di Elisa Bonati* |
La pandemia ha radicalmente modificato la metodologia di apprendimento e gli strumenti attraverso i quali le organizzazioni erogano la formazione aziendale.
Dal periodo emergenziale sono nati nuovi e mai provati trend formativi. I responsabili della formazione hanno dovuto, in poco tempo, convertire l’apprendimento tradizionale, solitamente face-to-face, in uno più digitale e interattivo. I radicali cambiamenti nell’area Learning & Development non derivano solo dalla pandemia ancora in atto ma hanno origini pregresse. Con l’avvento della Digital Transformation, le aziende avevano già iniziato ad adottare tecnologie digitali nel campo della formazione. Secondo una ricerca condotta da Fosway Group, uno dei più autorevoli HR Industry Analyst in Europa, la trasformazione digitale ha creato importanti opportunità per la formazione, ma ha anche evidenziato alcune difficoltà, da parte delle organizzazioni stesse, nell’introdurre un approccio strategico e innovativo nella progettazione della formazione. In un mondo del lavoro sempre più fluido, diventa fondamentale attuare veloci ed efficaci processi di formazione.
Le nuove tendenze formative
Sono state individuate diverse tendenze che coinvolgeranno i piani formativi di tutto il personale aziendale, post pandemia. I manager dovranno considerare tali trend per programmare corretti piani di sviluppo per i team di lavoro e per se stessi. Analizziamo le nuove tendenze nel dettaglio.
- Microlearning
Il termine Microlearning, (detto anche bite-sized learning, ovvero “apprendimento a piccoli bocconi”, o in pillole) indica un apprendimento sviluppato in piccole unità didattiche. Le brevi unità formative favoriscono il processo di apprendimento, evitando così di trascorre tanto tempo davanti allo schermo.
Tra i più conosciuti esempi di microlearning troviamo: podcast, blogpost, wiki, post di Facebook, Twitter, audio ecc.
Quali sono le caratteristiche per un microlearning di successo? Sicuramente la brevità (dai 5 ai 10 minuti circa di intervento) e contenuti self-contained, cioè con focus unico, indivisibile e addressability (indicizzati da un permalink dedicato).
- M-learning
L’apprendimento mobile, conosciuto anche come M-learning, è un nuovo modo di accedere ai contenuti formativi usando i dispositivi mobili. Il mobile learning nasce come estensione dell’apprendimento elettronico, non è più necessario avere un Pc a disposizione per fare formazione e non ci sono vincoli di device. La formazione può essere effettuata in qualsiasi momento della giornata da qualunque luogo. Attraverso l’M-learning la formazione incontra la gamification, ovvero l’aggiunta di elementi motivazionali volti ad aumentare il coinvolgimento degli utenti durante i corsi in eLearning e i social network.
Quali sono i i vantaggi del M-learning? La flessibilità dell’apprendimento; i contenuti interattivi che aumentano la motivazione all’apprendimento; la gamification e la condivisione della conoscenza.
- Social Learning
Il Social Learning è uno dei modi più efficaci ed efficienti per sbloccare e diffondere nuove conoscenze all’interno di un’organizzazione. Il social learning supporta la formazione nell’ambiente lavorativo e, soprattutto, la condivisione della conoscenza tra esperti e colleghi (fonte Docebo). Il Social Learning prevede un apprendimento calato all’interno di contesti professionali reali. In particolare, consente di ottenere un apprendimento just-in-time e l’acquisizione di competenze, adottando il modello di apprendimento 70:20:10 (fonte Manageritalia):
- informale: il 70% della propria conoscenza proviene dall’esperienza sul posto di lavoro;
- sociale: il 20% proviene dall’interazione con gli altri;
- formale: il 10% scaturisce da momenti di formazione
Quali sono i vantaggi del social learning? La diminuzione dei tempi di inserimento e adattamento dei nuovi assunti; il miglioramento della comunicazione tra colleghi; la promozione di un processo di apprendimento costruttivo e attivo.
- Strumenti di collaborazione
Il ricorso sempre più forte a strumenti di Intelligenza Artificiale permetterà la nascita di nuove piattaforme e di nuovi tool per la formazione aziendale. Tali strumenti dovranno:
- erogare i contenuti formativi in una modalità completamente nuova;
- produrre materiali didattici intuitivi, coinvolgenti e facili da utilizzare
- creare l’ambiente giusto per favorire la collaborazione e la partecipazione dei
L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nei team di lavoro, che Deloitte chiama “superteam”, consentirà all’azienda di trasformarsi e creare nuovo valore, mentre i dipendenti potranno concentrarsi sul reinventare la propria carriera esplorando un mercato delle competenze in rapida evoluzione.
- Salute e benessere del lavoratore
Garantire il benessere dei dipendenti è fondamentale ed è compito delle risorse umane provvedere alla sicurezza dei L’indicatore che rivela la prosperità o il fallimento di un’organizzazione dopo la pandemia è l’empatia (fonte Oracle).
In una situazione pandemica, come quella che stiamo vivendo, diventa sempre più indispensabile introdurre in azienda programmi formativi volti a:
- incoraggiare la sicurezza negli ambienti di lavoro;
- garantire e migliorare il benessere mentale attraverso webinar e appuntamenti di mindfulness.
Il benessere aziendale, secondo un sondaggio della Global Human Capital Trends, è stato identificato come una priorità importante o molto importante per il successo della propria organizzazione, secondo l’80% degli intervistati.
- Soft skill
Incrementare i piani di formazione aziendale per migliorare le competenze trasversali (soft skill) dei dipendenti. Mai come oggi le competenze trasversali sono l’unico punto fermo nel mondo del lavoro, fondamentali sempre in qualunque contesto e qualunque sia l’evoluzione che il lavoro vivrà.
La formazione punterà sempre di più sullo sviluppo delle soft skill, competenze che, se ben coltivate, consentono di adattarsi velocemente a nuovi ruoli richiesti dalle organizzazioni.
Quali sono le principali competenze trasversali su cui le aziende dovranno lavorare? Comunicazione, Empatia, Creatività, Flessibilità, Pensiero critico, Abilità interpersonali, Responsabilità, Gestione dello stress, Leadership, Lavoro di squadra, Etica del lavoro.
Quale futuro per la formazione in azienda?
La digital transformation e la pandemia hanno avuto un impatto forte sulla formazione aziendale e i suoi relativi trend. Difficilmente torneremo alla “vecchia normalità” anche quando terminerà il periodo pandemico.
Nonostante l’e-learning sia già da tempo parte delle strategie di Learning & Development aziendali, sarebbe impossibile non affermare che la pandemia ha contribuito ad accelerare la trasformazione digitale, con conseguente adozione di nuove tecnologie, nel settore dell’apprendimento. Le aziende devono studiare una strategia formativa solida, moderna e a lungo termine dove il “digitale” diventerà il driver della formazione attuale e futura.
Ciò consentirà alle organizzazioni di essere pronte ad erogare contenuti formativi in ogni situazione, di crisi o di normalità.
* Elisa Bonati è coordinatore scientifico e Marketing Specialist di Lavorofacile.it e docente del percorso Digital, Web e Social di Lavorofacile.it Academy. Affianca e forma aziende e professionisti nella creazione di policy aziendali volte a regolamentare l’uso della tecnologia sui luoghi di lavoro e li accompagna verso la digitalizzazione.