FONDI INTERPROFESSIONALI | Maggiore coinvolgimento nelle politiche attive

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fondi interprofessionali

L’avvio imminente del programma GOL (Garanzia Occupabilità dei lavoratori) annunciato dal Governo Draghi rappresenta una grande opportunità per creare nuova occupazione. Notevoli risorse economiche saranno destinate a finanziare processi di reskilling e upskilling per specifiche categorie di lavoratori svantaggiati.

Riguardo all’iniziativa, indubbiamente lodevole, sarebbe però auspicabile un maggiore coinvolgimento dei fondi interprofessionali che, negli anni, hanno dimostrato in modo indiscutibile di saper gestire le risorse economiche affidate. I fondi si sono distinti per efficienza ed efficacia, anche in ragione della loro particolare vicinanza al mondo delle imprese e dei lavoratori. Inoltre, quali soggetti della rete nazionale delle politiche attive, così come previsto dal Dlgs 150/2015, meritano un ruolo più attivo nel nostro sistema di politiche attive e nei meccanismi di condizionalità per l’accesso agli ammortizzatori sociali.

Più centralità ai fondi interprofessionali

Da tempo il fondo interprofessionale Fonarcom promuove la centralità della formazione continua nei processi di rafforzamento delle competenze, sperimentando, tra l’altro, strumenti di politica attiva come il voucher Neoassunti e il voucher Forma e ricolloca. Con il primo sono stati finanziati percorsi formativi per i neoassunti al fine di sostenerne l’inserimento occupazionale senza creare squilibri nel ciclo produttivo e organizzativo dell’azienda. Con il secondo sono stati finanziati percorsi formativi della durata minima di 40 ore a supporto di lavoratori destinatari di assegno di ricollocazione o di politiche pubbliche di reinserimento.

Non a caso, e non da oggi, le confederazioni Cifa e Confsal, parti sociali fondatrici di Fonarcom, chiedono al ministro del Lavoro Andrea Orlando di assegnare ai fondi interprofessionali un ruolo di maggiore centralità nel sistema di politiche attive. Chiedono, anche, di affidare loro nuove e più consistenti risorse da gestire, con strategie condivise, insieme alle Regioni e, come già fatto presente da altri fondi interprofessionali, tra cui Fondimpresa, di porre fine al prelievo forzoso operato dallo Stato in questi anni.

Se l’intento è vincere la più ardua battaglia che oggi ci si presenta, ridurre la disoccupazione nel Paese, sarebbe senza dubbio dannoso e addirittura controproducente escludere i fondi interprofessionali dal programma GOL.


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