L’indagine realizzata per Edenred Italia da BVA Doxa scatta una fotografia delle principali abitudini alimentari degli italiani in pausa pranzo.
Il pranzo fuori rimane l’attività più diffusa. Anzi, per 1 intervistato su 2 avviene sempre nello stesso ristorante, mentre la schiscetta è preferita soprattutto al Sud. Pizza e pasta sono le pietanze più ordinate, ma cresce la cucina asiatica seguita da quella sudamericana e dall’immancabile fast-food americano. Le nuove generazioni tendono invece ad acquistare il pranzo da consumare direttamente alla scrivania e amano ordinare da asporto.
Come fanno pausa pranzo gli italiani
Il ristorante resta quindi la scelta per la pausa pranzo di 9 italiani su 10. La schiscetta da casa rappresenta invece un’opzione per il 38% del campione. In particolare, il sondaggio ha indagato le abitudini intervistando un campione eterogeneo di mille lavoratori, dipendenti presso aziende che erogano buoni pasto. Il buono pasto si conferma a sua volta uno strumento essenziale per la pausa pranzo. Un intervistato su due lo utilizza sempre per questa finalità e il dato aumenta se si prende in considerazione la GenZ (62%). Il 75% degli intervistati ne preferisce il formato digitale. In generale, la scelta di accomodarsi in un locale durante l’orario di pausa pranzo è praticata in modo uniforme e trasversale da tutte le generazioni e anche a livello geografico. La fedeltà̀ allo stesso posto, o al massimo a 2-3, è piuttosto elevata: quasi la metà del campione si dichiara infatti abitudinaria.
Tra i piatti scelti più spesso (metà degli intervistati), pizza, la pasta, panini, piadine, toast e insalatone. Circa 6 lavoratori su 10 prediligono primi piatti, verdure e pietanze a base di carne. Mentre 4 lavoratori su 10 gradiscono spesso anche piatti etnici: poke (15%), sushi (11%) e kebab (10%). Tra le cucine più apprezzate, 9 dipendenti su 10 scelgono quella italiana, mentre 2/3 del campione ama la cucina asiatica, in particolar modo quella giapponese e quella cinese. 3 intervistati su 10 anche quelle messicana, statunitense e greca.
La pausa pranzo fuori è anche un momento di socialità per 9 dipendenti su 10. Nella maggior parte dei casi si trascorre insieme ai colleghi (60%), in genere due o tre (53%). A tavola si chiacchiera però di argomenti personali come hobby, sport e tempo libero (56%). Ma anche di lavoro (54%), di viaggi e vacanze (49%) e di programmi TV, cinema e serie tv (36%). Il tutto secondo una durata media di 45 minuti.
Schiscetta e delivery
Portarsi il cibo da casa è un’abitudine più diffusa al Sud, ma a livello generazionale riguarda principalmente i Millennial, con il 45% degli intervistati (30% per i Baby Boomer). Per l’82% di chi “fa” la schiscetta, la sua preparazione è un impegno quotidiano che inizia dall’acquisto dei prodotti da cucinare. A dispetto di un 18% che decide di combinare ingredienti già disponibili in frigorifero.
La ricerca di prodotti specifici è frequente soprattutto nelle generazioni più giovani, ovvero millennial e Gen Z, in 9 casi su 10. Diversamente da Gen X e Baby Boomer, che rispettano questa abitudine in circa 7 casi su 10. Le pietanze sono preparate, per l’80% degli intervistati, dalla stessa persona che le consumerà, con una netta preferenza per i primi piatti (80%). Nella pasta si registra anche una differenza di genere: è la schiscetta prediletta dal 46% degli uomini, mentre le donne la scelgono nel 34% dei casi. Invece, i piatti di verdure trovano preferenza da parte femminile nel 61% dei casi e nel 53% dei maschi. Seguono toast/panini e carne, portati in ufficio da 4 intervistati su 10.
Infine, il delivery è diventato una consuetudine della pausa pranzo. L’ordinazione di cibo da consumare in ufficio riguarda il 15% degli intervistati, con una forte differenziazione tra Gen Z, che nel 25% dei casi opta per questa soluzione, e Baby Boomer, che se ne servono nell’8% dei casi. Anche sul piano geografico sussiste qualche differenza: al Sud il 22% degli intervistati si serve del delivery, al Centro solo il 10% sceglie questa soluzione.