FESICA CONFSAL | Sostegni economici per le imprese artigiane

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“Per godere del sostegno economico della cassa integrazione per l’Emergenza Covid-19, non esiste alcun obbligo di regolarizzare posizioni su quote contributive da versare a Fondi ed Enti. Non esiste l’obbligo di iscriversi ad alcun Fondo se non esclusivamente per la richiesta di denaro”.

È quanto fa sapere la Federazione dei sindacati dell’industria, del commercio e dell’artigianato.

“Non è accettabile che alcune sigle sindacali come Cgil, Cisl e Uil ignorino cosa sia la libertà di associazione e non rispettino la volontà di quelle aziende artigiane che hanno scelto spontaneamente di non aderire ad un sistema di gestione. E’ impensabile che in un paese con una democrazia sana alcuni sindacati osino paragonare le imprese artigiane che non aderiscono al loro sistema, come degli evasori”.

I sostegni economici devono essere destinati a tutti

“Restiamo increduli – continua la Fesica Confsalquando non si sostiene che le imprese artigiane non abbiano il diritto di essere trattate come le altre perché non hanno aderito ad un determinato Fondo organico alla proprie associazioni sindacali; sia chiaro che gli aiuti economici da gestire per l’emergenza Covid-19, in forma di ammortizzatori sociali, sono risorse dei contribuenti e dunque dello Stato e non di Fondi specifici o Enti bilaterale vari”.

“Gli artigiani hanno scelto di applicare alcuni invece di altri Ccnl perché nessuna legge dello Stato impone l’applicazione di Contratti collettivi nazionali sottoscritti esclusivamente da Cgil, Cisl e Uil e nessuna legge italiana consente ad alcuna Organizzazione sindacale di ergersi a detentori unici ed assoluti dei diritti dei lavoratori. Anche per questo motivo, il ricorso al TAR del Lazio che ha decretato il provvedimento di urgenza nei confronti dell’Fsba non resterà un unicum, ma ci vedrà sostenere i tantissimi ricorsi già pronti”, conclude la Fesica Confsal.

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