Spingere sulla parità salariale

La legge del 3 dicembre 2021 scorso cerca di segnare un cambio di passo per l’Italia, che spesso si è posizionata troppo in basso nelle classifiche sulla tematica: alcune considerazioni di TÜV Italia

0
189
Parità salariale: una priorità

In un contesto come quello italiano, dove l’occupazione femminile ha percentuali ridotte, perseguire prioritariamente la parità salariale è fondamentale per evitare tutte le forme di discriminazione che ne derivano.

Siano esse di natura allocativa, ossia l’allocazione di un minor numero di donne nelle posizioni più redditizie, o di natura valutativa, ossia la valutazione più bassa del lavoro svolto da una donna, se comparata con lo stesso lavoro svolto da un uomo. Nello specifico, in Italia la problematica valutativa è particolarmente importante. La retribuzione oraria media è pari a 15,2€ per le donne e a 16,2€ per gli uomini (dati Istat, 2021), con il divario che è più ampio tra i dirigenti e tra i laureati.

Parità salariale e normativa

La legge 5.11.2021 n.162 prevede obblighi, ma anche opportunità e premialità per le organizzazioni che dimostrano di affrontare la parità salariale in modo strutturato ed efficace. Le aziende che occupano più di 50 dipendenti avranno l’obbligo di redigere un rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile. Tale rapporto dovrà includere anche informazioni sul trattamento equo in ambiti quali ad esempio formazione, promozione e benefit.

Altra novità interessante, lo sviluppo di un sistema di certificazione della parità di genere che entrerà a regime nel corso del 2022. La certificazione sarà rivolta alle aziende che adottano i rapporti biennali e aiuterà a dimostrare l’impegno dell’azienda e una gestione integrata della tematica. Le aziende certificate potranno ottenere benefici quali ad esempio esoneri dal versamento di una percentuale di contributi previdenziali a carico del datore di lavoro oppure l’attribuzione di punti aggiuntivi per la concessione di finanziamenti e nei bandi di gara per l’acquisizione di forniture e servizi.

C’è anche la ISO 30415:2021

In attesa della pubblicazione definitiva della norma, la Linea Guida ISO 30415 sulla Diversity and Inclusion emessa a maggio 2021 è un ottimo strumento per iniziare ad affrontare la tematica, in quanto condivide parzialmente il campo d’azione con la legge sulla parità salariale. “I concetti di diversità e inclusione si stanno affermando a livello mondiale come un valore fondamentale all’interno degli ambienti di lavoro, come parte portante delle strategie di sostenibilità e Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) delle organizzazioni e come framework di valori in cui quello della parità di genere ha un ruolo molto importante”, spiega Francesco Bovalo, project specialist sustainability di TÜV Italia.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here