Con il decreto “rilancio” le professioni domestiche hanno iniziato ad essere riconosciute e considerate in questa emergenza.
“Riscontriamo l’impegno del Governo per garantire un reddito anche alle lavoratrici domestiche, fino a ieri dimenticate. Finalmente con il decreto ‘rilancio’ arriva l’indennità anche per i lavoratori di un settore troppo spesso penalizzato e marginalizzato dal dibattito politico”. Ad affermarlo è Flaminia Mariani, segretario nazionale del comparto colf e badanti della Fesica Confsal.
I primi riconoscimenti per le lavoratrici domestiche
“Anche grazie alle nostre iniziative sindacali a tutela dei lavoratori domestici, sono stati riconosciuti degli aiuti e prendiamo atto che il Governo abbia ascoltato le nostre richieste, ma dobbiamo comunque riscontrare – osserva Mariani – che siamo solo all’inizio di un intervento che dovrà essere più importante, perché il decreto non tiene conto di tutte le badanti che convivono con le famiglie datrici di lavoro e tutti quei lavoratori del settore con un rapporto di lavoro fino a dieci ore settimanali”.
“La possibilità di poter regolarizzare chi non è ancora in possesso del permesso di soggiorno, di avvalersi del bonus baby sitter o dei congedi parentali, sono misure che ci fanno ben sperare per il futuro, ma c’è la necessità di fare un ulteriore sforzo per poter garantire aiuti all’intera categoria di lavoratori e non solo ad una parte. Come sindacato, auspichiamo che da qui in avanti ci possa essere una maggiore attenzione per le famiglie datrici di lavoro e per i loro stessi lavoratori. Attendiamo intanto d’aver maggiori dettagli sui tempi previsti per l’effettiva erogazione – conclude Flamina Mariani – delle somme individuate e promesse”.