Welfare aziendale: tutto quello che c’è da sapere

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Il 2021 potrebbe essere ricordato come l’anno della riscoperta (o, per alcuni, della scoperta) del welfare aziendale come strumento per lo sviluppo dei business. Analizzando il primo semestre, infatti, si nota un forte interesse da parte degli imprenditori, come emerge dallo studio realizzato da Semrush, piattaforma di Saas per la gestione della visibilità online, effettuata sulle ricerche online fatte in Italia da gennaio 2020 ad oggi.

Una diffusione del welfare aziendale

Tra le domande digitate sui motori di ricerca che hanno registrato il maggior incremento figura “come funziona welfare aziendale”, a +400%. Un desiderio di approfondire l’argomento che, per circa un utente su 2, si traduce in un desiderio di passare all’azione, con “come attivare il welfare aziendale” in crescita del 200%, aumentando nell’ultimo trimestre di 3 volte rispetto al precedente e, soprattutto, le ricerche per “portale welfare aziendale” a +1.600%.

I portali che stanno riscuotendo il maggior incremento di popolarità tra gli imprenditori sono TreCuori (+5.800%) e Edenred (+189%), ma aumenta anche il traffico verso la piattaforma di welfare aziendale per chi ha contratti metalmeccanici (+467%). 

Parallelamente a questi dati, abbiamo riscontrato in calo le ricerche legate alla spesa per il welfare, come quelle circa la sua deducibilità dalle tasse (-67%), la sua contabilizzazione (-86%) o i limiti di spesa (-90%). Questo significa che chi attiva azioni di welfare aziendale lo fa mettendo il benessere dei propri collaboratori al primo posto” spiega Fernando Angulo, Responsabile della comunicazione di Semrush.

Le mille facce del welfare aziendale

Un segnale positivo che potrebbe far ben sperare in un’accelerazione della ripresa economica e in un significativo miglioramento anche nel mondo del lavoro. “Finalmente gli imprenditori iniziano a guardare al welfare aziendale non più soltanto come ad un qualcosa che consenta di pagare meno tasse, ma come ad uno strumento utile ad incrementare la produttività aziendale, ma anche per creare un senso di appartenenza aziendale, invogliando i migliori talenti a farne parte e a restarvi per molto tempo” spiega l’Avvocato Riccardo Zanon, consulente aziendale e padre della Welfare Terapia, approccio che dà anche il nome al suo ultimo libro.

Zanon da tempo sostiene l’importanza di mettere al centro il benessere di dipendenti e collaboratori, soprattutto in epoca post Covid. I lavoratori hanno bisogno di sentirsi sicuri e protetti, soprattutto quando chiediamo loro di tornare a lavorare in ufficio o a contatto con estranei. In questo modo si alleggerisce il carico di stress e di paure che affliggono migliaia di persone, inficiando negativamente sulle loro performance lavorative.

A volte basta davvero poco per fare la differenza, come, ad esempio, l’attivazione di navette che consentano ai propri dipendenti di non prendere i mezzi pubblici, buoni per giornate presso centri termali convenzionati o voucher per l’acquisto di beni e servizi che possono essere importanti per la quotidianità o a sostegno della genitorialità” conclude l’Avvocato Zanon.


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