Formazione e lavoro nelle transizioni

Fondimpresa ha celebrato i 20 anni di attività organizzando a Roma l‘evento: “Formazione e lavoro nelle transizioni. Le scelte di ieri, i risultati di oggi, le sfide di domani”

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Formazione e lavoro: convegno per i 20 anni di fondimpresa

di Barbara Pigoli | Fondimpresa, il più grande fondo interprofessionale italiano, ha celebrato lo scorso novembre i vent’anni dalla sua fondazione e ha riunito a Roma oltre mille tra professionisti pubblici e privati, in rappresentanza dei mondi della formazione e del lavoro.

Fondimpresa, gestito da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, conta più di 201mila aziende aderenti e dal 2004 ha investito 4,2 miliardi di euro in oltre 246mila piani formativi per aggiornare e riqualificare le competenze di oltre 4,4 milioni di lavoratori. Ad aprire i lavori un emozionante messaggio della senatrice Liliana Segre, che ha sottolineato il valore dell’accordo fondante tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil. Definendolo un esempio concreto di adesione ai principi dell’Articolo 41 della Costituzione “che mette in luce la necessità di una sintesi tra la libertà dell’iniziativa privata e l’esigenza che essa sia indirizzata e coordinata a fini sociali, di promozione della ricchezza materiale e morale di ogni singola persona e della collettività”.

Un programma per i cittadini esteri

Durante la giornata, è emerso come la formazione sia indispensabile per supportare l’economia italiana, in particolare in un periodo di inverno demografico e di nuovi fabbisogni connessi alle transizioni digitali e ambientali. Secondo i dati del Centro Studi di Confindustria, che prevedono un saldo occupazionale passivo per 1.300.000 atteso entro il 2028, bisognerà aumentare l’occupazione del 3,7% annuo. Oppure, con più realismo, del 2% annuo, assorbendo contemporaneamente 120mila lavoratori esteri, ogni anno.

Da qui, un primo programma concreto di Fondimpresa. Inserire cittadini esteri, anche extra Ue, nel tessuto produttivo italiano, al di fuori delle quote dei “Decreti Flussi”, con programmi di formazione specifici. Fondimpresa inizierà a farlo, direttamente in paesi terzi, con un primo avviso pilota, appena avviato. Il valore aggiunto è doppio: economico e sociale. Consente di ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro e, contemporaneamente, contribuisce a creare un’immigrazione di qualità. A partire da una formazione nei paesi di origine, anche legata a lingua e cultura italiana.

La formazione degli occupabili

Per Fondimpresa, un secondo obiettivo riguarda le politiche attive del lavoro. Formare non solo gli occupati, ma anche gli occupabili, partendo dalle esigenze specifiche delle aziende, identificando i candidati e garantendo il contratto alla fine del percorso. Il Fondo ha aperto questa strada, dimostratasi molto efficace, sin dal 2019, grazie al “Decreto Dignità”. E, nel solo 2024, vi ha dedicato 20 milioni di euro. Fondimpresa pianifica di ampliare il suo ruolo di attore principale su un mercato del lavoro in trasformazione, grazie a una strategia che potrebbe prevedere la gestione dei fondi comunitari destinati alla formazione e all’occupazione.

Le transizioni future di formazione e lavoro

La giornata ha visto la partecipazione di importanti figure del mondo politico, istituzionale e imprenditoriale. I quali si sono confrontate su temi cruciali legati al lavoro e alla formazione, con un focus sulle sfide delle transizioni in corso e su quelle del prossimo futuro. Tra i temi centrali quelli della transizione ecologica, della rivoluzione tecnologica e dell’impatto crescente dell’Intelligenza Artificiale.

Tali tematiche sono state esaminate in una prospettiva integrata, mettendo in evidenza le interconnessioni tra lo sviluppo sostenibile, l’innovazione e la necessità di aggiornare costantemente le competenze dei lavoratori per rispondere a un mercato del lavoro in continua evoluzione. Marco Montemagno, imprenditore tech e figura di riferimento nel mondo della comunicazione digitale ha affrontato il tema dell’Intelligenza Artificiale.

Federico Rampini, saggista e scrittore, ha condiviso una profonda riflessione sulle grandi trasformazioni che stanno ridisegnando anche formazione e lavoro. Dalla ridefinizione degli equilibri economici e geopolitici globali, all’impatto trasformativo delle tecnologie intelligenti, fino al ruolo che l’Europa è chiamata ad assumere alla luce dei cambiamenti epocali che ci attendono.

Il Ministro del Lavoro Marina Calderone ha voluto indicare una visione chiara per affrontare le transizioni che il mondo del lavoro sta vivendo. “Il nostro compito è disegnare il futuro e mettere a disposizione gli strumenti adeguati a far fronte alle transizioni. Tra le molte azioni perseguiamo questo obiettivo attraverso la piattaforma Siisl, con la quale mettiamo in contatto domanda e offerta di lavoro e formazione. A voi di Fondimpresa chiediamo di lavorare con noi per consegnare i nostri giovani a un futuro di buon lavoro e valorizzare la qualità del nostro sistema Italia”.

Le vie della crescita per il Paese che cambia

A margine è intervenuto anche il presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati Walter Rizzetto. “Sono uno strenuo sostenitore della formazione certificata e anzi obbligatoria, soprattutto oggi con un mercato del lavoro in rapida trasformazione e con la presenza insistente, ma virtuosa, di nuove tecnologie, tra cui l’Intelligenza Artificiale. Su questo tema il Governo ha stanziato risorse ingenti, e certamente ancora molto faremo. Ringrazio Fondimpresa per questo proficuo momento di confronto sul lavoro di oggi e sulle sfide future a supporto della crescita del nostro Paese”.

Al termine della giornata, Fondimpresa ha ringraziato tutti i convenuti attraverso le parole del presidente Aurelio Regina: “Di fronte al pericolo effettivo dell’ampliarsi della forbice tra lavoratori attivi in diminuzione e pensionati in crescita, noi di Fondimpresa abbiamo trovato un antidoto per imprese e lavoratori. Occorrono più innovazione e più inclusione sociale, processi connessi e sinergici, e bisogna evitare di politicizzare il dibattito riguardo ad argomenti ormai ineludibili e lavorare per creare la coesione necessaria a coinvolgere attori istituzionali e parti produttive”.

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