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C+, lo strumento di FondItalia per ridurre il gap fra domanda e offerta di lavoro

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Uno strumento per migliorare il match fra domanda e offerta di lavoro. E’ C+, l’applicazione di FondItalia presentata giovedì 13 ottobre 2022 a Milano, nell’ambito di ExpoTraining, nel convegno “Profilazione, valutazione e certificazione delle competenze in azienda. C+ – lo strumento FondItalia”, organizzato dal Fondo promosso da FederTerziario e UGL.

L’applicazione C+, che entrerà in una fase di sperimentazione nel 2023, utilizza i descrittori e le relazioni presenti nell’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni al fine di offrire ai lavoratori un percorso assistito per attestare e validare le competenze acquisite lungo l’arco della vita: non solo le competenze scolastiche e universitarie, ma anche quelle informali acquisite sui luoghi di lavoro e di vita sociale.

C+, lo strumento di FondItalia

Lo strumento, così come spiegato nel corso del convegno dal Direttore di Fonditalia Egidio Sangue, servirà “non solo a mappare le competenze ma sarà utile alla ricollocazione di quanti sono in cerca di lavoro o vogliono cambiarlo”.

Nel suo intervento Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario, ha sottolineato la necessità di “rendere catalogabile la formazione dei lavoratori e di utilizzare questi dati per dare vita a una vera transizione, non solo economica, ma del lavoro. In media, le future generazioni, cambieranno posto di lavoro nella loro vita professionale, dalle sei alle sette volte. Di fronte a tale scenario – ha detto Patrizi – è indispensabile che la formazione scolastica ed extrascolastica siano trasparenti di modo da garantire alle imprese e ai lavoratori di trovare le soluzioni necessarie che, oggi, in Italia fatichiamo a intercettare nonostante esistano”.

Fiovo Bitti, dirigente confederale UGL, nel suo intervento ha spiegato come il nuovo strumento di FondItalia potrebbe essere utile anche ai percettori del Reddito di cittadinanza: “Le amministrazioni locali stanno incontrando difficoltà ad avviare i PUC (progetti utili per la collettività) a cui dovrebbero aderire i percettori del Reddito di cittadinanza in quanto in moltissimi Comuni italiani mancano gli assistenti sociali che, previo colloquio conoscitivo, sono i soggetti titolati a redigere un piano di intervento personalizzato. Questi dati – ha detto il dirigente sindacale – potrebbero essere facilmente reperiti attraverso un sistema di attestazione come quello che FondItalia, oggi, sta presentando e che potrebbe aiutare non solo la ricollocazione di chi si trova, ad esempio, in cassa integrazione, ma anche chi è percettore di Reddito di cittadinanza”.

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