Un classico sulla condizione operaia

Il capolavoro di Elio Petri del 1971, "La classe operaia va in paradiso", è considerato il film italiano più significativo sulla condizione operaia

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La classe operaia va in paradiso

Il senso di alienazione che comporta la catena di montaggio vede l’apice in un classico intramontabile, “La classe operaia va in paradiso”.

Il capolavoro di Elio Petri è considerato il film italiano più significativo sulla condizione operaia. In questo film Gian Maria Volonté interpreta Ludovico, detto Lulù, operaio in una fabbrica metalmeccanica, che si distingue per concentrazione, velocità e produttività nell’uso del macchinario. Lavora strenuamente, annientando la propria personalità e appare insensibile alle proteste dei colleghi volte a migliorare la condizione dei lavoratori.

La sua abnegazione e il suo rendimento lo rendono benvoluto dal padrone, che impone i ritmi produttivi di Lulù anche agli altri operai. Ma il protagonista è infelice, e stremato dai ritmi di lavoro massacranti, diventa incapace di trovare soddisfazione nei beni che si può permettere lavorando e non trova più le forze per i rapporti con la sua donna.


Titolo La classe operaia va in paradiso
Uscita 1971
Regia Elio Petri
Cast Gian Maria Volonté, Mariangela Melato e Salvo Randone
Genere Drammatico

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