In bilico tra sentimenti e lavoro, tra relazioni amorose e professionalità…
Le storie d’amore tra colleghi sono più comuni di quanto si pensi: 8 dipendenti su 10 hanno vissuto almeno una relazione, un flirt o un incontro intimo con qualcuno in ufficio. Il 44% ha avuto un’unica esperienza, mentre il 56% più di una relazione. Sorprende inoltre che il 57% dei lavoratori preferisca lasciare il posto piuttosto che rinunciare a una relazione nata sul luogo di lavoro.
Sono le principali evidenze del sondaggio “Le storie d’amore in ufficio”, condotto da Zety su oltre 1.000 dipendenti nel mondo. Lo studio, presentato in occasione di San Valentino, analizza le dinamiche delle relazioni sul posto di lavoro. Mettendo anche in luce politiche aziendali e percezioni legate a questo fenomeno.
Una questione multi generazionale
Le dinamiche delle storie d’amore in azienda variano tra le generazioni. I Baby Boomers guidano la classifica con il 90% che ha avuto una relazione in ufficio. Seguiti da 81% della Generazione X, 76% dei Millennials e 70% della Generazione Z.
Quanto alle gerarchie, il 41% ha avuto una relazione con il superiore diretto. Il 24% ha vissuto una relazione a lungo termine, mentre il 9% un’avventura occasionale. Un altro 36% ha avuto una storia con un collega, nel 32% dei casi stabile e nel 23% un’avventura di una notte. Infine, il 33% dei rispondenti ha intrattenuto relazioni amorose con un subordinato diretto. Il 30% una relazione lunga e il 15% un incontro occasionale.
Numeri che evidenziano quanto le relazioni amorose in ambito lavorativo siano diffuse e complesse. Tuttavia, la maggior parte dei lavoratori ritiene che le aziende dovrebbero vietare sia le relazioni tra colleghi (91%) sia quelle tra superiori e subordinati (89%).
La tecnologia favorisce le relazioni amorose
La tecnologia ha profondamente trasformato il modo in cui nascono le relazioni amorose sul lavoro. Secondo 8 lavoratori su 10, i social media e le app di messaggistica hanno contribuito ad aumentarne il numero.
In particolare, il lavoro da remoto sembra favorire la nascita di nuove relazioni:
- 84% dei dipendenti in smart working dichiara una storia con un collega, rispetto al 75% di quelli in presenza;
- riunioni virtuali e chat online sono i principali canali (52%) con cui i dipendenti incontrano il proprio partner sul lavoro.
Cosa rischiano aziende e lavoratori?
Nonostante siano comuni, le storie d’amore sul luogo di lavoro comportano molte sfide e delusioni. L’88% dei lavoratori ha assistito a conflitti o problemi derivanti da queste relazioni amorose.
Gli effetti negativi includono:
- ritorsioni (34%);
- peggioramento dell’equilibrio tra vita privata e lavoro (33%);
- diminuzione del senso di appartenenza sul posto di lavoro (30%).
Le conseguenze possono essere anche più gravi. Il 29% dei dipendenti ha lasciato il proprio lavoro e il 22% è stato licenziato per questo genere di motivo. Inoltre, il 92% dei lavoratori ha dichiarato che la propria relazione violava le politiche aziendali e 1 dipendente su 3 ha confessato di aver tradito il partner con un collega.
Vantaggi e svantaggi delle relazioni amorose
Nonostante le sfide, le storie d’amore tra colleghi possono portare anche benefici. 1 dipendente su 4 ha sposato il proprio partner conosciuto in ufficio. Inoltre, queste relazioni hanno avuto un impatto positivo su:
- soddisfazione lavorativa (38%);
- produttività (35%);
- equilibrio tra vita lavorativa e privata (35%).
Tuttavia, i benefici possono sollevare anche questioni etiche:
- 29% ha ammesso di aver ricevuto trattamenti di favore;
- 27% ha ottenuto una promozione o un aumento grazie a una storia d’amore.
Come muovono le aziende
Tra rischi e benefici, le relazioni sentimentali restano un aspetto rilevante della vita professionale. Il 92% dei dipendenti è disposto a iniziarne una in futuro. Esiste però una notevole discrepanza tra le politiche aziendali e ciò che avviene nella pratica. L’88% dei dipendenti ritiene che le relazioni in ufficio vadano segnalate alle Risorse Umane, ma solo il 40% l’ha effettivamente fatto.
Questo divario mette in evidenza la necessità di politiche aziendali più chiare e di canali di comunicazione aperti. Soprattutto perché un dipendente su 10 segnala la mancanza di linee guida sul tema nella propria azienda.