Un fondo per il lavoro

«Un servizio nei servizi». È quanto rappresenta Fondolavoro, il Fondo Interprofessionale nato dall’accordo tra Unsic e Ugl per finanziare la formazione delle piccole e micro imprese e supportarle nella competizione sul mercato.

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Fondolavoro

di Laura Reggiani |

Da sempre impegnato in ambito sindacale, lavorando in organismi di rappresentanza dell’agricoltura e dei pensionati, Domenico Mamone è Presidente di Unsic, l’Unione nazionale sindacale imprenditori e coltivatori, costituita nel 1996 per iniziativa di alcuni imprenditori che hanno avvertito l’esigenza di dar vita a un organismo di rappresentanza per meglio valorizzare le istanze comuni e per offrire servizi in linea con l’evoluzione del mondo del lavoro.

Nel 2002, Unsic è stata riconosciuta dal Ministero del Lavoro quale associazione sindacale di rappresentanza datoriale a carattere nazionale e da allora ha continuato a operare da associazione “autonoma, libera e apolitica”, come recita lo statuto.

Domenico Mamone è anche artefice del successo di Unsic; l’organizzazione, negli anni, ha infatti registrato una continua crescita, che la vede oggi presente su tutto il territorio nazionale con 19 sedi regionali e 92 sedi provinciali, 2.100 sportelli Caf, 553 sedi di patronato e 112 sportelli Caa. Nel tempo, ha anche rafforzato il ruolo di unione di aziende e professionisti per sostenere e promuovere il lavoro, l’impresa, la responsabilità sociale e, in quest’ottica ha costantemente intensificato l’offerta di un’ampia gamma di servizi di assistenza e consulenza. In quest’ottica rientra anche la costituzione di Fondolavoro, il Fondo Interprofessionale per la formazione continua nato a seguito dell’accordo Interconfederale del 6 luglio 2009 sottoscritto da Unsic e Ugl, l’Unione Generale del Lavoro, e formalmente autorizzato a operare con Decreto del Ministero del Lavoro, il 21 marzo 2012. Come tutti gli altri Fondi, non persegue scopo di lucro e utilizza quota parte delle retribuzioni soggette all’obbligo contributivo per finanziare attività formative che

Domenico Mamone
Domenico Mamone è presidente di Unsic e di Fondolavoro

favoriscono la legalità e competitività delle imprese e l’occupabilità dei lavoratori.

“Unsic è una datoriale diversa dalle altre, perché ha una idea diversa di fare sindacalismo e perché da sempre ha investito in servizi a 360 gradi, con l’obiettivo di essere vicina alle esigenze delle aziende associate e delle persone che in queste imprese lavorano”, spiega il presidente Mamone. “Per questo, come Unsic, abbiamo ritenuto opportuno avviare anche questo percorso. Dopo una serie di verifiche abbiamo scelto come parte sindacale Ugl, che ha ravvisato in noi una struttura seria e credibile, con cui collaborare in modo sinergico e concreto in un’ottica di vicinanza agli imprenditori e ai lavoratori a cui fornire supporti alle attività di formazione”. 

Semplicità, velocità e trasparenza

Semplicità, velocità e trasparenza sono, come ci spiega ancora Mamone, i punti di forza di Fondolavoro. “Siamo un fondo giovane e innovativo, vicino alle piccole e alle micro imprese. Le nostre procedure legate alla gestione dei finanziamenti sono state semplificate al massimo e rese ancora più snelle. Tutto è gestibile in modalità online grazie a una piattaforma informatica creata ad hoc. Applichiamo procedure che permettono di coniugare semplificazione e trasparenza amministrativa con rigore e affidabilità della gestione e offriamo assistenza tecnica agli enti attuatori e ai revisori per una veloce comprensione delle procedure di gestione e controllo delle attività formative”.

La velocità negli interventi è garantita da Sofia, una piattaforma di gestione potente, semplice e intuitiva, che facilita la vita a tutti gli attori che cooperano per l’organizzazione delle attività, come enti attuatori, enti beneficiari, professionisti e revisori. Per l’acceso ai finanziamenti Fondolavoro opera con diversi strumenti: il Conto Individuale, ovvero il conto formativo aziendale, il Conto Sistema, con avvisi generalisti per piani aziendali e pluri aziendali, e il Conto Sistema Professionisti, con avvisi generalisti per piani monoaziendali nell’ambito delle professioni giuridico-economiche.

“Proprio in un’ottica di semplicità e velocità, per il conto sistema apriamo nel corso dell’anno quattro finestre, a marzo, giugno, settembre e dicembre” spiega il direttore Carlo Parrinello (nella foto a sinistra insieme alle collaboratrici di Fondolavoro).

Per quanto riguarda le tematiche degli avvisi, molta importanza verrà data alla digitalizzazione e all’innovazione: “In questo momento siamo molto focalizzati sulla formazione obbligatoria in ambito sicurezza, imposta anche dal particolare momento che stiamo vivendo, ma stiamo lavorando per la creazione di percorsi formativi che vadano a migliorare le competenze delle risorse umane e di conseguenza a sviluppare le imprese. Tra le tematiche che siamo intenzionati a spingere quelle legate alla digitalizzazione e all’innovazione. Per questo, andremo a premiare nei nostri avvisi con indicatori di punteggio particolari tematiche che spaziano dalla conversione all’economia sostenibile e circolare alla digitalizzazione e all’industria 4.0”.

A supporto della formazione si inserisce in questo periodo anche il ‘Fondo Nuove Competenze’, che per Parrinello può rappresentare una opportunità: “Si tratta, a nostro avviso, di una opportunità in più, anche se piccola, in quanto stimola le aziende a formare i dipendenti senza distoglierli dall’attività lavorativa. Credo sia un primo passo verso un cambio di mentalità nei confronti della formazione, per la prima volta utilizzata come strumento al posto degli ammortizzatori sociali. Sono però convinto che si debba fare di più e che le parti sociali debbano assumersi il ruolo di educatori alla formazione, facendo cultura d’impresa e attivandosi affinché gli imprenditori comprendano il ruolo fondamentale della formazione”.

Il ruolo dei Fondi nelle politiche attive

In tempi di Covid, anche Fondolavoro ha dovuto attuare disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del contagio, disponendo la temporanea inammissibilità delle attività formative realizzate in presenza, con facoltà di conversione in formazione a distanza in modalità sincrona, e l’obbligo di implementare dispositivi tecnologici tali da consentire il tracciamento delle attività.

“Fortunatamente non abbiamo riscontrato particolari problematiche nella gestione ordinaria del Fondo e anche le adesioni non hanno subito nessuna battuta d’arresto. Ovviamente abbiamo dovuto derogare sulla formazione a distanza e rendere più elastiche le tempistiche di consegna dei documenti”.

Mamone è convinto dell’importanza del ruolo dei fondi nelle politiche attive, un ruolo che, a suo avviso, può andare oltre la formazione dei dipendenti: “Il mutamento dello scenario economico e sociale impone oggi ai Fondi sfide complesse, affinché possano realmente assolvere alla funzione di catalizzatore delle politiche attive del lavoro, conciliando la capacità di produrre reddito con quella di generare occupazione”, commenta in conclusione. “Affinché questo avvenga, però, è necessario fare maggiore chiarezza normativa e aumentare le risorse disponibili, in modo da poter allargare lo spettro d’azione ed estendere l’intervento non solo agli occupati, ma anche ai disoccupati e agli inoccupati”.

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