ANPAL | L’Italia al recupero nella formazione

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La partecipazione della popolazione adulta (25-64 anni) ad attività di istruzione e formazione è in Italia oltre l’8%, vale a dire circa 2,7 milioni di persone, su 32,9 milioni di potenziali interessati. L’Italia tende così ad avvicinarsi alla media UE (10,8%), con un valore di poco inferiore a quello della Germania (8,5%). È quanto emerge dal XVIII Rapporto sulla Formazione continua in Italia (annualità 2016-2017) di Anpal.

Formazione: aumentano le imprese formatrici

L’Italia appare in una fase di recupero, con un numero di imprese formatrici che raggiunge ormai il 60%. Nel confronto europeo, negli ultimi venti anni, le imprese italiane sono quelle che, insieme a Portogallo e Spagna, hanno avuto il più elevato incremento del tasso di incidenza di imprese formatrici. Con riferimento alle modalità formative, i tradizionali corsi d’aula rappresentano ancora la metodologia più diffusa (52,3%),seguita dal training on the job (28%) e dalla partecipazione a seminari, convegni e workshop (26,7%).

Cresce la formazione a distanza

Tuttavia la metodologia formativa per la quale si riscontra la crescita più rilevante è la formazione aperta e a distanza (dal 6,4% del 2010 al 12,3% del 2015). Sul piano delle risorse, nel 2017 i finanziamenti destinati alla formazione continua si aggirano attorno ai 700 milioni. I 19 Fondi Paritetici Interprofessionali operativi registrano un numero di adesioni anche in questo anno crescente, seppure in misura minore rispetto al passato. Il totale delle imprese aderenti ai Fondi per dipendenti è di circa 1 milione (al netto di quelle del settore agricolo), con circa 10,6 milioni di lavoratori. “

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