10 azioni concrete per la sicurezza dei lavoratori

Una delle principali criticità circa la salute e la sicurezza sul lavoro resta la scarsa consapevolezza dei rischi negli ambienti professionali: l'indagine di Landoil Technology

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Sicurezza dei lavoratori: il primo problema è la consapevolezza dei rischi

Secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro nel 2024 ci sono state 1.090 vittime, in aumento del 4,7% sull’anno precedente: numeri che evidenziano un’emergenza nazionale, quella della sicurezza dei lavoratori, che non può più essere ignorata.

Una delle principali criticità resta la scarsa consapevolezza dei rischi negli ambienti di lavoro. Un quadro su questi aspetti arriva dalla recente indagine condotta da Landoil Technology, azienda specializzata nella produzione e distribuzione di oli lubrorefrigeranti e lubrificanti per macchine industriali.

Questione di consapevolezza

Lo studio mette in luce che solo 1 lavoratore su 4 è “molto” informato sui rischi legati alla sicurezza sul lavoro. Mentre quasi la metà (48,6%) si ritiene solo “abbastanza” preparata. Inoltre, solo il 21,5% riceve aggiornamenti periodici sui protocolli di sicurezza e appena il 20,3% dei lavoratori ritiene “molto” adeguati gli investimenti aziendali in dispositivi di protezione per la sicurezza dei lavoratori. Particolarmente allarmante la situazione nel Sud Italia, dove il livello si attesta al 20% sotto la media nazionale, evidenziando un significativo divario territoriale che richiede interventi mirati.

Decalogo per la sicurezza dei lavoratori

In risposta a questo scenario, Landoil Technology si fa promotrice del cambiamento attraverso un decalogo strategico.

  1. Cultura del rischio: se consideriamo il settore degli oli lubrorefrigeranti, l’indagine rivela che solo il 10,3% dei lavoratori ne conosce a fondo i pericoli. Serve mappare e comprendere i rischi specifici del proprio ambiente lavorativo per favorire la prevenzione.
  2. Formazione come investimento: con solo il 21,5% dei lavoratori che riceve aggiornamenti regolari, la formazione continua diventa cruciale. Non un obbligo burocratico, ma un investimento strategico per la sicurezza aziendale.
  3. DPI come prima linea di difesa: i Dispositivi di Protezione Individuale sono la barriera primaria contro gli infortuni. Utilizzo costante, manutenzione regolare e sostituzione tempestiva: tre pilastri per la protezione personale.
  4. Manutenzione preventiva: dall’indagine emerge che il 78% delle aziende non controlla regolarmente le emulsioni lubrorefrigeranti. La manutenzione programmata non è un costo ma un investimento: prevenire i guasti significa prevenire gli incidenti.
  5. Comunicazione visiva efficace: la segnaletica di sicurezza deve essere chiara e aggiornata. Un sistema di comunicazione efficace può fare la differenza nelle emergenze.
  6. Gestione delle emergenze: procedure chiare, ruoli definiti, simulazioni regolari. Costruire un sistema di risposta efficiente richiede preparazione e pratica costante.
  7. Cultura del dialogo: l’indagine rivela che il 50% dei lavoratori si sente ascoltato quando segnala dei rischi. Un dato positivo che conferma come incoraggiare il dialogo aperto sulla sicurezza dei lavoratori crea un ambiente dove la prevenzione è responsabilità condivisa.
  8. Organizzazione degli spazi: un ambiente di lavoro ordinato riduce il rischio di incidenti. L’organizzazione dello spazio è il primo passo verso la sicurezza operativa.
  9. Monitoraggio sanitario: la sorveglianza sanitaria non è un adempimento formale ma uno strumento di prevenzione attiva. Controlli regolari e screening mirati proteggono la salute sul lungo periodo.
  10. Innovazione continua: le normative evolvono, le tecnologie avanzano. Mantenersi aggiornati sulle best practice di sicurezza dei lavoratori è fondamentale per un ambiente aziendale all’avanguardia.

 

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