Un manuale di resistenza al pessimo capo

di Marina Fabiano |

Manager senza coraggio, autoritari, incapaci di delegare e di ascoltare, concentrati sul qui e ora piuttosto che sul futuro, frettolosi: le categorie del pessimo capo sono infinite.

Anche i pessimi capi insegnano, però, magari ad agire diversamente. Leggere il libro di Domitilla Ferrari mi fa ripensare ai miei capi, a quelli che hanno saputo offrirmi spazi per apprendere e crescere, a quelli che erano un esempio da cui allontanarsi. Penso di essere stata fortunata, ho quasi sempre incontrato persone dabbene. Pur frequentando un ambiente decisamente maschile, dove le donne erano essenzialmente segretarie o assistenti, non ho mai avuto grossi problemi di riconoscimento del ruolo, anche quando il capo ero io.

Ripensare al buono al pessimo capo

Chissà che capo sono stata. Da consulente, invece, di capi discutibili ne ho conosciuti molti. Ad alcuni ho potuto mostrare comportamenti e competenze che avrebbero reso il loro lavoro più efficace e coinvolgente, altri hanno continuato a perseguire i loro rigidi convincimenti. Il libro di Domitilla ha il pregevole compito di far riflettere sul fatto che siamo anche i capi che abbiamo avuto. Non bisogna prendere “Il Pessimo Capo” per l’ennesimo manuale del bravo leader. È piuttosto una lettura allo specchio, che invita a elaborare domande e a fermarsi ad ascoltarne le risposte.

Perché leggerlo

Domitilla Ferrari, oltre a essere un’esperta di marketing e di digitale, è esperta anche di pessimi capi (statisticamente inevitabile, visto che ne aveva avuti già più di 20 prima dei 30 anni). In queste pagine tratteggia un utile manuale di resistenza al pessimo capo, ma offre soprattutto preziosi spunti per affrontare, senza lasciarsi sopraffare, le grandi trasformazioni che il mondo (e con lui il lavoro) sta attraversando.

Titolo Il pessimo capo
Autrice Domitilla Ferrari
Editore Longanesi, 2021
Argomento Umoristico