a cura di Annalisa Cerbone |
Per Intelligenza Emotiva si intende la capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni; si tratta dunque di un’accezione più estesa dell’espressione “essere intelligente” in cui tutte le emozioni rivestono una particolare importanza.
A queste è dedicato il libro di Daniel Goleman: “Intelligenza emotiva: che cos’è e perché può renderci felici”. Le emozioni sono fondamentali quanto le capacità intellettuali poiché servono ad equilibrare la razionalità con la compassione: mente e cuore hanno bisogno l’una dell’altra. Il libro individua in alcune attitudini la strada per instaurare relazioni soddisfacenti nella sfera privata e in quella professionale che sono riconducibili a empatia e capacità di ascolto, comunicazione aperta e diretta, fiducia nell’altro, comprensione delle proprie e altrui emozioni.
Le relazioni nel gruppo di lavoro
Dal punto di vista organizzativo e aziendale il punto di partenza è riconoscere nelle relazioni che si instaurano nel gruppo di lavoro – a livello sia orizzontale (tra colleghi) che verticale (con i capi) – un aspetto fondamentale per ottenere risultati duraturi e appaganti. In contesti organizzativi sempre più modellati sull’intelligenza artificiale, la chiave per ottenere prestazioni soddisfacenti risiede ancora nella capacità delle persone di interagire e collaborare armoniosamente.
Una rete professionale che sappia coordinare in modo efficace gli sforzi ed i talenti di tutti, in grado di vedere le cose dalla prospettiva degli altri, di cooperare evitando conflitti, di creare rapporti di comprensione e fiducia, di infondere motivazione e senso di appartenenza rappresenta un fattore cruciale nel successo di una organizzazione.
Un capo incapace di dialogare con il proprio gruppo di lavoro, di formulare una critica costruttiva e di comunicare chiaramente cosa andrebbe corretto e dunque migliorato impatterà negativamente sulla motivazione dei suoi dipendenti, che finiranno con il considerare i propri errori come difetti immodificabili e desisteranno da ogni tentativo di miglioramento. Al contrario, entrare in sintonia con le persone, riuscire a gestire i conflitti in modo da non farli degenerare, esercitare la leadership intesa come stimolo a lavorare per un obiettivo comune, riconoscere l’importanza del feedback, dello scambio di informazioni, come elemento in grado di riorientare e migliorare il contributo di ciascuno sono atteggiamenti da adottare in azienda e per avere relazioni soddisfacenti.
Aumentare l’autoconsapevolezza, controllare i sentimenti negativi, conservare il nostro ottimismo nonostante le frustrazioni, aumentare la capacità di essere empatici e di prenderci cura degli altri, in una parola: coltivare l’intelligenza emotiva, è l’invito che le neuroscienze ci pongono in maniera sempre più incalzante.
Perché leggerlo
Nuovi orientamenti in tema di lavoro stanno attribuendo enorme valore all’intelligenza emotiva ai fini del successo professionale per la capacità di gestire le emozioni e orientare i comportamenti.
Chi l’ha scritto
Daniel Goleman docente di psicologia ad Harward, è collaboratore scientifico del New York Times e uno dei più apprezzati consulenti e conferenzieri a livello mondiale.
Titolo Intelligenza emotiva. Che cos’è e perché può renderci felici
Autore Daniel Goleman
Editore Rizzoli Bur, 2019
Argomento Neuroscienze