Il call center come “circo sociale”

Una commedia agrodolce che già nel 2008 ha saputo catturare le contraddizioni e le sfide del precariato giovanile in Italia

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film tutta la vita davanti

Paolo Virzì, con il suo occhio attento alle dinamiche sociali, ha portato già nel 2008 sul grande schermo Tutta la vita davanti, commedia agrodolce che cattura le contraddizioni e le sfide del precariato giovanile in Italia.

Il film, ispirato al libro “Il mondo deve sapere” di Michela Murgia, riesce a mescolare umorismo, denuncia sociale e sguardo compassionevole sui personaggi di questa realtà. La protagonista è Marta, una giovane laureata in filosofia con il massimo dei voti, che si ritrova disorientata e incapace di trovare un lavoro coerente con il suo percorso di studi. La sua vita cambia quando inizia a lavorare nel call center di una grande azienda. Un microcosmo assurdo e alienante, simbolo delle dinamiche precarie del lavoro contemporaneo.

Tutta la vita davanti

Nel film Tutta la vita davanti, il call center diventa una sorta di “circo sociale”. Animato da personaggi sopra le righe e figure emblematiche, tra cui la trainer Cinzia e l’inquietante team leader Claudio, simbolo di un sistema che sfrutta e umilia chi cerca solo un’opportunità. Sullo sfondo, l’incapacità della società di valorizzare i talenti e le competenze, e una generazione costretta a scegliere tra compromessi e frustrazione.

Perché vederlo

È un film che diverte e fa pensare, una commedia dal sapore amaro che denuncia senza mai scadere nel moralismo. Un ritratto corale che, pur ambientato in Italia, ha una risonanza universale, toccando temi che restano attuali e urgenti. Un’opera che merita di essere vista e discussa, capace di lasciare un segno nello spettatore.


Titolo Tutta la vita davanti
Regia Paolo Virzì, 2008
Cast Isabella Ragonese, Sabrina Ferilli, Massimo Ghini
Genere Commedia

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