“Non ha funzionato il blocco sulla sicurezza. Adesso serve a poco o a nulla che alla Bombonette di Camposanto ci siano gli specialisti dell’Ispettorato nazionale del Lavoro per avviare un’ispezione e determinare cause e le responsabilità dell’accaduto. Il problema delle morti sul lavoro va risolto a monte”.
A sostenerlo è Bruno Mariani, il segretario generale della Fesica, la Federazione dell’industria, del commercio e dell’artigianato aderente a Confsal, dopo la scomparsa di Laila El Harim, l’ennesima morte bianca, per colpa di una fustellatrice.
Ripensare al sistema di prevenzione
“E’ sotto gli occhi di tutti che eventi di questo tipo si succedono in maniera inaccettabile e che negli anni non si è riusciti neanche a limitare questo terribile fenomeno. Evidentemente – spiega Mariani – i buoni propositi e le politiche finora attuate da Ministero del Lavoro, INL ed Inail non riescono a sortire l’effetto sperato. Purtroppo serve a poco sostituire Direttori a capo dell’Ispettorato o bandire concorsi che di fatto poco aumentano il numero dei controlli e dei controllori. Sono dell’idea che bisogna stravolgere il modo di agire e di operare, ripensare interamente il sistema di prevenzione e l’operatività degli organi competenti. Noi abbiamo redatto una Pdl, fatta presentare, e ferma in Commissione lavoro alla Camera, che va in questa direzione. Ed ogni giorno ci spendiamo per migliorare le cose in tal senso. Anche per questo come sindacato dei lavoratori restiamo a disposizione di Istituzioni e organi competenti per elaborare un nuovo sistema di approccio al problema che sia soprattutto risolutivo. Abbiamo davanti troppe vittimi sul lavoro: quanti morti occorrono ancora per capire che la strada percorsa fino ad oggi è stata fallimentare?”, conclude il segretario generale della Fesica Confsal Bruno Mariani.
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