Cosa hanno in comune astrofisica e HR tech?

AI, fattore umano e la cultura del dato si alleano per innovare l’osservazione del cielo stellato dei talenti: la sfida di Glickon

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Per Glickon il tema principale nel mondo del lavoro è la Talent Intelligence nelle HR tech

C’è ancora tempo e spazio per innovare e contribuire al progresso scientifico, economico e sociale? L’AI, con la sua crescente applicazione in diversi settori, sembrerebbe essere la chiave per rispondere.

Guardando ai molteplici utilizzi dell’AI, non stupisce vedere un minimo comune denominatore: amplificare la nostra capacità di osservare e di intraprendere azioni volte a portare cambiamenti anche in ambito lavorativo. In quest’ottica è possibile trovare anche un parallelismo tra due mondi apparentemente distanti: astrofisica e HR tech.

“Un’organizzazione è come un cielo stellato che brilla e in ogni stella è racchiuso l’oro da scoprire e valorizzare. Rivoluzionare dunque il modo con cui si osservano le organizzazioni, offrendo ai decisori aziendali un “telescopio” che permetta di osservare le costellazioni del talento e la loro evoluzione nel tempo è il primo passo per innovare e agire cambiamenti concreti a vantaggio della sostenibilità umana e dei risultati del business” – commenta Carlo Rinaldi, Chief Marketing Officer di Glickon. Dalla prospettiva di Ersilia Vaudo, Chief Diversity Officer di ESA, che dei cieli stellati – e non solo – studia proprietà fisiche e fenomeni, emerge che, osservando, si generano nuove consapevolezze. “Così come possiamo guardare il passato, c’è anche un futuro deterministico che possiamo già conoscere”, afferma.

Migliorare l’HR Tech con l’intelligenza artificiale

Il mercato del lavoro, sempre più mutevole e complesso, pone infatti le organizzazioni davanti alla necessità di dover far fronte alla risoluzione di problemi quali talent attraction, talent retention, talent management, elevati tassi di turnover e livelli di burnout. C’è dunque necessità di migliorare e innovare i processi HR. Per trasformarli in esperienze e costruire ambienti di lavoro sostenibili e inclusivi per le persone e, di conseguenza, proficui per il business. In tal senso, la tecnologia e in particolare l’AI generativa, a supporto del management, stanno avendo un ruolo cruciale: dal recruiting all’off-boarding.

Secondo Gartner, il 90% delle organizzazioni utilizza strumenti di intelligence o è intenzionata a farlo nel breve periodo, ma meno del 20% delle aziende dispone di dati significativi sui propri talenti. Per Glickon il tema principale nel mondo del lavoro è dunque la Talent Intelligence. Un’alleanza tra AI, HR tech e fattore umano che rende protagonista il talento racchiuso in ogni persona.

Uomo e tecnologia: il potere dei dati

Glickon si pone dunque la sfida di rivoluzionare l’universo HR attraverso una nuova cultura del dato e l’ascolto della voce della popolazione aziendale. “I dati, come le parole, possono contribuire alla creazione di nuove realtà e prospettive con cui intraprendere azioni concrete. Ed è per questo che dobbiamo creare una nuova cultura partendo dal dato” – aggiunge Rinaldi. Grazie agli strumenti di Talent Intelligence Glickon si offre così a HR Director, CEO e CFO un supporto decisionale e oggettivato sul talento.

Con gamification e AI, Glickon semplifica e rende coinvolgenti i processi di candidatura. E facendo leva sulla raccolta e sull’analisi dei dati attivi, passivi e predittivi, offre un “telescopio” – Mine – con cui esplorare passato, presente e futuro di un’organizzazione. Una piattaforma data-driven volta a guidare azioni concrete per far crescere le performance aziendali. Quindi: ottimizzare i processi, ridurre il tasso di dimissioni grazie alla capacità di prevedere il tasso di turnover, formare nuovi talenti, monitorare l’engagement e i carichi di lavoro dei vari team per prevenire il burnout. Secondo l’esperienza di Glickon, infatti, si può aumentare del 70% la probabilità di riuscire a identificare in anticipo le difficoltà organizzative. Mentre il tasso di turnover può ridursi di circa il 30% e un alto tasso di engagement fa salire la produttività di oltre il 20%.

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