Cosa dice il 14° Mercer CFA Institute Global Pension Index?
Lo studio annuale di Mercer e CFA Institute analizza 44 regimi previdenziali, coprendo il 65% della popolazione mondiale, per evidenziare le lacune di ogni ordinamento e suggerire possibili aree di riforma. In generale emerge che, nel progressivo abbandono del modello previdenziale di tipo retributivo, sono i lavoratori a dover sostenere i rischi e le opportunità prima e dopo l’età della pensione. Il sistema contributivo crea infatti una correlazione tra i contributi accantonati e quanto si andrà a percepire una volta in pensione, accomunando la pensione a una rendita. Inoltre molti governi stanno pensando di ridurre la copertura previdenziale per assicurare la sostenibilità finanziaria del paese nel lungo termine.
Ne consegue che molte persone non potranno più contare su un sostegno economico significativo da parte dello Stato e/o del datore di lavoro. È quindi essenziale che i cittadini assumano le decisioni finanziarie più opportune in vista della pensione, per massimizzare il valore dei contributi maturati con il sistema contributivo. Così come la diversificazione è un elemento fondamentale di qualsiasi piano di investimento, i lavoratori dovranno diversificare i risparmi pensionistici tra un reddito regolare da pensione, una protezione adeguata e l’accesso al capitale. Ma anche ricercare diverse fonti di supporto finanziario, tra cui Stato, previdenza complementare e risparmi personali.
Tutti i dati del Global Pension Index
Passando alla vera e propria analisi dei dati, l’Islanda realizza il punteggio complessivo più elevato dell’indice (84.7). Seguono Paesi Bassi (84.6) e Danimarca (82.0), mentre la Tailandia chiude la classifica con 41.7. Nello specifico, l’indice utilizza la media ponderata dei sotto-indici di adeguatezza, sostenibilità e integrità. Per ciascuna di queste macro-categorie, i sistemi previdenziali che hanno conseguito i valori più elevati sono l’Islanda per l’adeguatezza (85.8) e la sostenibilità (83.8) e la Finlandia per l’integrità (93.3). I sistemi con i punteggi più bassi per macro-area sono: India per l’adeguatezza (37.6), Austria per la sostenibilità (22.7) e Filippine per l’integrità (30.0). Rispetto al 2021, il Messico è il paese che ha fatto più balzi in classifica grazie a una riforma previdenziale che ha migliorato le prestazioni per i cittadini e modificato la normativa.
L’Italia resta nell’area bassa della classifica, con una media di 55.7. A pesare soprattutto l’indice di sostenibilità fermo a un punteggio di 23.1.
“Se consideriamo i sistemi dei paesi al vertice della classifica – spiega Marco Valerio Morelli, amministratore delegato di Mercer Italia -, vediamo che si tratta di nazioni in cui i lavoratori si sentono più responsabilizzati nel partecipare al versamento dei contributi previdenziali. È evidente che l’educazione finanziaria rimane la strada per convincere i lavoratori ad accedere a un piano di previdenza complementare, previdenziale e integrativa, sia aziendale sia privato”.