Equità e sostenibilità nel mondo del lavoro: i dati di un sondaggio Lyve

Dal sondaggio Lyve emerge che equità e sostenibilità nel mondo del lavoro sono considerati temi di grande rilievo, ma le iniziative a supporto, a tutti i livelli, sono ancora scarse

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Lyve sondaggio Pixabay

Lyve – società di consulenza e formazione controllata di Openjobmetis – ha pubblicato i risultati del sondaggio “Open learning: formare sostenibile”, condotto coinvolgendo un panel di imprenditori, HR manager e dipendenti tra i 30 e i 65 anni, rappresentativo di professionisti nel campo dell’HR, e basato su domande riguardanti le seguenti aree tematiche: longevità e ricambio generazionale, donne nel lavoro, digitalizzazione della formazione, istruzione e lavoro dei giovani, lavoro, inclusione e mobilità.

Maddalena Porta, Amministratrice Delegata di Lyve, spiega: “Abbiamo ritenuto necessario comprendere la posizione di manager, professionisti, dipendenti e collaboratori rispetto a temi di grande urgenza per il futuro. La selezione delle cinque aree si è basata sull’ibridazione in atto tra reale e digitale, che ci guida verso opportunità importanti che non possono però prescindere da un’idea di equità e sostenibilità”.

Ad accomunare le aree è un alto livello di importanza attribuito dal panel di intervistati ai temi dell’equità e della sostenibilità nel mondo del lavoro, che si traduce, però, in scarsi livelli di iniziativa a tutti i livelli seppur con ampi margini di miglioramento. Sorprende, in tal senso, come questo dato riguardi anche temi da anni al centro dell’attenzione.

Dalla valorizzazione delle donne alle opportunità per i giovani

A fronte di un riconoscimento dell’importanza (massima / discreta) di questo tema all’interno del mondo del lavoro, riconosciuto dal 67% del campione, emerge anche un 33% di intervistati che ritiene limitata o nulla l’iniziativa da parte delle aziende nel migliorare la situazione. Ancora più risicata la differenza sul tema della riqualificazione professionale e inclusione: pur ritenuti fattori importanti dal 67%, c’è un 48% di intervistati che reputa nulla o limitata l’iniziativa verso un cambio di passo.

Interessante, inoltre, la visione maschile e femminile rispetto al tema donne e lavoro. Alla domanda su come valorizzare il ruolo delle donne in azienda, gli uomini si sono concentrati sulla necessità di una maggiore attenzione alla famiglia e all’equilibrio vita lavoro, mentre le donne chiedono un riconoscimento delle competenze nella cultura aziendale con un cambiamento nei criteri di valutazione delle carriere e un maggior controllo contro le discriminazioni.

Gli aspetti legati alla digitalizzazione della formazione e del lavoro hanno visto un’accelerazione delle iniziative dedicate dettata dall’attuale emergenza sanitaria. A un 90% di intervistati che reputa massima o discreta l’importanza che ne viene data in azienda, fa eco anche un 81% che reputa l’iniziativa delle aziende molto o discretamente orientata in tale direzione. La maggioranza del panel, inoltre, non ha avuto alcun dubbio nell’affermare che il telelavoro non si esaurirà con la fine della pandemia a patto, però, che vada a produrre un reale miglioramento delle condizioni di vita, continuando a garantire una maggiore flessibilità.

Infine, l’area dedicata ad istruzione e lavoro dei giovani vede in prima linea le aziende che possono contribuire a rilanciare l’ascensore sociale per i giovani, secondo il panel, ragionando attivamente su tre aspetti che hanno ottenuto il favore della maggioranza degli intervistati: iniziative di welfare aziendale per le famiglie, supporto da parte delle imprese nella scelta del ciclo di studi e anticipando l’alternanza scuola lavoro.


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