Non c’è produttività senza benessere olistico

Gympass, piattaforma nel settore del corporate wellness, torna a indagare lo stato del benessere nella vita lavorativa, sottolineando la sua crescente importanza in tutto il mondo

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Benessere olistico sul lavoro

Basata su un’indagine condotta su oltre 5.000 dipendenti in nove paesi, tra cui l’Italia, la survey “Lo stato dell’arte del wellbeing aziendale 2024” si focalizza sul benessere olistico come trend per fidelizzare i talenti ed essere competitivi.

I dati Gympass parlano chiaro: non può esserci produttività senza wellbeing. I dipendenti di tutto il mondo riconoscono questa correlazione e il ruolo centrale che riveste nelle decisioni in materia di occupazione. Non esiste una singola dimensione del benessere che venga considerata estranea alla carriera.

Entrando nello specifico del mercato italiano, si nota l’interesse sempre maggiore da parte dei lavoratori per la salute emotiva e il grado di coinvolgimento mentale. Il 98% dei dipendenti afferma che, non solo il benessere emotivo, ma anche l’interesse per le attività svolte influisce sulla produttività. Un altro 96% si sofferma, invece, su quanto sia determinante l’impatto del benessere fisico sul rendimento aziendale.

I trend del benessere olistico sul lavoro

Il benessere dei dipendenti non è quindi negoziabile. Dal report emerge, infatti, che in Italia:

  • 95% dei lavoratori ritiene il benessere sul lavoro importante quanto il livello salariale;
  • 86% dei dipendenti è favorevole all’idea di lasciare un’azienda non attenta al benessere;
  • 63% degli intervistati usufruisce dei benefit per il wellbeing messi a disposizione dal datore di lavoro.

La aziende sono dunque sempre più chiamate a garantire un benessere olistico in ogni fase del ciclo di vita dei dipendenti. “Questo perché – spiega Claudia Cipolla, Head of Italy Enterprise Business di Gympass Italia – le organizzazioni somigliano sempre più a organismi complessi che prosperano grazie alle relazioni tra i diversi elementi. Ciò che accade alle persone al di fuori dell’azienda condiziona inevitabilmente il benessere al suo interno. L’integrazione è l’unica strada per creare un concetto di ‘benessere vita-lavoro’, in cui le esperienze private e quelle lavorative si amplificano a vicenda. Le aziende che riescono a cogliere questo collegamento possono offrire un’esperienza ottimizzata”.

La priorità assoluta, quindi è migliorare l’esperienza dei dipendenti. Concentrandosi su iniziative che ruotino intorno alla centralità del benessere senza dimenticare l’importanza della formazione costante, con programmi di apprendimento e sviluppo competenze su misura, e il ruolo chiave di modelli organizzativi più flessibili. Tutto questo per contribuire a preparare lavoratori più ingaggiati, propensi a contribuire agli obiettivi di business, spesso generando più valore di quello richiesto per ruolo e mansione.

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