Secondo l’ultimo Booklet Economia di Assolombarda, il rallentamento sul finire del 2022 e nella prima parte di 2023 è accompagnato dalla complessiva tenuta del mercato del lavoro.
Tra gennaio e settembre 2022, la Lombardia registra 1.148.220 nuovi contratti. L’11% in più rispetto allo stesso periodo nel 2019 e in espansione del +21% rispetto ai primi nove mesi del 2021. Ulteriore testimonianza della fase favorevole del mercato del lavoro lombardo, la crescita dei contratti a tempo indeterminato, a un ritmo superiore e pari al +29% (+28% in Italia). Con una incidenza sul totale dei contratti del periodo che cresce al 23% (17% a livello nazionale).
Booklet Economia tra dimissioni e mismatch
Al contempo, si registra un aumento anche nelle cessazioni totali, che, confrontate con il periodo di gennaio-settembre 2021, salgono del +27% (da 804.281 a 1.018.739). Parliamo di 4 punti percentuali in più rispetto all’incremento nazionale. All’interno delle cessazioni, crescono considerevolmente le dimissioni volontarie: +26% rispetto al 2021 e +36% rispetto al 2019.
Le disaggregazioni disponibili su base nazionale permettono di rilevare che, coerentemente con la ripresa economica del 2022, sono cresciute le transizioni job to job. Ossia sono più brevi i tempi di rioccupazione, e gli spostamenti tra settori, evidenziando così un mercato del lavoro più dinamico e flessibile e che consegue una riallocazione più efficiente delle risorse. Si tratta di un fenomeno complesso, che si somma agli squilibri tra domanda e offerta di lavoro. In Lombardia, a febbraio 2023 quasi il 45% delle figure ricercate dalle imprese risulta di difficile reperimento, due terzi delle quali per mancanza di candidati.
Attenzione alla crisi economica
Il quadro del mercato del lavoro è, in ogni caso, in divenire e da monitorare, anche in conseguenza al rallentamento economico. I dati più aggiornati sulla cassa integrazione evidenziano a gennaio 2023 una risalita delle ore autorizzate, 6,8 milioni nel mese, recuperando buona parte del calo di dicembre scorso.
L’aumento della cig in Lombardia appare tuttavia in controtendenza rispetto ai benchmark nazionali: Piemonte ed Emilia-Romagna registrano un’ulteriore discesa, mentre in Veneto il monteore autorizzato rimane pressoché invariato. Le province di Milano e Monza sono in linea con la dinamica di crescita regionale, mentre Pavia e Lodi registrano un calo delle ore autorizzate.
Consulta il Booklet Economia di febbraio 2023.