Giovedì 16 gennaio 2025, presso la Facoltà di Scienze Economiche, Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano, si è tenuto il convegno “Sfruttamento del lavoro e modelli organizzativi: tra prevenzione e repressione”.
L’evento ha visto la partecipazione di numerosi relatori di alto profilo, tra i quali la presidente di Assiv (Associazione italiana vigilanza e servizi fiduciari). A dai saluti introduttivi di Roberto Pedersini, direttore del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche, e Orsola Razzolini, docente UniMi e rappresentante della Fondazione Brodolini. Ad aprire i lavori Piero Martello, magistrato e direttore della rivista Lavoro Diritti Europa.
Sfruttamento del lavoro: gli interventi
Tra i principali interventi, Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, ha trattato il tema “Prevenzione e/o repressione?”, mentre Paolo Storari, Sostituto Procuratore della Repubblica di Milano, il tema “Sfruttamento del lavoro e ruolo del diritto penale: tra prevenzione e repressione”. Pietro Ichino (Università degli Studi di Milano) e Francesco Mucciarelli (Università Bocconi), hanno poi discusso il rapporto tra diritto penale e diritto del lavoro e ritorno.
Lisa Dorigatti e Marco Guerci dell’Università degli Studi di Milano, hanno successivamente presentato lo studio su “filiere, scelte strategiche e mercato delle regole tra fisiologia e patologia”. Ilaria Ramoni, avvocata e amministratrice giudiziaria, ha approfondito i “modelli di governance e la libertà di impresa tra esigenze di rilegalizzazione e competività”.
La tavola rotonda con Assiv
La tavola rotonda finale, coordinata da Orsola Razzolini, ha visto la partecipazione di esponenti di rilievo. Tra cui:
- Nicola Marongiu, coordinatore Contrattazione e Politiche del Lavoro Cgil Nazionale;
- Davide Guarini, segretario generale Fisascat Cisl;
- Maria Cristina Urbano, Presidente Assiv-Confindustria;
- Fausto Panizzi, rappresentante di Assolombarda per lavoro, welfare e capitale umano.
Nel suo intervento, la presidente di Assiv ha brevemente analizzato le difficoltà incontrate dalle parti sociali nell’iter di rinnovo del Ccnl di categoria. Esaminando poi gli ostacoli che ancora trovano le imprese di vigilanza privata nel vedersi riconosciute tariffe più alte dai committenti, sia pubblici sia privati, per coprire i costi dei rinnovi del contratto collettivo.
Urbano ha inoltre sottolineato come il recente provvedimento correttivo agli appalti non fornisca adeguato supporto. Per il settore dei lavori, la soglia di revisione prezzi è stata abbassata dal 5% al 3%, con il riconoscimento del 90% dei costi sopraggiunti per motivi oggettivi. Tuttavia, per servizi e forniture, la soglia resta al 5%, con il riconoscimento solo dell’80% sulla cifra eccedente. Sul punto, le associazioni di categoria dei servizi, in modo unitario, hanno ribadito le criticità della normativa facendo proposte correttive. Il convegno ha quindi rappresentato un’importante occasione di confronto per analizzare le sfide e le prospettive del settore, alla luce delle attuali problematiche normative e organizzative.