Anseb, Associazione Nazionale delle Società Emettitrici di Buoni Pasto, è intervenuta in audizione al Senato nell’ambito dell’esame del disegno di legge “Semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale” (Atto Senato 672).
In particolare, Anseb ha sottolineato l’importanza per il proprio settore produttivo della misura che aumenta l’importo detassato del buono pasto giornaliero da 8 a 10 euro. Il buono pasto, nell’attuale fase di congiuntura economica contrassegnata da un alto livello di inflazione, si conferma un efficace strumento per la garanzia del potere di acquisto dei lavoratori e delle loro famiglie.
Oggi 150.000 imprese italiane scelgono il buono pasto come strumento in grado di contemperare le proprie esigenze di produttività con quelle di welfare aziendale a beneficio dei propri dipendenti. A questo dato corrispondono oltre 3,5 milioni di lavoratori che spendono il buono pasto all’interno di una rete nazionale pari a circa 170 mila esercizi convenzionati.
Il mercato secondo Anseb
Quello dei buoni pasto rappresenta un mercato dinamico, aperto a nuovi operatori, in crescita, fortemente digitalizzato per offrire ai propri utenti un servizio moderno, sempre più agile e tracciabile.
L’aumento fino a 10 euro dell’importo detassato costituirebbe un efficace sostegno alla protezione del potere di acquisto del lavoratore e un opportuno adeguamento al costo della vita, con specifico riferimento al costo medio della pausa pranzo. Inoltre, gli effetti positivi si ripercuoterebbero anche sulla rete dei merchant e sui consumi.