Dove sta andando la formazione corporate?

La trasformazione digitale si conferma la tematica più rilevante per la formazione aziendale, ma si fa strada anche la D&I: lo dice l'ultimo rapporto della Corporate Education Community di POLIMI Graduate School of Management

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Formazione corporate: report Polimi

Insieme alla trasformazione digitale, indicata dal 47% delle imprese italiane, la formazione corporate nelle imprese italiane è guidata da project management (27%), smart working (26%) e diversity&inclusion (25%). Quanto al budget per il prossimo triennio, la maggioranza continuerà a puntare su upskilling e reskilling. Il 39% dichiara di volerlo aumentare, il 33% che prevede una sostanziale parità.

I dati sono stati raccolti ed elaborati da POLIMI Graduate School of Management nell’ambito del rapporto Corporate Education Community. A rispondere, un campione di imprese composto per il 61% di grandi aziende e per il 39% di PMI, rappresentanti una comunità eterogenea in diversi settori in tutta Italia.

Formazione corporate per innescare il cambiamento

Il quadro che emerge dai risultati della ricerca è una diffusa consapevolezza di come il percorso di sviluppo di un individuo in azienda possa contribuire alla crescita organica dell’impresa stessa. Il report sottolinea il ruolo della formazione come soggetto e oggetto della trasformazione aziendale. Ne è dimostrazione l’impegno economico relativo al 2021: il budget medio impiegato nelle attività formative è di circa 900mila euro. Ma il valore passa a circa 1,4 milioni di euro per le grandi aziende. In media, il personale delle imprese rispondenti è stato coinvolto in 32 ore di formazione, registrando una crescita sugli anni precedenti.

Così come nel 2020, anche nel 2021 la modalità formativa più diffusa è l’online/digital learning, molto utilizzata in due terzi dei casi (62%). Le imprese sottolineano anche l’importanza di calibrare il mix di formazione online e in presenza. Sebbene la formazione in presenza sia molto utilizzata solo nel 15% delle organizzazioni rispondenti. Un’ulteriore modalità formativa, che mostra ampie prospettive di crescita, è il microlearning, abbastanza o molto utilizzato in circa la metà (47%) delle imprese rispondenti. Le piene potenzialità di questo format si esprimono soprattutto quando esiste percorso formativo chiaramente delineato e coerente, al fine di evitare un’eccessiva frammentazione dei contenuti.

Le soluzioni tecnologiche maggiormente utilizzate (71%) sono quelle originariamente pensate per fini non formativi, quali i software di teleconferenza e comunicazione online. Per interpretare questo dato, occorre tenere in considerazione il fatto che l’anno di riferimento del report, il 2021, ha confermato un ancora diffuso ricorso a strumenti di emergenza. Sarà importante monitorare gli utilizzi futuri per comprendere se e quanto, i tool di teleconferenza lasceranno il posto a una formazione in presenza. Oppure a un uso più strutturato di piattaforme digitali.

Tecnologie digitali per apprendere

Nelle prospettive dei prossimi tre anni si conferma alta la diffusione di software di teleconferenza e comunicazione online nell’ambito della formazione corporate. Aumenta lievemente la diffusione di strumenti già ampiamente diffusi, come le piattaforme di e-learning, e aumenta (di poco) il ricorso a tecnologie quali realtà aumentata, virtuale o mista e intelligenza artificiale.

Tra i benefici percepiti dall’uso di tecnologie a supporto della formazione corporate, la flessibilità che queste soluzioni garantiscono è di gran lunga il fattore più rilevante, sottolineato dall’84% delle imprese. Due ulteriori elementi positivi sono l’innovazione dell’esperienza di apprendimento e il contenimento dei costi, entrambi selezionati da circa metà del campione di riferimento.

Inoltre, il 75% delle imprese intervistate dichiara di far leva sulla semplicità d’uso degli strumenti digitali. Altrettanto importante, la presenza di personale interno che si occupi dello sviluppo di percorsi e contenuti. Tra le criticità riscontrate nell’adozione di soluzione tecnologiche a supporto della formazione corporate, il tema dell’elevato investimento economico rimane la motivazione primaria, per il 40% delle imprese rispondenti.

Perché formare e formarsi?

I risultati della survey mostrano un forte legame tra il “purpose” organizzativo e la formazione corporate. Evidenziato sia dalla correlazione tra purpose chiaro e numero di ore di formazione pro capite, sia dalla relazione tra purpose e intensità della formazione dei livelli executive e senior. Questi risultati sottolineano la rilevanza dell’interazione tra le diverse componenti della formazione, e soprattutto tra il lato umanistico e le tecnologie. Le organizzazioni più innovative sono infatti quelle che hanno una visione olistica della formazione, che coinvolge in modo consistente anche i livelli di seniority più avanzati. Che è in grado di stabilire obiettivo chiaro e una cultura del confronto, diffondendo innovazione e, soprattutto, digitalizzazione.

“La formazione sarà sempre più online e basata su pillole formative che consentano di rendere l’apprendimento realmente continuo e flessibile – spiega Tommaso Agasisti, responsabile scientifico del gruppo di lavoro CEC (Corporate Education Community) di POLIMI Graduate School of Management -. Da questo punto di vista, la personalizzazione del percorso formativo è un tema di discussione centrale, sebbene ancora poco implementato dal punto di vista operativo. Sicuramente questa rappresenta una delle maggiori sfide e opportunità per il futuro della formazione corporate”.

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