Si è tenuta il 20 giugno a Roma la XXI Giornata della Formazione Manageriale Asfor, dedicata al tema “Senso del lavoro e formazione manageriale. Nuova appartenenza, coesione sociale e competitività”.
Il convegno annuale di Asfor – Associazione Italiana per la Formazione Manageriale, ospitato da Luiss Business School a Villa Blanc, ha riunito la comunità italiana della management education. Animando il dialogo tra mondo accademico, imprenditoria e professionisti della formazione. Nel contesto della Giornata è stato assegnato l’Asfor Award for Excellence a Roberto Ciceri, presidente e amministratore delegato del Gruppo Beta.
Restituire significato al lavoro
“La XXI Giornata della Formazione Manageriale Asfor ha scelto di concentrarsi sul mondo del lavoro. Oggi attraversato da un profondo senso di inquietudine che investe il rapporto tra le persone e le organizzazioni, sollecitando le imprese a ripensare la propria identità e il proprio agire. Legami indeboliti, un più labile senso di appartenenza e una minore identificazione con il valore stesso del lavoro sono tra le cause di fenomeni a cui assistiamo da tempo: disaffezione, distacco silenzioso, in qualche caso dimissioni. Tra i compiti della formazione manageriale vi è quello di comprendere la complessità delle dinamiche in atto e di offrire rispose, strumenti e soluzioni adeguate alla nuova realtà”, ha affermato il presidente di Asfor, Marco Vergeat aprendo i lavori.
La comunità della management education è pronta ad assumere l’impegno per costruire, attraverso la diffusione di cultura e competenze, una società migliore, più coesa e sostenibile. Obiettivo ribadito da Luigi Abete, presidente di Luiss Business School, che ha sottolineato la necessità di una dimensione collettiva e collaborativa.
La riflessione filosofica e sociologica
Di “Senso del lavoro e dinamiche sociali ed esistenziali” hanno discusso i filosofi Sebastiano Maffettone, professore ordinario di Filosofia Politica presso Luiss Guido Carli e direttore dell’Osservatorio Ethos Luiss Business School, e Silvano Petrosino, professore ordinario di Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Poiché la dimensione lavorativa è intrinsecamente collegata al benessere e alla “fioritura umana” di ciascuno, occorre ritrovare un tempo dedicato alla riflessione e alla crescita interiore, uscendo dalla dinamica dominante del “tutto-subito-sempre”.
Di persone e lavoro ha parlato anche Ilaria Catalano, AD di Poste Welfare, in un dialogo a cura di Raffaele Oriani, dean di Luiss Business School. Mettendo in luce, in particolare, il ruolo del welfare aziendale nella soddisfazione dei dipendenti, a vantaggio della loro stessa efficienza e competitività.
Formazione manageriale per la nuova realtà
Dal canto suo, la formazione manageriale è chiamata a diffondere la cultura e le competenze necessarie per fronteggiare il cambiamento. Ma ha anche la missione di restituire valore al lavoro e all’essere comunità professionale. Ne hanno discusso Sabrina Dubbini, responsabile Area Didattica di Istao – Istituto Adriano Olivetti e consigliere Asfor, ed Emanuela Salati, direttrice formazione, selezione, welfare & diversity di ATM, nonché vicepresidente di AIDP- Associazione Italiana. Nell’ambito di un dialogo coordinato da Giorgio Colombo, vicepresidente vicario di Asfor. Accento particolare su aziende ed ecosistema educativo. E sulla valorizzazione il potenziale delle persone attraverso l’attività di impresa e di cultura, in una dimensione civica di sviluppo dei territori.
Alle conclusioni del presidente Vergeat il compito di tracciare la rotta verso il futuro della formazione manageriale. “Oggi più che mai, la formazione ha un dovere ispirazionale: deve accendere scintille, indicare la via. Andare oltre l’approccio prestazionale ed efficientistico, appiattito su modelli e metodologie utili per adattarsi alla realtà così com’è. Deve impegnarsi per comprendere la complessità e per migliorare il mondo, offrendo contenuti di valore per le persone, le imprese, le comunità professionali. Una sfida importante per il sistema Asfor”.