnologia”, ha continuato la presidente Chiara Nasi, sottolineando la connessione tra questi nuovi spazi e la crescita del territorio. Nonché il supporto alle nuove generazioni che accedono al mondo del lavoro e alle esigenze di upskilling e reskilling delle persone in altre fasce d’età.

Anche Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna ha riconosciuto il valore del progetto. “È fondamentale che queste Academy siano aperte al territorio, per portare sapere e conoscenza a tutti i livelli e in tutti gli ambiti, facendo così crescere e rinsaldare le nostre comunità”. Formazione come strumento di crescita aziendale, da un lato, ma anche come mezzo per rafforzare il tessuto locale dall’altro, valorizzando il patrimonio culturale e gastronomico dell’Emilia-Romagna.

In questa prospettiva, Luca Sartelli ha confermato la necessità di identificare nuove forme di apprendimento e di divulgazione, più efficaci e meno convenzionali. “Lo stesso settore italiano della ristorazione aveva bisogno di uno storytelling innovativo. Con un milione di lavoratori, accademie ed eccellenze, il food è una componente chiave del made in Italy, del mondo del lavoro e della società italiana che vale la pena raccontare”.

Alla tavola rotonda moderata da Paolo Longhi, Ceo di HRC e Founder di I’mPossible, hanno preso parte anche Sonia Re, direttrice di Apci (Associazione Professionale Cuochi Italiani), Andrea Paoli, direttore HR di Coopservice, Costanza Linardos, Head of People Empowerment Global Market, People and Organization di Enel Group, e Maria Luisa Cammarata, Global Chief Officer di Gi Group. Un insieme di visioni, significative e variegate, sul tema della formazione e dello sviluppo del capitale umano.

Filippo Magnini interviene sulla formazione esperienzialeIl lavoro nascosto del team

In chiusura, il riferimento al mondo dello sport come metafora, proprio come il cibo, del lavoro di squadra. A sottolinearne il valido parallelismo Filippo Magnini, due volte campione del mondo nei 100 metri stile libero, che ha condiviso il valore dell’esperienza di apprendimento e del lavoro nascosto del team lungo la sua carriera, che prosegue tutt’oggi come allenatore e atleta nel circuito Master di nuoto.

“Non esiste lo sport individuale, c’è sempre una squadra con la quale si vince o si perde. L’importante è che questa squadra abbia gli stessi tuoi valori”, ha affermato Magnini, esortando a “scegliere di stare con le persone che condividono aspetti importanti”. L’essere preparati nel proprio lavoro, dunque, non basta. “Per fare degli esempi, negli anni di collaborazione il mio nutrizionista è diventato un amico, mentre il mio allenatore si è evoluto e si è aggiornato con me, affiancando la mia crescita”, aggiunge. “Ho sempre ritenuto fondamentale continuare a studiare, non sentirsi mai arrivati, a maggior ragione dopo aver vinto gare importanti. Questa Academy rappresenta tutto questo, in quanto nasce per aiutare le persone migliorarsi e a crescere per il bene della collettività”.

Le aziende e i professionisti interessati possono dunque esplorare i percorsi esperienziali messi a disposizione dalla Cirfood District Academy. Contribuendo alla costruzione di un nuovo paradigma dell’apprendimento, nel quale sapere non è solo trasmesso ma anche vissuto.

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