Quando si incontra la formazione

Si fa strada, nel mondo della formazione, la tendenza a organizzare corsi e seminari da remoto offerti ai lavoratori attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, che assume diverse forme e ruoli

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il fenomeno denominato AI-Learning Fever

Accanto alla gestione del personale in senso stretto, anche il mondo della formazione si è aperto all’Intelligenza Artificiale: anzi, esiste proprio un fenomeno denominato AI-Learning Fever.

Lo ha rintracciato l’agenzia Espresso Communication curando, per conto della tech company QuestIT, una serie di ricerche sulle principali testate internazionali del settore HR in tema di intelligenza artificiale. La tendenza è di organizzare corsi e seminari, per lo più da remoto, offerti ai lavoratori attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. La quale, all’interno di questo contesto, assume diverse forme e ruoli.

Ci sono gli AI tutor, capaci di spiegare ogni tipologia di concetto e tenere corsi rispettando tempi e necessità dei partecipanti. Ma anche gli Avateacher, elaborati con l’obiettivo di prevedere con largo anticipo, e con un’accuratezza del 90%, il livello di preparazione, prima, e crescita, poi, di ogni professionista. Ernesto Di Iorio, Ceo di QuestIT, spiega questa nuova AI-Learning Fever. “L’intelligenza artificiale, descritta da molti quasi come un pericolo, è già oggi una più che valida aiutante e compagna di viaggio. Basta pensare che, implementando l’IA, le aziende possono ridurre del 70% i costi impiegati per offrire corsi di formazione o di aggiornamento da remoto ai loro dipendenti”.

Intelligenza artificiale nell’education

A raccontarci qualcosa in più sul binomio formazione-IA sono Dino Torrisi e Michele Bianchi di Futureberry, rispettivamente Ceo e responsabile AI e Tech dell’azienda con funzione di Coo di Cosmo. La società di consulenza ha condotto lo scorso anno un’indagine sulla percezione che i giovani hanno rispetto all’IA. Gli intervistati erano studenti universitari nativi digitali, quindi persone che si affacceranno presto al mondo del lavoro, e giovani lavoratori che da poco vi sono entrati.

Futureberry ha tratto dalla survey indicazioni interessanti per quanto riguarda l’impatto dell’IA nel mondo education. La grande maggioranza del campione (83%) sostiene che uno dei tanti punti di forza dell’IA è proprio quello di abilitare nuove modalità di apprendimento. E quando è stato chiesto quali fossero i requisiti ideali di uno strumento innovativo basato sull’IA per la formazione in azienda, gli intervistati hanno indicato tool capaci di personalizzare i percorsi formativi in base ai diversi stili soggettivi di apprendimento. Anche con tutor a disposizione del singolo utente.

Un tool per l’AI-Learning Fever

“Con l’avvento dell’IA, il mondo del lavoro è entrato in una nuova era. La rivoluzione è però solo all’inizio e quelli che vediamo oggi sono solo alcuni segnali inequivocabili di un epocale punto di svolta”, dice Torrisi. Intercettando questi nuovi bisogni, Futureberry ha messo a punto un nuovo tool di corporate education, Cosmo, che ha nell’AI la sua peculiarità.

“Questo strumento è il culmine del nostro progetto di essere al fianco di chi vive le grandi rivoluzioni del mondo del lavoro giorno dopo giorno. Offrendo un supporto concreto per affrontare un futuro dai rapidissimi cambiamenti tecnologici”, conclude Bianchi.

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