ANPAL | Pieno supporto all’alternanza scuola-lavoro

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Il lavoro dei tutor Anpal sta producendo i primi risultati concreti. I 220 operatori specializzati – selezionati e formati dall’Anpal in collaborazione con il Miur e con Unioncamere – hanno concordato con quasi mille istituti le azioni da sviluppare per potenziare la qualità e l’efficacia dei percorsi di alternanza scuola-lavoro.

Allo scorso 31 agosto, 954 scuole – su un totale di 1076 istituti scolastici che hanno finora aderito al progetto dell’Agenzia nazionale per le politiche attive – avevano infatti già sottoscritto i Piani generali di supporto. Vale a dire il primo contributo che i tutor forniscono ai dirigenti scolastici, visto che si tratta del documento che formalizza le proposte di assistenza tecnica sviluppate da Anpal Servizi per rispondere alle esigenze espresse dagli istituti scolastici sul tema dell’alternanza.

Il Piano generale di supporto rappresenta quindi il documento guida rispetto:

  • ai contenuti specifici e alla programmazione temporale delle attività di assistenza tecnica che Anpal Servizi offre alle scuole;
  • agli impegni che le scuole assumono per garantire la realizzazione delle attività.

Ma è soprattutto il primo step di un progetto più ampio che ha l’obiettivo di rafforzare – all’interno della Rete dei servizi per le politiche attive – il ruolo degli istituti scolastici, in particolare nello sviluppo di percorsi di alternanza e di transizione istruzione-formazione-lavoro, attraverso la costruzione e il consolidamento di relazioni stabili con le imprese.

La figura del tutor

In questo quadro è fondamentale la figura del tutor, quale portatore di metodologie di intervento e facilitatore dei processi di transizione al lavoro dei giovani studenti.

“La riforma che istituisce l’alternanza è recente, e come tutte le novità normative ha bisogno di tempo per entrare a regime – spiega il presidente dell’Anpal, Maurizio Del Conte – I casi eclatanti denunciati all’opinione pubblica di una scorretta applicazione di questo istituto rendono ancora più preziosa e utile l’attività svolta dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro con i tutor, che conferma come sia determinante costruire un rapporto diretto con le imprese. Le innovazioni tecnologiche, i nuovi lavori e la trasformazione delle mansioni per molte lavoratrici e lavoratori richiedono infatti a tutti gli attori del processo – e in particolare al mondo dell’istruzione e della formazione – la capacità di organizzarsi per rispondere adeguatamente alle richieste di professionalità e alle esigenze del mondo del lavoro. I dati di tutti i Paesi assimilabili per caratteristiche all’Italia, mostrano con evidenza come vi sia la massima occupazione laddove l’alternanza scuola/lavoro è maggiormente strutturata e realizzata”.

Il processo di elaborazione del Piano generale di supporto parte dall’analisi del contesto scolastico, dalla rilevazione dello stato dell’arte rispetto all’alternanza e dalle criticità riscontrate dalla scuola. Il punto di arrivo è la definizione delle richieste di assistenza tecnica e la formalizzazione degli ambiti di intervento.

E’ stato intanto elaborato un primo report nazionale sui Piani generali di supporto. Ecco alcuni tra i principali dati che emergono dall’analisi:

  • l’iniziativa – in tutta Italia – coinvolgerà complessivamente 395.452 alunni;
  • il 50,22% degli studenti interessati frequenta un liceo, il 32,35% un istituto tecnico, il 17,42% un indirizzo professionale;
  • sono complessivamente 3751 le persone impiegate dalle scuole in questo intervento per favorire la realizzazione di percorsi di alternanza di qualità;
  • il 79% degli istituti scolastici impegna al massimo 5 risorse, solo il 6% ne impiega più di 10;
  • il 41% delle scuole che hanno sottoscritto un Piano generale di supporto si trova al Nord, il 25% al Centro, il 21% al Sud e il 13% nelle Isole;
  • il 91% degli istituti ha chiesto assistenza tecnica per l’analisi del contesto e per la costituzione della rete territoriale, il 78% per la progettazione dell’alternanza scuola-lavoro, il 72% per la realizzazione dell’alternanza e il 44% per la valutazione dei percorsi di alternanza.
Leggi il report 

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